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1. USA, NEGOZIATI PER TREGUA CONTINUERANNO NEI PROSSIMI GIORNI
(ANSA) - I negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi continueranno dopo che l'incontro del fine settimana non ha risolto tutte le differenze. Lo afferma un funzionario americano, secondo quanto riportato dall'Associated Press sul suo sito. Le trattative continueranno a livelli più bassi nei prossimi giorni nel tentativo di colmare le restanti divergenze.
2. I COLLOQUI AL CAIRO VANNO AVANTI MA I NODI RESTANO GLI USA PREMONO
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Osama Hamdam
I responsabili di Hamas per i negoziati con Israele gettano acqua sul fuoco delle aspettative per dissipare l’impressione che sia loro interesse giungere subito e a qualsiasi prezzo a un cessate il fuoco a Gaza.
Il Times of Israel riporta le dichiarazioni di Osama Hamdam, uomo di punta dell’organizzazione islamica palestinese, il quale ribadisce che loro restano fermi alla proposta avanzata il 2 luglio, quando offrivano la liberazione degli ostaggi vivi o morti in loro controllo in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi e di un cessate il fuoco permanente che contemplasse il ritiro dei militari israeliani da tutta la Striscia di Gaza.
ISMAIL HANIYEH - YAYA SINWAR
[…] Ieri il fatto più positivo è stato che, nonostante lo scontro militare ripreso la scorsa notte tra esercito israeliano ed Hezbollah in Libano, i colloqui con Hamas non siano stati bloccati. In serata è partita per il Cairo la delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad, David Barnea, assieme a quello dello Shin Bet (il servizio di sicurezza interno), Ronen Bar. Gli inviati di Hamas sono arrivati due giorni fa, non parteciperanno direttamente agli incontri, ma vedranno i mediatori egiziani e qatarioti.
Sono in particolare gli americani a premere per arrivare il prima possibile al cessate il fuoco. La loro delegazione è condotta dal capo della Cia, William Burns. Il suo sforzo è concentrato a impedire l’allargamento del conflitto all’Iran e agli Houthi yemeniti evitando così la deflagrazione di una guerra regionale.
BENJAMIN NETANYAHU VISITA I SOLDATI ISRAELIANI NELLA STRISCIA DI GAZA
Il principale nodo irrisolto […] è la condizione israeliana, imposta con determinazione crescente da Netanyahu negli ultimi due mesi, di conservare una presenza militare nella Striscia anche dopo la resa degli ostaggi. Gli americani, assieme a egiziani e qatarini, hanno cercato di trovare una formula di compromesso.
Ma sono gli stessi egiziani adesso a opporsi al mantenimento della presenza armata israeliana nel corridoio Philadelphia, che corre lungo i 14 chilometri di confine tra la regione meridionale di Gaza e il Sinai egiziano. Le ragioni israeliane sono evidenti: evitare in ogni modo che possano venire scavati nuovamente i tunnel che, fino al recente passato, permettevano l’arrivo di armi ed esplosivi per Hamas. Il Cairo lo considera però una violazione diretta degli accordi di pace di Camp David nel 1979.
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
Uno dei modi possibili per superare l’ostacolo potrebbe essere il ritiro israeliano da Philadelphia scaglionato nel tempo. I diplomatici dello Stato ebraico però si oppongono […] e cercano di puntare sui dissidi storici tra il regime laico egiziano e i Fratelli Musulmani […].
3. GAZA, TRATTATIVA IN SALITA PER UNA TREGUA DI 72 ORE
Estratto dell’articolo di Raffaele Genah per “il Messaggero”
Yahya Sinwar
[…] Secondo alcuni media arabi al vertice del Cairo si starebbe lavorando ad una tregua temporanea di 72 ore dopo un cessate il fuoco completo nella Striscia: secondo il giornale saudita "Al Hadat" Hamas avrebbe chiesto tempo per verificare il numero di tutti i rapiti, vivi e morti richiesto ormai da mesi dei negoziatori israeliani.
I CORRIDOI DELLA STRISCIA DI GAZA
Ma ha anche aggiunto: «Israele ha posto nuove condizioni per accettare l'accordo e ha fatto marcia indietro su quanto concordato in precedenza. La delegazione ha informato oggi i mediatori della nostra posizione: non accetteremo ritiri da quanto concordato il 2 luglio o nuove richieste». Lo ha dichiarato l'alto funzionario di Hamas Osama Hamdan al canale Al-Aqsa.
[…] Se confermati, sarebbero questi gli ultimi possibili sviluppi verso cui potrebbero indirizzarsi i colloqui. Ma restando ai fatti, i negoziati si sono impantanati ormai da molte settimane su alcuni punti e sarebbero proprio questi i macigni sulla via dell'accordo che i mediatori stanno cercando di rimuovere.
joe biden bibi netanyahu in israele
Primo tra tutti il controllo del corridoio Filadelfia, una striscia di terra lunga 14 km che corre lungo il confine tra Egitto e Gaza. […] Del controllo del Corridoio hanno parlato anche Biden e Netanyahu nei giorni scorsi in un lungo colloquio telefonico.
Alla fine, secondo una tv egiziana, il premier israeliano avrebbe accettato di ridurre la presenza dell'Idf da otto a tre postazioni lungo l'intera dorsale. Israele si sarebbe detta disponibile a ridispiegare le proprie postazioni dalle aree popolate senza però abbandonare completamente la zona di confine. Un punto però respinto dai negoziatori egiziani, contrari ad ogni presenza permanente lungo la frontiera.
corridoio filadelfia
E c'è poi da trovare un punto di intesa su vari altri capitoli, come il controllo dell'altro nodo strategico, quello di Netzarim, passaggio tra sud e nord che dovrebbe essere percorso da migliaia i gazawi per tornare alle proprie case abbandonate nella prima fase della guerra. Israele teme che tra le migliaia di sfollati possano facilmente nascondersi anche i terroristi di Hamas e Jihad che potrebbero così tornare a controllare la zona.
Poi la questione dei 109 ostaggi: Hamas non ha mai confermato quanti di loro siano ancora in vita. Secondo una stima israeliana i vivi da scambiare con un numero imprecisato, (ma sull'ordine di diverse centinaia), i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane sarebbero 73.
video degli ostaggi israeliani pubblicato da hamas 3
Osama Hamdam