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    PRIMARIE MORTUARIE - TOTI IPOTIZZA CHE LA SCELTA DEI FUTURI CANDIDATI SINDACI POSSA AVVENIRE CON LE PRIMARIE E BERLUSCONI LO ZITTISCE SUBITO: “STRUMENTO MANIPOLABILE” - MA IN “SCORZA ITALIA” MOLTI LE VORREBBERO PER NON REGALARE POSIZIONI A SALVINI


     
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    Ugo Magri per “la Stampa”

     

    maria stella gelmini e giovanni toti maria stella gelmini e giovanni toti

    Consigliato non si sa bene da chi, forse da nessuno, Berlusconi ha rotto il silenzio in una calda domenica di fine agosto. E non per farsi sentire su grandi temi, come sarebbe normale attendersi da un ex-premier, ma per zittire il proprio consigliere politico, Toti. Il quale tre giorni fa, intervistato da «Repubblica», aveva ipotizzato che la scelta dei futuri candidati sindaci di centrodestra potesse avvenire col metodo democratico delle primarie, come del resto Forza Italia aveva già deciso un anno fa.

     

    giovanni toti matteo salvini giorgia meloni giovanni toti matteo salvini giorgia meloni

    Non se ne parla nemmeno, ha reagito dalla Sardegna l' ex Cavaliere, addirittura con una nota ufficiale. Perché, sostiene, «in troppe occasioni le primarie si sono rivelate uno strumento di consultazione popolare estremamente manipolabile e non in grado di esprimere il miglior candidato». Berlusconi ritiene che la scelta per le prossime Comunali debba passare, «come è sempre accaduto, attraverso le forze politiche» del centrodestra. Cioè dagli accordi tra lui e Salvini.

     

    Senza mettere di mezzo il partito e tantomeno la gente.

    giovanni toti matteo salvini giorgia meloni quagliariello giovanni toti matteo salvini giorgia meloni quagliariello

    Silenzio assordante In altre fasi dell' ultimo ventennio si sarebbe levato il coro «ha ragione Silvio, bravo, evviva». Invece stavolta si è detto d' accordo col Capo il solo Matteoli. Tutti gli altri se ne sono guardati bene. Anche perché, sotto sotto, la pensano come Toti. Temono che Berlusconi, al momento di decidere le candidature, si faccia mettere nel sacco dall'«altro Matteo» proprio come fu ingannato dal primo.

     

    E dunque possa finire come alle ultime Regionali, quando la Lega fece l' asso pigliatutto.

    matteo salvini SILVIO BERLUSCONI matteo salvini SILVIO BERLUSCONI

    Qualcuno più maligno sospetta nientemeno che Berlusconi sia pronto a svendere il partito, pur di ottenere in cambio da Salvini un omaggio formale alla sua leadership... Sia come sia, dal gruppo dirigente forzista le primarie sono considerate l' ultima trincea, il tentativo estremo di contenere le pretese del Carroccio per esempio a Bologna, dove un mese fa Salvini aveva lanciato la candidatura di Lucia Bergonzoni con un semplice tweet, senza nemmeno curarsi di come avrebbe reagito Forza Italia...

     

    FACILI IRONIE

    Di tutte le soluzioni possibili Berlusconi adotta ormai sempre la peggiore, «sbagliare previsioni è impossibile» se la ride l' ex amico e ora avversario Fitto. Picchiano impietosi su Forza Italia La Russa e Cicchitto, Maroni fa sapere che le primarie sarebbero la via maestra per scegliere bene il candidato sindaco a Milano, mentre al momento si brancola nel buio. Convinto delle sue ragioni, Toti le ribadisce punto per punto.

    RAFFAELE FITTO E IL SIMBOLO DEL SUO MOVIMENTO RAFFAELE FITTO E IL SIMBOLO DEL SUO MOVIMENTO

     

    Tra l' altro il governatore della Liguria non teorizza le primarie come regola generale; le propone semmai come eccezione nei casi (rari, egli si augura) in cui Forza Italia e Lega non dovessero trovare l' accordo. Piuttosto che dividersi sul candidato sindaco, facendo vincere le sinistre, meglio lasciare saggiamente che decidano gli elettori o gli iscritti. «Non credo proprio che quella di Berlusconi sia una sconfessione», guarda avanti Toti, convinto che il tempo lavori per lui.

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