DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
(LaPresse) - "Le prerogative di garante consentirebbero a Beppe Grillo, ove lui non concordasse con l'esito della delibera dell'assemblea costituente di modificare nome, simbolo o addirittura i principi fondanti del Movimento, di richiedere il rinnovo della votazione e, laddove non si raggiungesse il quorum costitutivo della partecipazione della maggioranza degli iscritti, tutte le modifiche decadrebbero. Però questo diventa una sorta di ordalia".
Così a LaPresse l'avvocato Lorenzo Borrè, legale degli espulsi del M5S. "Se invece poi gli iscritti partecipassero in massa e ratificassero la precedente votazione, Grillo si vedrebbe completamente sconfessato e di fatto esautorato della funzione di garante, perché non più in linea con la volontà della maggioranza degli iscritti", aggiunge.
GIUSEPPE CONTE VS BEPPE GRILLO
"Grillo - sottolinea - ha due poteri: quello dell'interpretazione autentica, che però è una cosa più che altro onorifica, oppure quello di indire una nuova votazione laddove l'esito della prima votazione non trovasse concorde Grillo.
Ed è l'esercizio di una prerogativa politica, non tanto di diritto. Mettiamo che l'assemblea costituente approvasse la modifica del nome, del simbolo e l'abolizione del secondo mandato. A questo punto, Grillo dice: no, rifacciamo la votazione. Se viene rifatta la votazione e si raggiunge il quorum della partecipazione della metà degli iscritti che votano a favore o per ratificare l'eliminazione del limite dei due mandati e il cambio del nome e del simbolo, a questo punto verrebbe sconfessata la stessa funzione di garante" per Grillo, "perché nei fatti non sarebbe più in linea con le corde del Movimento".
LOTTA CONTINUA TRA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO - MEME BY EDOARDO BARALDI
"Sotto il profilo legale, un'impugnazione potrebbe essere praticabile laddove ci fossero dei vizi procedurali, ma per il resto abbiamo ormai compreso che per quello che riguarda il nome e il simbolo ogni decisione spetta all'Associazione e non più a Grillo", chiarisce Borrè.
lorenzo borrè a l'aria che tira
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