1 - BORSE IN ROSSO, MILANO CHIUDE A -0,38%...
Da "Sole24Ore.com" - Le Borse europee chiudiono in negativo, con il FTSE MIB che conclude le contrattazioni in calo dello 0,38%. In rosso anche gli altri indici, Wall Street compresa (indici in tempo reale). Sui mercati dominano le prese di profitto dopo i rally della scorsa settimana. In Europa la giornata è contrassegnata dal rialzo delle banche sui listini del Vecchio Continente, dopo la decisione dei governatori del comitato di vigilanza di Basilea di scaglionare nel tempo l'entrata in vigore degli standard di Basilea III, alleggerendo nel breve periodo i requisiti patrimoniali richiesti alle banche.
La revisione delle regole, approvata ieri, prevede che i nuovi criteri sulla iquidità delle banche scatteranno a gennaio 2015, ma entreranno in vigore gradualmente entro gennaio 2019 (per questo motivo ha evitato shock potenziale da 500 miliardi). Ciò significa che nel 2015 gli istituti di credito dovranno avere la disponibilità di una liquidità per far fronte a eventuali situazioni shock sul mercato pari al 60% dell'obiettivo richiesto, contro la precedente soglia del 100%. Ogni anno tale percentuale dovrà essere incrementata di 10 punti, per arrivare al 100% nel 2019. Inoltre, i nuovi accordi prevedono l'ampliamento della gamma degli asset che potranno rientrare nel calcolo del coefficiente.
SPREADFocus Piazza Affari
A Milano rallentano le banche (Unicredite Intesa Sanpaolo); fa eccezione Mps,sempre in grande spolvero. Ribassi per gli energetici come Enel ed Enie gli industriali, come Fiat e Finmeccanica; giù Telecom, bene Stmicroelectron.
Spread
Lo spread tra BTp decennali e Bund tedeschi equivalenti sale al di sopra della soglia di 280 punti. Il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli viaggia intorno ai 360 punti.
Da domani le trimestrali Usa
Al via domani con Alcoa la stagione delle trimestrali americane. Gli occhi sono puntati sulle banche, che entro oggi devono presentare alla Fed i propri piani per la redistribuzione di capitale agli azionisti nell'ambito degli stress test. Wells Fargo sarà la prima a presentare i propri conti. Poi sarà la volta di JPMorgan.
Euro sopra 1,30 dollari
Euro in rialzo rispetto al dollaro in apertura dei principali mercati valutari. La moneta unica europea è scambiata a 1,305 dollari, mentre venerdì la Banca centrale europea l'ha rilevata a 1,3012 dollari.
Focus Tokyo
Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo nella seduta di inizio settimana, a causa delle prese di beneficio, dopo il forte rialzo registrato venerdì scorso, legate anche a un parziale recupero dello yen sul dollaro e sull'euro. L'indice Nikkei è sceso dello 0,83% a 10.599,01 punti e l'indice allargato Topix ha perso lo 0,84% a 881,06 punti La seconda seduta del 2013 per la Borsa asiatica è stata caratterizzata da un elevato numero di scambi, pari a 3,53 miliardi di titoli sul mercato principale.
Piazze cinesi in rialzo
Chiusura in lieve rialzo per le Borse cinesi di Shanghai e Shenzhen. Lo Shanghai Composite Index guadagna lo 0,37% a 2.285,36 punti, mentre lo Shenzhen Component chiude a 9.108,47 punti (+0,14%). Scambi complessivi per 185,67 mld di yuan (29,47 mld di dollari) di controvalore, da 196,7 mld di yuan venerdi' scorso.
Oro in rialzo
Oro in rialzo sui mercati asiatici: il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.658,7 dollari l'oncia con un aumento dello 0,6%,
2 - GURRIA, CONTRAZIONE ECONOMIA UE FINO A INIZIO 2014...
(ANSA) - La contrazione dell'economia europea potrebbe proseguire fino ai primi mesi del 2014. Lo ha detto il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria - riferisce Bloomberg - parlando a una conferenza a Città del Messico. Gurria ha aggiunto che probabilmente l'incertezza a livello globale resterà elevata nei prossimi mesi.
3 - GENERALI: OGGI CDA STRAORDINARIO SU DOSSIER PPF-KELLNER...
Radiocor - Il consiglio di amministrazione di Generali si riunira' oggi nel tardo pomeriggio in via straordinaria per discutere della questione legata all' alleanza con la Ppf di Petr Kellner. Lo riferiscono fonti finanziarie confermando indiscrezioni di stampa de ilMessaggero.it. Kellner ha il 49% della jv assicurativa Generali Ppf, attiva nel Centro Est Europa e dispone di un'opzione di vendita della quota.
4 - FISCO: FINANZE, IN 11 MESI ENTRATE A 378 MLD (+3,8%)
(ANSA) - Le entrate tributarie nei primi undici mesi del 2012 si sono attestate a quota 378,189 miliardi di euro, in crescita di 13,8 miliardi (+3,8%) rispetto allo stesso periodo del 2011. Lo comunica il Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. Le entrate a gennaio-novembre 2012 sono aumentate - spiega il Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia - per effetto dell'aumento sia delle imposte dirette (+4,8%) sia delle imposte indirette (+2,6%). Contribuiscono alla crescita delle imposte dirette l'imposta municipale propria (Imu) per la quota di spettanza erariale e l'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale "anche per effetto delle modifiche al regime di tassazione delle rendite finanziarie".
