1. BOOM DI APP PER RIMORCHIO ALLE OLIMPIADI
simone manuel
Piero Mei per ''Il Messaggero''
LA TECNOLOGIA
L' amore, o almeno il sesso giacché è notorio che non sempre le due cose s' accompagnano, va, come i Giochi, di pari passo con la modernità.
Così sessant' anni fa poteva capitare che due atleti, due lanciatori, lui di martello e lei di disco, si scontrassero sulla porta del magazzino del villaggio olimpico a Melbourne 56, s' innamorassero, si sposassero dopo traversie alla Romeo e Giulietta (lui, Connolly, era americano, lei, la Fikotova, era cecoslovacca e quelli erano tempi di guerra fredda anche sui materassi) per poi finire divorziati, ma il lieto fine non c' è sempre.
sergey lagutin
Ora non c' è più necessità di andare per magazzini, né per prati o negli appartamenti distraendo la security con lo specchietto vuoi vedere la medaglia? per dar modo all' intruso (o intrusa, dipende) di entrare incontrollato-a. Hope Solo, la portiere di calcio statunitense, ha raccontato che a Londra 2012 facevano così.
NON SOLO POKEMON
A Rio è diverso, pare. Pokemon Go, ma non solo: si può cercare anche qualcos' altro, nelle due diversificate evoluzioni. Ci sono le app. Una di queste, Tinder, ha fatto sapere che i suoi users sono aumentati del 129 per cento solo nel primo weekend all' interno della Vila Olimpica, il villaggio dove in 31 edifici vivono ammonticchiati almeno 11 mila atleti tendenti all' esuberanza giovanile, pieni di testosterone naturale, e in più ci sono allenatori, dirigenti, addetti e quant' altro di accreditato, volontari compresi.
Oltre tutto l' applicazione offre il vantaggio di poter localizzare, con una specie di Gps, il perimetro della ricerca, a parte mettere foto proprie o dichiarare di quale sesso si sia alla ricerca, di quale età e varie altre fantasie. Ci si descrive in 500 caratteri.
ATTENTI AL FALSO
ryan lochte
Il rischio è il catfishing, cioè mostrarsi per quello che non si è: magari ti presenti come bel golfista e poi hai una pancia competente. C' è anche un Olympics Athletes Hub, patrocinato dal Cio e dagli organizzatori, per mettersi in contatto: del resto sono stati distribuiti agli atleti 450 mila preservativi, 42 a testa, e non si vuole mandare sprecato lo sforzo dello sponsor.
Una inchiesta giornalistica ha rilevato (e rivelato) che cinesi, sudcoreani, cubani e venezuelani sono stati i maggiori richiedenti. Un judoka svedese, Marcus Nyman, ha confessato di aver avuto in poche ore 10 contatti. Ryan Lochte trova il metodo perfetto. Non devi perdere tempo nel corteggiamento. Del resto lo sciatore inglese Gus Kenworthy dichiarò, a Sochi dove i siti di dating ebbero il lancio, che era l' iscrizione la prima cosa che aveva fatto. Un account ha catalogato gli iscritti.
POCO SINCRONIZZATE
rickie flower
Chissà se la tuffatrice brasiliana Ingrid Oliveira ha usato il nuovo sistema per rimorchiare un atleta connazionale e portarselo in camera dopo aver espulso dalla stessa Giovanna Pedroso. La quale è andata a spifferare l' accaduto, probabilmente per chiedere asilo notturno in qualche stanza, magari non volendo prendere il posto nel letto dell' atleta prescelto da Ingrid. E' successo un putiferio: quasi rissa fra le due ragazze. E questo sarebbe il meno: può succedere.
Peccato che le due siano in realtà compagne di gara nei tuffi sincronizzati e che dunque la litigata produca effetti devastanti anche al momento di tuffarsi insieme nell' acqua verde melma della piscina.
