Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “La Repubblica”
keir starmer e la moglie victoria entrano a downing street 3
“Con Keir Starmer è iniziata la ritirata”. L’apertura del Mail on Sunday di oggi è eloquente. Il nuovo primo ministro si è insediato a Downing Street solamente tre giorni fa. Ma il tabloid e un altro giornale di destra come il Sunday Telegraph agitano già lo spettro della retromarcia sulla Brexit. Tanto che l’ex premier Boris Johnson, attualmente collaboratore del Daily Mail, lancia l’allarme: “Con il Labour al potere abbiamo ripreso la strada dell’asservimento a Bruxelles”.
Premessa: Starmer ha promesso da tempo un riavvicinamento all’Unione Europea, che è l’obiettivo numero uno del suo governo, soprattutto a livello commerciale, di difesa e di sicurezza del Continente, vista la minaccia della Russia. Allo stesso tempo, Sir Keir ha sempre escluso categoricamente il ritorno del Regno Unito nella Ue, nel mercato unico e anche nell’unione doganale europea.
keir starmer
In questo gap tra le due posizioni, i tabloid stanno speculando su presunti accordi sottobanco di Starmer con la Ue, e una presunta rinuncia alle libertà che il Regno Unito ha riacquistato uscendo dall’unione con il referendum del 23 giugno 2016. Secondo fonti europee del Mail on Sunday, Starmer “sarebbe disposto ad aprire parzialmente alla libertà di movimento della Ue, in settori specifici del settore secondario e per i giovani da 18 a 21 anni, in cambio di agevolazioni doganali e commerciali”.
Il Labour ha sempre dichiarato apertamente che al governo cercherà di avere un accordo di libero scambio con la Ue migliore di quello firmato da Boris Johnson. L’occasione è ora propizia perché nel 2025 è prevista una review bilaterale di quel patto. Quindi bisogna iniziare a lavorarci.
KEIR E VICTORIA STARMER A DOWNING STREET
Venerdì sera, appena arrivato al numero 10 di Downing Street, il neo primo ministro britannico ha telefonato alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ribadendo l'intenzione di “stretta collaborazione” tra i due blocchi. Ma, secondo il tabloid, Starmer vuole andare oltre, e "raggiungere un’intesa con l’Ue in vari settori, come agricoltura, chimica, aeronautica, automotive e farmaceutica”. […]
Ma, forse ancora peggio, secondo il tabloid, per ottenere tutte queste agevolazioni Starmer dovrebbe piegarsi a quello che a Bruxelles chiamano “dynamic aligment”. Ossia a non divergere dalle norme europee, anzi allineandosi progressivamente ad esse in modo da avere scambi e connessioni più fluide con la Ue. Il che sarebbe rinnegare un principio cardine della Brexit, ossia di essere liberi di approvare qualsiasi nuova norma o deregulation.
Giovedì 18 luglio, tra l’altro, Starmer ospiterà a Blenheim Palace - l’iconica reggia dove nacque Winston Churchill - il summit “European Political Community” sul futuro dell’Europa, nato nel 2022 dopo l’invasione della Russia in Ucraina. In questa magione poco fuori Oxford, Sir Keir incontrerà una cinquantina di leader, quasi tutti europei. Il "Mail on Sunday" crede che questo sarà il palcoscenico dove il neo primo ministro britannico comincerà a tessere la tela della “retromarcia sulla Brexit” insieme agli altri pari del Vecchio Continente. Il Labour smentisce: “Non sarebbe comunque il luogo adatto”. [...]
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In ogni caso, i brexiter sono nel panico. Per l’ex primo ministro e massimo euroscettico Boris Johnson, “è iniziata la svendita della Brexit. Dietro questi accorgimenti in teoria inoffensivi, c’è una strategia per asservirci di nuovo a Bruxelles. Con Starmer diventeremo presto vassalli della Ue”. E l’ex caponegoziatore britannico Lord Frost: “Il primo ministro e il Labour cominceranno a smontare presto la nostra indipendenza”.
URSULA VON DER LEYEN
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