Cristiana Lauro per Dagospia
ruth morandini e cristiana lauro 4
La scelta del bicchiere adatto al servizio del vino non è così difficile, ma richiede un minimo di cura. Un calice sbagliato offende il vino, anziché esaltarne le qualità e le caratteristiche organolettiche.
E’ importante, nella scelta del calice, individuare la forma e le dimensioni più adatte per mettere in luce i connotati essenziali del contenuto, bianco, rosso o rosato che sia. A ciascuno il suo calice!
ruth morandini cristiana lauro
Ma non andiamo in ansia per una questione del genere (zero stress!) ché l’apertura di una buona bottiglia deve avere a che fare con il piacere, il relax e il convivio. Non di certo con la meditazione, l’infinita noia del racconto di sé e le ansie da prestazione performanti.
cristiana lauro
Chiariamo, anzitutto, che il calice da vino deve essere trasparente e andrebbe impugnato dallo stelo. Chi lo afferra dalla coppa compie un gesto sgraziato. Inoltre la temperatura della mano, attraverso il cristallo o il vetro, può alterare scaldare - quindi condizionare - il contenuto.
Nel video che ho girato con la mia allieva prediletta, Ruth Morandini, potete vedere in sintesi (bramosi di trovarvi un giorno al posto mio) le diverse, fondamentali tipologie di bicchieri da utilizzare quando volete fare le cose fatte bene. Tuttavia, le regole di grammatica sono importanti, ma non devono essere così rigide, ancorché convenienti e rispettose.
Se avete un naso ingombrante (o a banana come quello di Snoopy e di Ruth) per degustare spumanti e Champagne, anziché là flûte, potete usare un calice da vino bianco giovane che, in fondo, è una flûte un po’ allargata. Io, talvolta, lo bevo addirittura nella coppa da moscato, perché mi è simpatica e fa molto chic, diciamolo!
calice universale per bordeaux
Il calice da rosso è più ampio di quello da vini bianchi giovani, perché deve permettere una maggiore ossigenazione. Se deve concentrare l’aspetto olfattivo - come suggerito per i Pinot nero, i Barolo, i Barbaresco, ad esempio - avrà una forma un po’ a campana che chiude leggermente nella parte più alta.
Tuttavia esiste un bicchiere che definiamo universale ed è molto comodo e versatile per tutti i giorni e in varie occasioni. Si tratta del calice da Bordeaux ed è adatto, inoltre, ai Brunello di Montalcino, ai Chianti Classico, all’Amarone della Valpolicella, al Taurasi e via dicendo. Ma anche a vini bianchi con qualche anno sulle spalle. Lo suggerisco - se avete la fortuna di trovare in cantina un vecchio dégorgement - anche con bolle di Franciacorta o Champagne. Un bicchiere prèt à porter!
flute calici per vino
CRISTIANA LAURO RUTH MORANDINI
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