Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
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Joe Biden scivola al quarto posto nei sondaggi per i caucus dell' Iowa, cioè il voto che aprirà le primarie democratiche il 3 febbraio del 2020, e nel partito scatta l' allarme. Leader come la speaker della Camera Pelosi temono che gli altri candidati non abbiano le idee e la caratura necessari a battere Trump, se sopravviverà all' impeachment, e quindi si moltiplicano le voci sull' ipotesi che altre persone scendano in campo, dall' ex sindaco di New York Bloomberg all' ex segretario di Stato Kerry, per non parlare poi dell' idea di un ritorno sulla scena di Hillary.
joe biden fa il piacione con elizabeth warren
Secondo un sondaggio realizzato dal New York Times e dal Siena College, la senatrice Warren è avanti a tutti in Iowa, col 22% dei consensi. La rincorrono Sanders col 19%, Buttigieg 18%, e Biden 17%.
La corsa ormai sembra ristretta a loro, perché la senatrice Klobuchar arranca col 4%, Harris ha il 3% e sta ridimensionando lo staff e chiudendo gli uffici, Yang ha anche lui il 3%, mentre Booker, Gabbard e Steyer chiudono col 2%. Beto O' Rourke, che all' inizio sembrava la grande speranza democratica, si è ritirato.
DONALD TRUMP JOE BIDEN
Le ragioni del declino di Biden sono diverse. Lo scandalo dell' Ucraina lo ha danneggiato, perché è vero che ha portato all' inchiesta per l' impeachment, ma ha sollevato anche il velo sulle attività del figlio Hunter, che magari non erano illegali, ma certamente inopportune. Poi l' ex vice presidente sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori, perciò Donald lo ha soprannominato «Sleepy Joe», non ha proposto idee capaci di ispirare l' elettorato, è molto indietro sui social dominati da Trump, che infatti ora teme il bando degli spot politici anche da parte di Facebook.
micheal bloomberg
micheal bloomberg hillary clinton
È «l' usato sicuro», ma non è detto che ciò basti, perché i democratici per vincere hanno bisogno di entusiasmare e riportare alle urne i loro sostenitori che non avevano votato per Hillary nel 2016. Warren e Sanders incarnano l' ala sinistra del partito, e si litigano i voti di questa fazione emergente, ma avanzano proposte come la sanità per tutti a spese delle assicurazioni private, la patrimoniale per i ricchi, e il Green New Deal, che insospettiscono gli elettori del centro. Buttigieg ha posizioni più moderate e tutti lo esaltano come un grande candidato del Midwest che guarda al futuro, ma resta il dubbio se gli Usa, che non hanno ancora eletto una presidente donna, siano pronti a mandare alla Casa Bianca un gay sposato.
micheal bloomberg donald trump
Pelosi, che attraverso l' impeachment spera di eliminare o azzoppare Trump, si è fatta interprete di questo disagio, dicendo che «dobbiamo guardare a novembre, dove l' obiettivo è vincere il collegio presidenziale». Quindi ha avvertito: «Quello che funziona a San Francisco, non funziona necessariamente anche in Michigan». In altre parole, spostando il partito così a sinistra rischiamo di perdere l' occasione di riprenderci la Casa Bianca. Perciò girano voci di cavalieri bianchi che potrebbero venire a salvare i democratici, come Bloombrg e Kerry, mentre i maligni non escludono Hillary. Nessuno di loro però rappresenta la svolta verso il futuro di cui il partito avrebbe bisogno per ispirare la nazione.
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