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LONDRA NON ESCLUDE AIUTO MILITARE A KIEV SE MOSCA ATTACCA
(ANSA) - Il primo ministro britannico Boris Johnson non ha escluso la possibilità che il Regno Unito assista militarmente l'Ucraina in caso di un attacco da parte della Russia.
Johnson, a Bruxelles per un incontro con il capo della Nato Jens Stoltenberg, ha inoltre annunciato un maggior contributo di Londra alle forze Nato dislocate nell'est dell'Europa. "Se manteniamo la nostra unità, con un mix tra forte deterrenza e diplomazia, possiamo trovare una via d'uscita alla crisi, ma il momento è molto teso", ha detto.
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JOHNSON, LA GUERRA È POSSIBILE, SIAMO AD UN PASSAGGIO TESO
(ANSA) - "Io non credo che il presidente Vladimir Putin abbia già preso la decisione di procedere con la guerra ma questo non vuol dire che sia impossibile che qualcosa di disastroso possa accadere presto: la nostra intelligence dipinge un quadro fosco, nei prossimi giorni si affronterà il passaggio più pericoloso e dobbiamo fare bene, con una combinazione tra sanzioni, impegno militare e diplomazia".
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Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson in conferenza stampa con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, pur sottolineando che questo è il momento della "de-escalation".
Johnson ha sostenuto poi che gli alleati sono uniti, anche sul fronte delle sanzioni, e ha elogiato il ruolo del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che è stato capace "di muovere la Germania" sulla questione del Nord Stream 2, "per quanto sia un tema spinoso, dato che li colpisce dal punto di vista economico".
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Secondo il premier britannico, quanto più le sanzioni saranno "dure e automatiche", tanto più avranno la capacità "di sortire il loro effetto". Johnson poi ha ricordato il ruolo primario della Gran Bretagna dal punto di vista della sicurezza, "seconda per budget militare all'interno della Nato e prima in Europa".
Un peso che Londra intende usare, aumentando appunto l'impegno militare, con altri 350 soldati in Polonia, nuovi jet nella base a Cipro, nuove navi verso il Mar nero e il Mediterraneo orientale. Il premier ha poi detto che 1.000 soldati di sua maestà si stanno preparando per entrare in azione dovesse crearsi una crisi umanitaria in seguito all'attacco di Mosca.
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