5 - GINORI, L'AZIENDA DI PORCELLANA DICHIARA IL FALLIMENTO...
Francesca Riggio per "il Giornale" - La crisi economica non risparmia proprio nessuno e miete vittime anche tra le aziende più longeve e prestigiose. Parliamo dell'azienda fiorentina Richard Ginori, famosa in tutto il mondo per la produzione di una raffinatissima porcellana, che ha dichiarato il fallimento. La decisione è stata depositata stamani dai giudici chiamati a pronunciarsi sull'ammissibilità o meno dell'azienda al concordato preventivo.
L'impresa di Sesto fiorentino è in liquidazione dalla scorsa primavera, quando il bilancio consuntivo 2011 aveva rivelato perdite superiori allo stesso capitale sociale. Nonostante gli sforzi per la ricerca di un soggetto che potesse rilevare le attività commerciali e produttive, l'impresa ha chiuso i battenti. I suoi 314 dipendenti in cassa integrazione dallo scorso agosto ora si ritrovano disoccupati.
In questo momento, davanti al palazzo di giustizia di Firenze, sta proseguendo il presidio dei Cobas, con un centinaio di lavoratori che hanno manifestato profonda amarezza quando si è appresa la decisione del fallimento. "È una situazione allucinante e paradossale, oggi era tutto predisposto perchè i lavoratori rientrassero in fabbrica". Lo ha detto Giovanni Nencini, esponente dei Cobas Ginori"
RYANAIRUna decisione che induce a pensare male - ha aggiunto - a pensare che dietro questo fallimento ci siano dei giochi particolari". L'esponente dei Cobas ha criticato il comportamento di Filippo Pasquini, creditore privilegiato, unico a non aver ritirato l'istanza di fallimento presentata: "Si è ostinato fino alla fine a non ritirare l'istanza - ha detto Nencini - andando contro i suoi stessi interessi, e questo induce a pensare che evidentemente qualcuno fino alla fine ha giocato e spinto per il fallimento della Ginori"
6 - USA; BANCHE PATTEGGIANO,8,5 MLD ACCORDO SU PIGNORAMENTI...
(ANSA) - Le banche americane compiono un nuovo passo in avanti per lasciarsi alle spalle la crisi del 2008. E raggiungono un accordo con le autorità americane, che le accusano di pratiche scorrette sui pignoramenti. L'accordo vale 8,5 miliardi di dollari.
7 - RYANAIR: RECORD 79,6 MLN (+4%) PASSEGGERI NEL 2012...
(ANSA) - Ryanair ha trasportato un numero record di passeggeri, pari a 79,6 milioni di passeggeri nel 2012, con un incremento del 4% rispetto al 2011. Lo riferisce la compagnia low cost irlandese, precisando che nel solo mese di dicembre i passeggeri sono stati 4,84 milioni (+2%), mentre il tasso di riempimento è salito all'81% (dal 79% di dicembre 2011).
8 - ACCORDO PIAGGIO AERO-SAAB DA 15,5 MLN DI EURO...
PER INTEGRAZIONE VELIVOLI MPA PER DOTAZIONI PATTUGLIAMENTO
(ANSA) - Accordo da 15,5 milioni di euro tra la Piaggio Aero Industries e la svedese Saab Defense and Security per l'integrazione di sistemi di sorveglianza sul nuovo velivolo Piaggio Aero MPA (Multirole Patrol Aircraft), destinato al pattugliamento aereo. Saab ha ricevuto un ordine iniziale per i primi due esemplari di MPA, compresa l'installazione di un pacchetto di apparecchiature avanzate tra cui sensori, radar, fotocamere a infrarossi e sistemi di missione.
L'accordo con Piaggio fa parte dell'iniziativa avviata a luglio con la firma di un contratto con la società ADASI (Abu Dhabi Autonomous System Investments), per lo sviluppo del nuovo pattugliatore multiruolo per missioni di sorveglianza. Il contratto ha un valore di circa 100 milioni di euro e prevede, nell'arco di quattro anni, la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di due prototipi oltre all'integrazione di sofisticati sistemi di missione. Il primo volo dell'MPA è previsto nel 2014.
PAUL KRUGMAN9 - USA; KRUGMAN DICE SI', MONETA 1.000 DLR CONTRO DEBITO...
(ANSA) - Il presidente americano Barack Obama dovrebbe tenersi pronto a coniare una moneta di platino da 1.000 miliardi di dollari se i repubblicani cercheranno di far fare default agli Stati Uniti, opponendo resistenza all'aumento del tetto del debito. Ad appoggiare l'idea avanzata dal democratico Jerrold Nadler è il premio Nobel all'economia, Paul Krugman sul proprio blog.