2. RIO 2016: GIORNALISTA USA GRINDR PER SCOVARE ATLETI NON DICHIARATI E DIFFONDERNE L’IDENTITÀ
Da www.gay.it
leah smith
Nico Hines, un giornalista del Daily Beast, ha utilizzato la app gay per incontri Grindr al Villaggio Olimpico di Rio 2016, ricevendo diverse offerte di incontro da parte di atleti, alcuni di questi non dichiarati. Lo scopo originario, almeno a quanto dichiara il giornalista, era quello di fare un’inchiesta sul sesso occasionale nel contesto olimpico, ma l’esito è stato ben differente.
Nell’articolo pubblicato ieri, 11 agosto, Hines ha fornito infatti abbastanza informazioni per identificare gli atleti, compresi quelli che vivono in Paesi omofobi. L’articolo ora è stato parzialmente rimosso, come si può vedere qui, a seguito delle forti polemiche che sono subito scoppiate. Dure le condanne da parte dei media: su Slate il pezzo di Hines è stato definito “squallido, pericoloso e immorale”, mentre per Mic l’inchiesta è “un disastro omofobo”.
Nel giro di un’ora dall’attivazione del suo profilo, Hines avrebbe ricevuto diverse offerte di incontro da parte di atleti gay. Nel riferire questo dato, però, il giornalista non è stato attento a salvaguardare la loro privacy: si è riferito a loro indicando nazionalità e disciplina sportiva, informazioni sufficienti per identificarli.
kaarle australia
La vicenda, oltre a essere biasimevole dal punto di vista deontologico, è potenzialmente drammatica per alcuni di questi atleti. Per alcuni di questi sportivi infatti – compresi alcuni che vivono in Paesi dove l’omosessualità è stigmatizzata o proibita – questo significa rischiare di essere costretti a rivelare il proprio orientamento sessuale, esponendosi a reazioni e attacchi da parte del loro contesto di provenienza.
Hines – che si autodefinisce “eterosessuale e sposato” – ha di fatto usato Grindr con un secondo fine, senza renderlo noto fin da subito, creando una vera e propria trappola. Dopo le critiche, l’articolo è stato modificato, e il direttore del Daily Beast ha firmato un breve testo di scuse in cui spiega che l’intento dell’autore non era quello di infierire con dell’outing. Il danno, però, è fatto. Anche perché come ben si sa su internet le versioni originarie delle pagine web si possono rintracciare nel giro di pochi clic.
3. L'APP TINDER SPOPOLA FRA GLI ATLETI A RIO - NEGLI ULTIMI GIORNI +129% NEI 'MATCH', AFFINITÀ VIRTUALI
Da www.ansa.it
eugene godsoe
Tra gli atleti del villaggio olimpico oltre alla competizione scatta anche l'amore. A Rio per i Giochi 2016 non ci sono infatti solo coppie già formate, come gli azzurri Magnini-Pellegrini, ma anche tanti single: a caccia di medaglie sì, ma pure dell'anima gemella. La dimostrazione arriva dal "boom" di affinità virtuali registrato negli ultimi giorni da Tinder, l'applicazione per incontri romantici che tanto piace ai teenager americani, ma non solo.
Secondo quanto dichiarato da un manager della compagnia negli ultimi giorni i "match" - ovvero le affinità reciproche tra gli utenti iscritti all'app che poi possono sfociare in altro - sono aumentati del 129% fra i profili di atleti impegnati ai Giochi, nessuno sport escluso. Marcus Nyman, judoka svedese, ha ammesso di aver già messo a segno 10 "match" dall'arrivo a Rio. E nessun veto è arrivato all'uso dell'app, ad esempio, dai comitati olimpici australiani o statunitensi.
Il villaggio olimpico è popolato da circa 10 mila atleti e coppie e tradimenti fanno notizia quanto medaglie, infortuni e record raggiunti. Dalla proposta di matrimonio arcobaleno della volontaria Marjorie alla sua dolce metà Isadora, rugbista della Selecao, alla scappatella notturna della nuotatrice brasiliana Ingrid che ha fatto infuriare la compagna di stanza. Probabile che nei prossimi gossip sarà Tinder o qualche altra app per incontri a metterci lo zampino.
GRINDR GRINDR