Dino Martirano per il “Corriere della sera”
giovanni toti in tuta con berlusconi
Silvio Berlusconi è dovuto volare in fretta a Roma per stringere i bulloni dell'organizzazione del partito dopo l'avvio della nuova fase congressuale di Forza Italia.
E lo ha fatto toccando diversi tasti: ribadendo che lui è il presidente di FI; convocando direttamente i coordinatori regionali che rimangono nella pienezza dei loro poteri; ricordando che i due coordinatori pro tempore (Giovanni Toti e Mara Carfagna) marciano di pari passo con gli organi esistenti di Forza Italia che non perdono la loro titolarità; tenendo a battesimo il nuovo board a 5 (oltre a Toti e Carfagna, ci sono Anna Maria Bernini, Mariastella Gelmini e Antonio Tajani) che dovrebbe traghettare FI tra le acque non sempre calme della democrazia interna.
Tutto questo è successo dopo che i due coordinatori nazionali avevano bruciato una tappa convocando i vertici regionali del partito: una mossa che aveva finito per scavalcare lo stesso Berlusconi. Inoltre, la settimana si era arricchita con la notizia (data con un'intervista dell' interessata al Corriere della Sera ) dell'autocandidatura alle primarie di autunno di Mariastella Gelmini che si va ad aggiungere a quelle di Toti e Carfagna.
GIOVANNI TOTI MARA CARFAGNA
Ieri Berlusconi ha pranzato insieme a Sestino Giacomoni (confermato nel ruolo di segretario dei coordinatori regionali) dettando poi un comunicato in cui si tenta di fare un po' di ordine sulla nuova fase e di bloccare fughe in avanti: «L'indicazione di due figure autorevoli come l'on. Mara Carfagna e Giovanni Toti, alle quali è stato delegato il compito di coordinare l' azione del Movimento nella fase di definizione delle nuove regole, che verranno approvate dal Congresso Nazionale, non sospende e non modifica la titolarità degli organi di Forza Italia nazionali, regionali e locali previsti dallo Statuto, che rimangono in carica nella pienezza dei loro poteri e competenze, fino a quando non si procederà al rinnovo dei diversi incarichi, secondo le regole che verranno fissate nel prossimo Congresso Nazionale».
Osvaldo Napoli
Berlusconi, dunque, non arretra. Sarà lui stesso a vigilare sulla fase congressuale che dovrebbe concludersi in autunno con le primarie per scegliere la nuova leadership del partito: «Alla fine - è la battuta di un parlamentare esperto come Osvaldo Napoli - il presidente si presenterà alle primarie e batterà tutti...». Altri, come il vicecapogruppo Roberto Occhiuto, prospettano una sfida a due tra Toti e Carfagna.
Il più distante da Berlusconi è il governatore della Liguria Giovanni Toti che fino a pochi giorni fa, strizzando l'occhio alla Lega, ventilava una scissione in FI. E ora che è uno dei protagonisti della fase congressuale, Toti, insoddisfatto dell' incontro, lancia un ultimatum: «O avremo delle risposte concrete sulle regole, sulle primarie, sull' allargamento del partito verso l' esterno entro la manifestazione del 6 luglio o sarà un' inutile perdita di tempo per tutti. Quando si dice cambiare, vuol dire cambiare». Berlusconi intanto ha dato ai coordinatori regionali e nazionali i primi compiti per l' estate «per costruire la nuova Forza Italia», chiedendo una «campagna continuativa per l' aumento delle iscrizioni».
toti carfagna