Francesco Barana per https://corrieredelveneto.corriere.it/
adani bizzotto
Il chiacchiericcio impazza. E i social, tra meme, post e commenti, ironie e parodie, ci sguazzano su. Ma la dicotomia tra la proverbiale sobrietà di Stefano Bizzotto e l’esuberanza a volte fuori dalle righe di Lele Adani — seconda voce del giornalista bolzanino nelle telecronache Rai ai Mondiali del Qatar — alla fine è più un cliché narrativo dell’immaginario comune che realtà. Bizzotto, 61 anni, professionalmente al suo settimo Mondiale («il primo nel 1990 per la Gazzetta dello Sport, poi dal 1998 per la Rai», ricorda) e reduce dal racconto della finalina Croazia-Marocco, al telefono da Doha se la ride: «Hanno voluto creare una contrapposizione tra me e Lele che non esiste. Anzi, siamo complementari, lui esperto di calcio sudamericano, io appassionato di quello mitteleuropeo».
ADANI BIZZOTTO 1
C’è poi anche un pizzico di insospettabile (e auto-ironica) vanità in Bizzotto: «Lele è uno divisivo, piace o non piace, ma fa parlare di sé e grazie a lui ho avuto maggiore risonanza anch’io. Magari se avessi avuto accanto una seconda voce più cerchiobottista in pochi si sarebbe accorti di noi». E invece, in assenza della nostra Nazionale, in Italia da qualche settimana si parla quasi più di Bizzotto-Adani che dei Mondiali che si giocano in campo…«Ma Lele è un grande conoscitore di calcio. È un entusiasta, lo apprezzo molto».
Lo rimproverano di essere troppo tifoso. Lei che ha fama di essere giornalista equilibrato e imparziale, che cosa dice al proposito?
«Guardi, ho letto un pezzo di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, inviato qui a Doha, che ha scritto che tifa Argentina. Perché non può farlo Adani? È umano avere delle simpatie, dei sentimenti. Ma ricordo che Lele non “vede” soltanto Argentina o Messi, nelle telecronache è stato molto equilibrato nel sottolineare i meriti dell’Olanda e di un campione come Modric della Croazia».
stefano bizzotto
Finale Francia-Argentina. Chi vince?
«Dipende da come si alzano dal letto Messi e Mbappé, i grandi fuoriclasse delle due squadre».
La Francia pare avere qualcosa in più, ma lei l’Argentina l’ha vista da vicino.
«L’Argentina, a differenza della Francia, è in crescita, contro la Croazia ha disputato una partita di grande livello, a differenza di quelle precedenti. La Francia invece contro il Marocco ha fatto fatica, ma recupera Rabiot, che è il direttore d’orchestra della squadra. E poi, oltre a Mbappé, ha Griezmann che è straordinario, senza dimenticare Giroud».
Capitolo Marocco: una sorpresa o la conferma che la globalizzazione ha reso il calcio per tutti?
ADANI IN LACRIME
«Mi ha sorpreso, io delle africane puntavo sul Senegal. Però è anche vero che non siamo più alla favola del Camerun di Roger Milla nel ’90 che sfiorò la semifinale nei quarti con l’Inghilterra. I calciatori del Marocco giocano tutti in Europa, alcuni in grandissimi club, vedi Hakimi del Paris Saint Germain, Mazraoui nel Bayern Monaco e Ziyech nel Chelsea».
Che Mondiali sono stati?
«Anomali perché giocati a cavallo di novembre e dicembre, dunque nel pieno della stagione agonistica dei calciatori, che sono arrivati a Doha con solo 22-23 partite sulle gambe e quindi freschi. In genere li giochi in estate dopo 50 partite stagionali. La morale è che abbiamo visto grandi prestazioni sul piano fisico, ma un tasso tecnico generale non eccelso. Sono mancati i dribbling, i duelli uno contro uno, che invece si sono visti nel Marocco e in fuoriclasse come Messi e Mbappé che con le loro giocate hanno risolto le partite».
stefano bizzotto
L’Italia come si sarebbe comportata?
«L’Italia non si è qualificata perché ha mostrato limiti offensivi e ha sbagliato troppo nelle partite determinanti, ma non la ritengo inferiore alla Croazia. E la nostra serie A è in salute, tanti calciatori di questo Mondiale giocano da noi, compresi sette finalisti: Theo Hernandez, Giroud, Rabiot, Paredes Di Maria, Lautaro Martinez, Dybala».
stefano bizzotto