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    IL “SOLDADO” BROLIN – L’ATTORE E’ NEL SEQUEL DI “SICARIO” FIRMATO DA SOLLIMA: “SO CHE PUÒ SEMBRARE PIAGGERIA, MA ESSERE DIRETTO DA UN REGISTA ROMANO È UNA COSA MERAVIGLIOSA. SUL SET, QUANDO NON CAPIVO IL SUO INGLESE, GUARDAVO BENICIO DEL TORO E SCOPPIAVAMO A RIDERE. CREDO CHE IL FILM SUPERI LE MIGLIORI ASPETTATIVE E CHE, PER SOLLIMA, RAPPRESENTI..." - VIDEO


     
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    Fulvia Caprara per la Stampa

     

    josh brolin josh brolin

    Alla pagina numero 9 delle note informative di Deadpool 2 c' è scritto che «per trasformarsi nella macchina da combattimento che è Cable, Josh Brolin si è allenato assiduamente e ha seguito una rigida dieta alimentare. Alla fine era molto orgoglioso di aver recuperato ciò che lui stesso definisce la migliore forma fisica della sua vita».

     

    Sforzi vanificati nel giro di un weekend nella capitale, durante un «typical italian sunday lunch» consumato ieri in un ristorante del centro, a due passi da piazza Venezia, con una pattuglia di giornalisti e con il collega Ryan Reynolds che del film non è solo protagonista, ma anche produttore e co-sceneggiatore.

     

    josh brolin josh brolin

    L' intervista è piazzata al centro del pranzo, dopo un antipasto a base di salumi, mozzarella e melanzane alla parmigiana, prima di un piatto di assaggi di pasta e in attesa di un poderoso tiramisù: «Vengo spesso in Italia con mia moglie, Roma mi piace moltissimo, ma ho capito che è un po' come New York per gli States. Una cosa speciale, un caso a sè».

     

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    Maglietta verde militare e bicipiti ben in vista, Brolin spiega che interpretare Cable, viaggiatore nel tempo contagiato da un virus tecno-organico che lo ha reso cibernetico, è stato «come usare un muscolo che finora non avevo allenato. Nella prima scena ero circondato da un sacco di comici e cabarettisti, mai frequentati prima. È stato complicato, mi rivolgevo a Ryan in cerca di aiuto e, man mano, tutto migliorava».

     

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    Ancora una volta, mentre, con il suo Thanos, in Avengers Infinity War, incanta le platee del mondo, Brolin interpreta un cattivo: «Molti attori ripetono che il ruolo del "villain" è quello più complesso. Io tendo a scegliere parti che mi offrano nuove opportunità, e comunque, essendo nato con questa faccia, è abbastanza naturale che mi arrivino personaggi alla Tommy Lee Jones. Ma va bene. Alla fine della carriera mi piacerebbe poter dire di aver lasciato un' impronta nel campo della narrazione, è ciò che conta».

     

    Di Deadpool 2 (nelle sale dal 15 con 20th Century Fox), seguito del primo capitolo, uscito nel febbraio 2016 e premiato da un incasso complessivo di oltre 750 milioni di dollari, Brolin ha ammirato soprattutto «la freschezza e l' originalità dell' idea». Il protagonista «Deadpool», definito dal regista David Leitch «una sorta di Gobbo di Notre Dame, con il volto sfigurato e l' animo sensibile», è un anti-supereroe, ex-soldato delle Forze Speciali, congedato con disonore e soprannominato «Mercenario Chicchierone»: «Lo vedo come un ragazzo irrazionale - spiega Ryan Reynolds -, che cerca di spingere via il dolore ricorrendo al suo senso di umorismo. E' diverso da tutti gli altri, un uomo comune, con una morale molto flessibile, che si rapporta con il pubblico proprio perché non è mai perfetto. Un idiota disfunzionale che in ogni giorno della sua vita cerca di essere migliore e che, per questa ragione, fa scattare nella gente il meccanismo dell' identificazione. Insomma, l' opposto di un Superman che ha già raggiunto la perfezione».

     

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    Immergersi nell' universo dei cinefumetti Marvel non è diverso, aggiunge Brolin, dal girare «un film Anni 70 alla John Cassavetes. Una storia è una storia, l' importante è che sia buona. Fare Avengers è stato come recitare in una piccola produzione del "Lower East Side" di New York. Sono cresciuto leggendo Ray Bradbury e quelle letture mi hanno aperto la mente, rendendomi tutto più tollerabile. Questa apertura mi ha insegnato a muovermi nel mondo dello spettacolo senza conseguenze negative, come l' uso delle droghe». Gli effetti speciali non pongono limiti all' attore. Anzi: «Sono stato fortunato a recitare negli "Avengers", ho lavorato con registi bravissimi nell' utilizzarli».

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    L' altra, attesissima prova di Josh Brolin è nel film di Stefano Sollima Soldado , sequel dell' action-thriller Sicario diretto da Denis Villeneuve: «So che può sembrare piaggeria, ma essere diretto da un regista romano è una cosa meravigliosa. Sul set, quando non capivo il suo inglese, guardavo Benicio Del Toro e scoppiavamo a ridere. Credo che il film superi le migliori aspettative e che, per Sollima, rappresenti l' avvio di una bellissima carriera».

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