Sandra Riccio per “la Stampa”
jeff bezos
Sono sempre più ricche, hanno registrato cresciute boom anche durante la pandemia, ma al Fisco continuano a lasciare solo le briciole. Le grandi società web - da Amazon a Google a Facebook e Microsoft fino alla cinese Alibaba - hanno prodotto 16 milioni di utili netti al giorno a testa nel 2019. E hanno accelerato anche nei primi mesi nel 2020.
Si tratta di un livello più che doppio rispetto ai 7 milioni quotidiani del 2015 e che nei primi sei mesi di quest' anno è cresciuto di altri due milioni, salendo a quota 18. Nelle casse delle big-tech mondiali questo andamento ha portato profitti per un totale di 480 miliardi di euro dal 2015 al 2019. Si tratta di una cifra monstre che però è rimasta in larga parte fuori dai radar del Fisco.
MARK ZUCKERBERG
Circa la metà dell'utile ante imposte è stato, infatti, tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con conseguente risparmio di imposte cumulato di oltre 46 miliardi nei cinque anni. Vuol dire un tesoretto da 10 miliardi l'anno che, grazie a strategie fiscali efficaci, è rimasto nelle casse aziendali.
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Per le grandi multinazionali del web, l'incidenza delle tasse effettiva si è fermata a un generoso 16,4%, niente di paragonabile con la pressione fiscale che pesa su molte piccole e medie aziende, magari concorrenti delle WebSoft. Per citare qualche caso, nel periodo 2015-2019 la tassazione in Paesi a fiscalità agevolata ha determinato per Microsoft, Google e Facebook un risparmio sulle tasse rispettivamente di 14,2 miliardi, di 11,6 miliardi e di 7,5 miliardi.
google a new york
Il fenomeno è noto da tempo ma adesso i numeri, messi insieme dall'Area Studi di Mediobanca che ha analizzato i bilanci dei 25 giganti del WebSoft, evidenziano ancora di più la sproporzione tra giro d'affari e contributi. Un esempio che parla chiaro è quello dell'Italia.
JEFF BEZOS
Nel 2019 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco quasi 70 milioni di euro per un tax rate effettivo del 32,1%. Il giro d'affari però è stato stellare con un fatturato aggregato delle filiali italiane che nel 2019 ha raggiunto i 3,3 miliardi di euro (solo lo 0,3% del totale WebSoft a livello globale). In tutto questo, Amazon oggi è l'azienda del settore che vanta il maggior numero di occupati nel nostro Paese, con circa 6 mila addetti, di cui mille aggiunti negli ultimi mesi.
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La regina delle vendite online è prima per occupati anche a livello mondiale: quasi 800 mila a fine 2019. Amazon svetta anche per ricavi, già dal 2014. Nel 2019 ha incassato quasi 250 miliardi di euro e nel primo semestre di quest' anno ha registrato un ulteriore aumento boom del 30%. Guardando al fatturato aggregato dei 25 giganti WebSoft (di queste società, 14 hanno sede negli Usa, 6 in Cina, 3 in Giappone e 2 in Europa, in Germania), nel 2019 ha toccato quota 1.014 miliardi di euro, pari all'8% del giro d'affari totale delle multinazionali industriali mondiali.
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In Borsa questo andamento ha provocato un rialzo dei titoli di almeno il 30% nella prima parte di quest' anno con picchi di oltre il 100% per alcuni nomi. Il mercato, tuttavia, è sempre più concentrato: i primi tre player - Amazon, Google e Microsoft - rappresentano circa la metà delle entrate delle WebSoft. Anche qui spicca Amazon, che da sola si prende un quarto di tutta la torta. Segno che nel mondo della tecnologia chi vince diventa egemone e si porta via tutto il piatto. È successo con Microsoft e il suo software Windows, così come con Google e il suo incontrastato motore di ricerca.
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