• Dagospia

    BISI E RISI - LA CANDIDATURA DI BERTOLASO E' UN AUTOGOL PER BERLUSCONI, SALVINI E LA MELONI – ‘BORGIA’ MELONI ALLE PRESE CON LE RITORSIONI DEL VECCHIO FRONTE DELLA GIOVENTÙ - SE INDOVINA IL CANDIDATO, M5S SI PRENDE ROMA E MAGARI FRA DUE ANNI ANCHE PALAZZO CHIGI - RENZI INIZIA ADESSO DAVVERO A TREMARE SE NON TROVA UN CANDIDATO PD GIUSTO PURE LUI


     
    Guarda la fotogallery

    Luigi Bisignani per Il Tempo

     

    GIANNI LETTA ACCANTO A EDVIGE FENECH ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BISIGNANI NELL OTTANTOTTO GIANNI LETTA ACCANTO A EDVIGE FENECH ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BISIGNANI NELL OTTANTOTTO

    Silvio Berlusconi, che ha avuto il merito storico di bloccare la gioiosa macchina da guerra del Pds di Achille Occhetto nel 1994, rischia assieme a Giorgia Meloni di consegnare prima Roma e poi forse anche il governo nazionale al MoVimento 5 Stelle. È questo il vero azzardo della candidatura di Guido Bertolaso a sindaco della Capitale, presentata come unitaria del centrodestra solo perché raccoglie i simboli di Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia.

     

    Si tratta invece di un accordo di cartello fra tre leader malinconicamente in competizione tra loro (Berlusconi-Salvini-Meloni)che spacca non solo l’elettorato di riferimento ma gli stessi dirigenti dei tre partiti. Molto meglio sarebbe stata unavera prova muscolare candidando Salvini a Milano, la Meloni a Roma e una donna ancora più tosta che bella come Mara Carfagna a Napoli.

    SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE

     

    Tornando a Roma invece a destra c’è la presenza ingombrante e amata di Francesco Storace, uno dei pochi politici che da ministro si dimise per una storia rivelatasi una mezza bufala e al centro il fascino di Alfio Marchini, che con ammirevole serietà in questi anni ha onorato i voti presi sul campo e il suo ruolo di consigliere comunale, contribuendo a liberare Roma da Ignazio Marino.

     

    GIORGIA MELONI GUIDO BERTOLASO GIORGIA MELONI GUIDO BERTOLASO

    L’impuntatura della Meloni per Marchini - «è stato comunista» - magari anche falsa, sarebbe stata da cavalcare come la storia della pecorella smarrita che torna all’ovile per intercettare una fascia enorme di elettorato. Quanto a Storace, tanta avversione è davvero puerile perché nasce dalle beghe di chi come la Meloni è cresciuta nel Fronte della Gioventù e ancora oggi ne subisce rancori e ritorsioni. In questo quadro solo un miracolo può portare in Campidoglio Guido Bertolaso.

     

    MARCHINI MARCHINI

    Lui, tra l’altro, sta vedendo già da subito la sua vita nuovamente e ingiustamente messa alla berlina da una sinistra che non aspettava altro per far dimenticare i guai della gestione Marino. Una sinistra resuscitata dalla candidatura di Bertolaso, quindi, che se la dovrà vedere con il MoVimento 5 Stelle. Auguriamoci solo che la scelta del candidato Sindaco venga affidata alla schizofrenia della Rete.

     

    GRILLO CASALEGGIO IMOLA GRILLO CASALEGGIO IMOLA

    Se per caso, invece, Grillo e Casaleggio facessero uscire dal loro magico cilindro un uomo giusto, capace di vincere e magari anche di amministrare Roma con buonsenso, il problema si sposterà su Renzi appena si tornerà a votare, magari già l’anno prossimo vista la piega disastrosa dei nostri conti. A quel punto Renzi dovrebbe convincere gli italiani di due cose difficili da conciliare: che lui ha governato bene l’Italia e che il Sindaco 5 stelle non starà facendo bene a Roma. Ci sono tre mesi per recuperare, alla faccia di chi parla di un complotto per far vincere i 5 Stelle.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport