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    NELLE REDAZIONI AMERICANE CE L'HANNO SEMPRE DURO - UN NUOVO SCANDALO SI ABBATTE SUL GIORNALISMO USA: DOPO LA BOMBA DI ROGER AILES, POTENTISSIMO CAPO DI “FOX NEWS” COSTRETTO ALLE DIMISSIONI PER ACCUSE DI MOLESTIE, ORA LA FAMIGLIA MURDOCH SI RITROVA INVISCHIATA NEL CASO DI MICHELLE GOTTHELF, EX DIRETTRICE DEL SITO DEL “NEW YORK POST” CHE ACCUSA DI MOLESTIE IL SUO EX CAPO, COL ALLAN – A UNA CENA LUI LE HA CHIESTO DI DORMIRE INSIEME, LEI SI È RIFIUTATA, È STATA DEMANSIONATA E POI LICENZIATA QUANDO HA PROPOSTO UNA…


     
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    Andrea Marinelli per il "Corriere della Sera"

     

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    C'è un nuovo caso di molestie sessuali che riguarda i vertici di News Corp e sfiora la famiglia Murdoch. Dopo la celebre vicenda - raccontata da film e serie tv come Bombshell e The Loudest Voice - di Roger Ailes, potentissimo capo di Fox News costretto a dimettersi nel 2016 per le accuse di molestie arrivate da parecchie donne, fra cui la conduttrice Gretchen Carlson, ora l'ex direttrice del sito del New York Post , il tabloid di famiglia, accusa dello stesso reato il suo ex capo, l'ex direttore del quotidiano Col Allan, 69 anni.

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    Vicinissimo a Rupert Murdoch, australiano come lui, Allan avrebbe molestato Michelle Gotthelf per anni e nel 2015, a cena, le avrebbe proposto di fare sesso. «Dovremmo dormire insieme», le disse, sminuendo le donne della redazione, chiamando «infida lesbica» una caporedattrice e aggiungendo che a Murdoch piacciono poche donne.

     

    «Non avrei voluto diventare la notizia», ha commentato martedì Gotthelf, «ma le donne non dovrebbero essere trattate così sul posto di lavoro». Allan - che per oltre 40 anni ha diretto giornali di proprietà dello Squalo: prima del Post il Daily Telegraph e il Sunday Telegraph australiani - fu costretto a dimettersi l'anno successivo, proprio mentre emergevano le accuse verso Ailes, fra le lodi di Murdoch che lo accompagnò alla porta dipingendolo come «uno dei più eccezionali direttori della sua generazione», ma fu poi riassunto come consulente nel 2019, all'inizio delle elezioni presidenziali che avrebbero contrapposto Donald Trump e Joe Biden, finendo per guidare di fatto la redazione.

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    A quel punto Allan suggerì a Gotthelf - che nel frattempo era stata «demansionata» - di insabbiare una storia che riguardava accuse di stupro rivolte dalla scrittrice Jean Carroll a Trump. Lei si rifiutò, ma quando fece rapporto alle risorse umane - che già in passato avevano sminuito le sue denunce - le fu risposto: «Se Allan ti dice di fare qualcosa, tu la fai». Gotthelf è stata licenziata la scorsa settimana, dopo vent' anni in azienda, dal nuovo direttore Keith Poole, arrivato nel 2021.

     

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    L'ex direttrice del sito ha fatto causa a News Corp, ad Allan e a Poole, affermando di essere stata cacciata per vendetta, di essere vittima di discriminazioni sessuali e di aver sofferto perdite monetarie e problemi psicologici. «Il trattamento illegale che il New York Post ha riservato alla sua principale editor dopo oltre vent' anni di servizio è scioccante», ha commentato Douglas Wigdor, dell'omonimo studio legale specializzato in diritto del lavoro che in passato ha ottenuto 10 milioni di dollari da Fox News e rappresenta anche la modella russa Guzel Ganieva nella causa contro il miliardario Leon Black.

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