L'idea è "sciocca ma benigna" afferma Krugman, sottolineando che l'ipotesi di far fare default agli Stati Uniti é altrettanto sciocca ma allo stesso tempo spregevole e disastrosa. Quindi - mette in evidenza - se Obama si trovasse davanti alle due alternative, ovvero la moneta da 1.000 miliardi e i repubblicani che costringono il default, la "decisione" di Obama "dovrebbe essere ovvia". Criticando l'esistenza di un tetto del debito, Krugman spiega come con una moneta di platino da 1.000 miliardi depositata alla Fed consentirebbe al Tesoro di poter contare su una cifra sufficiente per evitare il tetto del debito, senza danneggiare l'economia.
La legge americana, infatti, concede al Tesoro di coniare monete di platino commemorativo di qualsiasi importo e sfruttando la dicitura non esatta delle norme in vigore, il Dipartimento se volesse potrebbe decidere di seguire questa strada. La 'platinum option', così come è stata battezzata nei giorni scorsi, impazza su Twitter, dove l'hashtag #mintthecoin (conia la moneta) è uno dei più seguiti.
A favore di questa soluzione per evitare un possibile braccio di ferro come quello del 2001, costato agli Stati Uniti il primo downgrade della storia, si sono già schierati 2.000 cittadini americani che hanno firmato sul sito della Casa Bianca 'We the people' una petizione che sostiene la moneta di platino. Se sarà raggiunto il quorum delle 25.000 firme, Obama dovrà rispondere.
10 - CINA: DRIBBLA I DAZI USA PRODUCENDO IN AFRICA...
di Alberto Forchielli, presidente Osservatorio Asia
Radiocor - In un tipico caso di eterogenesi dei fini, l'African Growth and Opportunity Act (AGOA) si sta rivelando un boomerang per gli Stati Uniti. L'accordo, siglato nel 2000 con le nazioni dell'Africa sub-sahariana, concede a queste ultime un trattamento preferenziale per l'esportazione di 4.000 prodotti verso gli USA. Non li sottopone dunque al sistema delle quote e non impone dazi sui manufatti. La concessione riguarda soprattutto i prodotti del settore tessile-abbigliamento, che tradizionalmente rappresenta la prima industrializzazione di un paese in arretrato.
L'AGOA e' stato rinnovato 7 volte dalla Casa Bianca, sempre con l'accordo di una larga maggioranza bipartisan al Congresso di Washington. L'ambizione statunitense era di agevolare la crescita africana nel tentativo di aumentare l'influenza politica in un'area venata da tensioni e cambiamenti repentini di alleanze. Per gli Stati Uniti il rischio commerciale era marginale: piccole entita' economiche non potevano minacciare con prodotti a basso costo l'industria nazionale, peraltro gia' compromessa nella sua porzione labour intensive.
La globalizzazione ha tuttavia messo in discussione la validita' di questo approccio perche' la Cina ha iniziato a delocalizzare la produzione di tessile-abbigliamento in Africa. L'operazione e' inserita nel piu' vasto trasferimento di impianti dove il costo della manodopera e' ormai sensibilmente inferiore a quello cinese. L'Africa offre un doppio vantaggio agli imprenditori del Dragone: consente risparmi sulla produzione e apre le porte di un mercato vasto e ricco come quello statunitense ai prodotti di largo consumo.
La loro peculiarita' Made in Africa e' puramente geografica; riguarda la provenienza con la spedizione, non i capitali e le materie prime che sono quasi esclusivamente cinesi. I prodotti possono passare il vaglio delle dogane Usa senza che siano applicate sanzioni, quote, dazi o barriere non tariffarie. Le aziende cinesi aggirano le possibili imposizion i statunitensi, sempre possibili negli accordi bilaterali. La loro presenza infatti e' in continua crescita in Africa, soprattutto in Kenia, Lesotho e Madagascar.
Da li' si esportano prodotti di abbigliamento che aggiungono valore ai $ 30 miliardi dello stesso settore che annualmente Pechino gia' esporta verso Washington. Si tratta comunque di iniziative in piena sintonia con gli accordi internazionali. All'Africa e' stata concessa nei fatti la piena applicazione dei principi del Wto, secondo i quali ogni ostacolo alla libera circolazione delle merci rappresenta una perdita economica complessiva, sia per i produttori che per i consumatori.
E' un'ulteriore smentita dell'Accordo Multifibre che ha protetto per 10 anni (dopo la nascita del Wto) le industrie dei paesi piu' avanzati. Nella concorrenza globale le mosse cinesi rivelano un'astuzia forse smaccata negli intenti ma legittima nelle procedure. Per l'Africa rappresenta un'altra fonte di reddito e di occupazione, come la vendita di materie prime alla Cina.
Probabilmente l'affermazione di uno sviluppo autonomo e stabile dovra' essere rinviata, ma la situazione disperata che ha a lungo accompagnato il continente non consentiva dibattiti troppi lunghi. Nel tentativo di sciogliere al piu' presto i nodi del sottosviluppo, Pechino offre soluzioni articolate, di breve respiro e certamente non disinteressate.