Antonio Dipollina per la Repubblica
cucchi empoli
M a la Juve ha vinto lo scudetto o no? Da subito, nel pomeriggio, passa la definizione " campione virtuale". Ma ha sei punti di vantaggio, iniziano a pensare tutti, e la differenza reti ultra- favorevole. Partono sondaggi e messaggi whatsapp in ogni direzione: appunto, chi può escludere che le prossime due la Juve le perda con una decina di gol di scarto? E allora non è campione, è virtuale o chissà. A sera, l' istituzionale Tg1, nel dubbio, toglie del tutto la notizia dai titoli: e nel servizio assume un atteggiamento prudente dicendo che " manca solo l' ufficializzazione".
Ecco.
- " Il circo mediatico sta impazzendo. È ora di lasciarlo al suo triste destino". Sono le prime parole di un lungo e sconsolato tweet di Riccardo Cucchi, da tempo unico a reclamare, tipo un combattivo maestro di scuola elementare, un minimo di serenità nella discussione sportiva. Soprattutto quella social, soprattutto quella che coinvolge sempre più giornalisti- tifosi. Il punto è che dai canali in questione, ognuno scelga la specificità dei canali, non se ne va nessuno: anzi, è l' unica cosa che volevano tutti nella vita.
- Oltre lo sbarazzino e lo scorretto a Quelli che il calcio, versione Giro d' Italia. In un servizio da Israele pieno di biciclette e bei paesaggi sbucano all' improvviso le note immortali dell' attacco di " Luglio, Agosto, Settembre ( nero)". Inno anni Settanta del gruppo musicale degli Area, scritto per perorare cause piuttosto lontane dalla celebrazione in corso in zona Mar Rosso.
bar refaeli
- A 90° Minuto da alcune settimane Amedeo Goria intervista un personaggio vip tifoso di una delle squadre che giocano il posticipo. Stavolta ha deciso che voleva cavarsi qualche soddisfazione e tra tutte le possibili tifose del Cagliari ha trovato Caterina Murino, famosa come Bond Girl e, a vista d' occhio, tifosissima ed esperta di calcio.
- Sempre in tema, al Giro in Israele notati addetti ai limiti dello svenimento per la presenza della madrina Bar Refaeli. Il corrispondente Rai Carlo Paris ci mette un sacco di tenerezza e in collegamento la definisce " fotomodella": termine che non si sentiva dagli anni 80, tempi in cui aveva anche un senso occuparsi assai di fotomodelle.
- « La Juve nel secondo tempo mi è sembrata con le gambe piene » (Lele Adani, Sky Sport). «Noi siamo un gruppo di giocatori che ha disputato tante partite » ( Beppe Marotta, effettivamente con aria un po' affaticata. Premium). « L' importante è che la numerosa gente che era all' Olimpico si sia divertita » ( Simone In- zaghi, 90° Minuto, Raidue).
panatta bertè fazio
PANATTA-BERTE’: DIRITTO E ROVESCIO
Francesco Persili per Dagospia
Batte Adriano Panatta: “Borg l’ho incontrato da poco e mi parla benissimo di Loredana”. Risposta all’incrocio delle righe della Bertè: “Beh, come minimo, l’ho riempito di botte…” Tennis, canzoni e vecchi amori al tavolo di “Che tempo che fa”. Discesa a rete della cantante: “ ‘Sei bellissima’ è dedicata alla storia con Panatta. Adriano è stato il mio primo amore. Fu lui a presentarmi Borg…”.
panatta bertè
Il re indiscusso della racchetta italica si tuffa tra musica, parole e foto. “In quegli anni ci divertivamo un sacco – prosegue ‘Ascenzietto’ Panatta - lei ballava, io l’accompagnavo ai provini”. I collettini di Rita Pavone, Renato Zero “vestito da marziano a Piazza Venezia”, Bertolucci “che apre un negozio a Fleming e quando vede arrivare la Bertè e Zero con le piume gli dice “Andatevene, altrimenti la gente non entra”. Smash di ricordi, rovesci di nostalgia. “Che fico”, esclama la Bertè di fronte a una vecchia foto del tennista e rivela: Adriano l’avevo ‘rubato’ a Mita Medici...”
panatta bertè
Panatta tenta una delle sue celebri veroniche rivelando “l’orrore per gli ex campioni che hanno “la vetrinetta” in casa dei trofei: “Io non c’ho più nulla, nemmeno la coppa del Roland Garros”. La signora del tennis italiano Lea Pericoli racconta di Indro Montanelli, amico di suo padre, “che la volle cronista di sport, e poi di moda a ‘il Giornale’. Memorie e omissioni. Ha fatto scalpore la dimenticanza della federazione che nel promuovere gli Internazionali ha reso omaggio ai vincitori storici del torneo dimenticando Panatta, che trionfò al Foro Italico nel 1976. “Sono delle piccole miserie – conclude l’ex tennista - di cui, in fondo, non me ne frega nulla”.
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