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    "DE MAGISTRIS HA DIFESO I VIOLENTI" - SCONTRI A NAPOLI PER IL COMIZIO DI SALVINI, RENZI E MINNITI ASSUSANO IL SINDACO CHE REPLICA: "NO, STO CON LA CITTÀ" – E AGGIUNGE UNA STILETTATA SUL CASO CONSIP: "NON STO E NON ME LA FACCIO CON CHI È ACCUSATO DI CORRUZIONI COME FA RENZI, TRAVOLTO SEMPRE DI PIÙ DALLA QUESTIONE MORALE"


     
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    Dario Del Porto e Antonio Di Costanzo per la Repubblica

     

    I segni della battaglia sono ancora evidenti, a Fuorigrotta, il quartiere napoletano devastato dalla guerriglia urbana scatenata contro il comizio del leader leghista Matteo Salvini. La Digos dà la caccia ai 200, vestiti di nero e incappucciati alla maniera dei black bloc, che hanno assaltato le forze dell' ordine.

     

    Ma finiti gli scontri, la polemica infiamma ancora il clima politico. L' ex premier Matteo Renzi accusa Luigi de Magistris: «Quando un sindaco si schiera con chi sfascia la città per non far parlare qualcuno quella non è una cosa da Pd. E quando un parlamentare chiede di parlare lo deve fare, noi siamo dalla parte di quel parlamentare anche se si chiama Salvini. Proprio perché si chiama così, lo vogliamo sconfiggere alle elezioni, ma deve parlare come devono parlare tutti».

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    Gli fa eco Marco Minniti, il ministro dell' interno che venerdì ha ordinato al prefetto di garantire il comizio del leader del Carroccio, è «importante che i diritti costituzionali siano garantiti per tutti ed è altrettanto chiaro che in democrazia c' è un confine non valicabile: la violenza.

     

    Chi pratica la violenza è contro le nostre libertà e non può pensare di zittire l' altro». Perché, insiste il ministro: «In una democrazia è fondamentale che ognuno abbia il diritto di parola, ed è ancora più fondamentale che ce l' abbia chi è più lontano da noi». Sugli incidenti aggiunge: «Dobbiamo ringraziare le forze dell' ordine che a Napoli, con tranquilla fermezza, hanno garantito l' esercizio di un diritto costituzionale e hanno impedito che i violenti si impossessassero di una grande città d' Europa».

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    Dichiarazioni che suscitano la reazione di de Magistris affidata a Facebook: «Renzi e Salvini dicono che io sto con i violenti. Falso. Io non sto con i violenti. Mai. Le mie mani sono pulite e non colluse. Sto con la mia Città ». E aggiunge una stilettata sul caso Consip: «Non sto e non me la faccio con chi è accusato di corruzioni come fa Renzi, travolto sempre di più dalla questione morale, né sto con razzisti come Salvini che odiano Napoli e il Sud».

     

    Tornando sulla convention del leader leghista e sugli incidenti, il primo cittadino afferma: «Si è tenuto un bellissimo corteo pacifico. Alla fine è accaduto, per responsabilità di pochi, quello che si temeva e si prevedeva. E forse qualcuno voleva. Ed è per questo che avevamo avvisato che provocazioni e tensioni sociali avrebbero dovuto indurre il ministero dell' Interno ad altre decisioni ».

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    Anche Salvini torna all' attacco: «A Napoli c' era una mandria di delinquenti, mi auguro che de Magistris paghi di tasca sua i danni che hanno provocato. Tornerò non solo a Napoli ma ho tappe a Palermo, Bari, L' Aquila, Frosinone, non mi fermo. Non sono quattro delinquenti a mettermi paura». Molte le critiche a de Magistris anche da Giuliano Pisapia, fondatore di "Campo progressista": «A Napoli è stato fatto un regalo a Salvini». Il primo cittadino, invece, incassa l' appoggio di Sinistra Italiana: «Tra Salvini, Minniti e de Magistris è chiaro che bisogna stare dalla parte del sindaco», dice Paolo Cento.

     

    Si schiera con de Magistris anche Michele Emiliano, governatore della Puglia e candidato alla segreteria del Pd: «Salvini conosce il meccanismo, lo innesca, lo fa detonare e poi finge di essere la vittima. Questa tecnica è vergognosa». Alessandro Di Battista (M5S) bolla l' accaduto come «un' idiozia totale, una stupidaggine: perché questa roba tra l' altro se la gioca anche dal punto di vista elettorale, Salvini». Infine Roberto Speranza (Mdp) sostiene che «una città come Napoli non può avere paura di Salvini».

     

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    Nel corteo degenerato in scontri, circa 5 mila persone, c' erano oltre agli antagonisti, ultrà, disoccupati, ma anche manifestanti pacifici. Oggi saranno processati per direttissima i due arrestati subito dopo gli scontri. È previsto un presidio di solidarietà dei centri sociali. La caccia ai violenti è appena iniziata: in 30 ore di filmati, la verità sugli scontri.

     

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