Missione a sorpresa a Roma del consigliere per la sicurezza nazionale americano Jake Sullivan, che domani incontrerà nella capitale italiana il collega cinese Yang Jiechi, e il consigliere diplomatico del premier Draghi, Luigi Mattiolo.
jack sullivan
Lo scopo della visita, rivelata poco fa dalla Casa Bianca, sembra essere soprattutto quello di convincere la Cina ad assumere un ruolo più diretto allo scopo di mettere fine all’aggressione della Russia in Ucraina.
Emily Horne, la portavoce del National Security Council, ha annunciato così la missione: «Lunedì saranno a Roma il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e funzionari del Consiglio per la sicurezza nazionale e del Dipartimento di Stato». Quindi ha aggiunto: «Sullivan incontrerà Yang Jiechi, membro del Politburo del Partito Comunista Cinese e Direttore dell'Ufficio della Commissione per gli Affari Esteri, nell'ambito dei nostri sforzi in corso per mantenere aperte le linee di comunicazione tra gli Stati Uniti e la Repubblica popolare cinese (RPC).
YANG JIECHI
Le due parti discuteranno degli sforzi in corso per gestire la concorrenza tra i nostri due paesi e discuteranno l'impatto della guerra della Russia contro l'Ucraina sulla sicurezza regionale e globale». Quindi il comunicato conclude: «Sullivan incontrerà anche Luigi Mattiolo, Consigliere Diplomatico del Primo Ministro italiano per continuare a coordinare una risposta internazionale forte e unita alla guerra di scelta del Presidente Putin».
La visita annunciata all’ultimo momento rappresenta un’accelerazione da parte di Washington per spingere Pechino ad assumere un ruolo più diretto e costruttivo per frenare Mosca. Il presidente Xi ha siglato un patto di collaborazione con Putin, e finora la Cina ha tenuto una linea molto prudente, adottando in alcuni casi la stessa retorica anti occidentale impiegata dalla Russia per giustificare la guerra.
xi jinping
La Repubblica popolare può aiutare il Cremlino ad affrontare la crisi, in particolare subentrando dal punto di vista economico all’Occidente, che ha imposto dure sanzioni. Il problema però è che i commerci di Pechino con gli Usa e l’Europa sono imparagonabilmente più grandi rispetto a quelli con la Russia, e l’instabilità provocata dalla guerra mette a serio rischio il progetto per la nuova Via della Seta lanciato da Xi. Washington quindi pensa di poter convincere la Cina a cambiare linea, magari offrendo in cambio un atteggiamento più morbido, dopo le tariffe imposte negli anni scorsi da Trump e rimaste in larga parte in vigore.
joe biden
L’attacco missilistico appena lanciato da Mosca contro la base di Yavoriv rappresenta una chiara escalation del conflitto, perché ha colpito una struttura che fino a poco fa ospitava soldati americani impegnati nell’addestramento degli ucraini, ad una ventina di chilometri dal confine con la Polonia.
PUTIN
Proprio Sullivan quindi, parlando al programma "Face the Nation" della Cbs, ha avvertito: «Il presidente Biden è stato ripetutamente molto chiaro sul fatto che gli Usa lavoreranno con i nostri alleati per difendere ogni centimetro del territorio Nato, e ciò significa ogni centimetro». Quindi ha aggiunto che un attacco contro un paese dell’Alleanza farebbe scattare l’Articolo 5, che richiede agli altri membri di intervenire in sua difesa: «Useremmo tutta la forza della Nato per rispondere».
In questo quadro saranno importanti anche i colloqui col governo italiano, tanto per il supporto che Roma dà all’Alleanza, quanto per il peso che può avere sull’applicazione delle sanzioni e la ricerca di alternative alle forniture della Russia nel campo dell’energia.
volodymyr zelensky e vladimir putin 1 luigi mattiolo zelensky putin putin zelensky biden