Estratto dall'articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
bollore de puyfontaine
Più che in una battaglia giuridica ed economica rischia di trasformarsi in una sfida diplomatica. Non semplicemente un contenzioso tra due aziende. Ma qualcosa di più. Da una parte l' Italia e dall' altra la Francia. E in mezzo la Commissione europea di Ursula von der Leyen, che rischia di assumersi subito il compito di fare da arbitro.
L' emendamento approvato l' altro ieri al Senato che di fatto istituisce uno "scudo" a Mediaset nella disfida in corso con la francese Vivendi ha, infatti, superato le pareti dei Palazzi italiani, ha raggiunto quelle di Parigi per poi arrivare fino a Bruxelles. Il gruppo guidato da Vincent Bollorè, come prevedibile, non ha certo accolto con piacere la mossa del governo giallorosso.
PIER SILVIO BERLUSCONI
E così, in attesa che la norma inserita in uno dei decreti Covid diventi legge a tutti gli effetti con il voto della Camera, sta cercando di correre ai ripari. Appunto facendo compiere un salto istituzionale alla vicenda. Coinvolgendo le autorità d' Oltralpe. Portando all' attenzione di Eliseo e Hotel Matignon le scelte compiute a Roma dal Parlamento e dalla maggioranza che sostiene Giuseppe Conte.
(…) Il faro della Commissione, dunque, potrebbe presto accendersi per accertare se la disposizione possa davvero confliggere con le leggi comunitarie. O, in modo molto meno invasivo, chiedere chiarimenti al governo di Roma.
(…) Il governo italiano, al contrario, è convinto che la temporaneità della norma (sei mesi) e le circostanze eccezionali provocate dalla pandemia Covid, rendano il provvedimento in linea con l' impianto europeo. (…)
margrethe vestager Margrethe Vestager URSULA VON DER LEYEN