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    BOTTI AL PROCESSO BOSSETTI: ‘LA FOTO SATELLITARE È TAROCCHISSIMA!’, L’ACCUSA DEGLI AVVOCATI DI PARTE CIVILE CONTRO I DIFENSORI DEL MURATORE. CHE SPINGONO CONTRO IL DNA, LA PROVA REGINA: ‘SE LE ISTITUZIONI SBAGLIANO, DEVONO AMMETTERE’, ELENCANDO 261 CRITICITÀ SUI TEST - E LE RICERCHE ONLINE: ‘NEANCHE UNA DONNA NUDA SU QUEL COMPUTER. SOLO UNA RICERCA ‘AMBIGUA’ IN TRE ANNI’


     
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    Da www.ilgiorno.it

    yara gambirasio massimo bossetti yara gambirasio massimo bossetti

     

    Nuova udienza del processo d'appello per Massimo Bossetti. E anche oggi protagonisti sono stati gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, all'attacco del Dna,  con la richiesta di un nuovo esame. La difesa è scesa in campo per evitare al muratore di Mapello la conferma della condanna all'ergastolo o, peggio, all'ergastolo e sei mesi di isolamento, come chiesto dal Procura generale di Brescia. Presenti, come nelle precedenti udienze, la moglie di Bossetti, Marita Comi e la madre e la sorella del muratore accusato dell'omicidio della piccola Yara Gambirasio, Ester Arzuffi e Laura Letizia Bossetti. Anche stamane davanti al tribunale bresciano si è raccolta una piccola folla, in attesa di entrare nelle aule del Palazzo di Giustizia per assistere al processo di secondo grado.

     

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    LE 261 CRITICITA' ELENCATE DA DIFESA - "Per aver una prova che comporta l'ergastolo per una persona bisogna rispettare le regole imposte dalla comunità scientifica che ci sta guardando" ha detto di fronte al presidente della Corte d'Assise d'Appello Enrico Fischetti, l'avvocato del collegio di difesa Claudio Salvagni. Il legale è tornato sulla questione del riconoscimento genetico per approfondire, e possibilmente smontare, la "prova regina" in base alla quale Bossetti è stato condannato: il Dna di Bossetti, che è stato ritrovato sugli indumenti della vittima.

     

    Una "prova" che, ha detto, presenta "261 criticità", a partire dall'utilizzo di alcuni kit di rilevazione. Salvagni si è affidato a una tabella per evidenziare le presunte criticità. Il legale ha sottolineato "ci sono campioni esaminati nello stesso giorno con risultati non uniformi, campioni per i quali non è stata effetuata ripetizione, altri per i quali sono stati usati kit scaduti".

     

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    I KIT NEL MIRINO - I difensori di Bossetti hanno consultato via mail il professor John M. Butler, luminare della genetica forense, secondo il quale - riferiscono i due legali - i kit scaduti per rilevare il Dna in un laboratorio di analisi come quello del Ris di Parma non dovrebbero nemmeno esserci. "Butler ci ha scritto che se stai lavorando in un laboratorio accreditato non ci possono nemmeno essere dei reagenti scaduti - ha detto la difesa - Li puoi utilizzare solo per l'insegnamento".

     

    La mail, tuttavia, dato che introduce elementi nuovi, sulla base di un ordinanza emessa dalla Corte d'Assise e d'Appello di Brescia, non potrà entrare a far parte del processo come prova.  "Ho massimo rispetto per le istituzioni ma, quando sbagliano, perché sono costituite da uomini, va ammesso"  ha detto Salvagni elencandole presunte "criticità" nel lavoro del Ris dei carabinieri che ha portato all'individuazione del Dna di 'Ignoto1', Dna poi attribuito all'imputato. Queste "criticità" impongono, per la difesa, che sia ripetuto l'esame. "Questo affinché tutti siamo più sereni".

    yara il campo di chignolo d isola yara il campo di chignolo d isola

     

    IL DNA MITOCONDRIALE - La difesa è poi passata a esaminare la questione dell'assenza del dna mitocondriale di Bossetti nella traccia qualitativamente e quantitamente ritenuta migliore, quella trovata sugli slip della piccola Yara. Come si spiega l'assenza? Una prima ipotesi, dice Salvagni, è che la vittima e l'imputato condividessero lo stesso mitocondriale. Ma le indagini hanno escluso qualsiasi legame parentale tra Yara e Bossetti. C'è seconda ipotesi. Si è pensato che potesse trattarsi di liquido seminale quindi degradabile ma è poi stato escluso.

     

    Terza ipotesi: i due ipotetici contributori (Yara e Bossetti) hanno un numero di mitocondri tanto diverso che quelli di Yara hanno "sommerso" quelli di Bossetti. Ma - dice la difesa - visto che è stato rilevato un altro mitocondriale non appartenente a Bossetti - perché non avrebbe dovuto coprire anche quello?

    marita bossetti marita bossetti

     

    LA DECISIONE "CORAGGIOSA" - Nella scorsa udienza i legali di Bossetti hanno sollecitato i giudici presieduti da Enrico Fischetti  a una decisione "coraggiosa" che per i legali vorrebbe dire "assoluzione" o quella "perizia" sul Dna "che siamo ancora qua a chiedere - avevano spiegato nell'udienza scorsa, cominciando il loro intervento fiume - con il nostro assistito che la farebbe anche adesso, qua, perchè non ha paura". Il 14 luglio sono previste le repliche e il 17 luglio i giudici si ritireranno in camera di consiglio per la sentenza. Quel giorno Bossetti potrebbe fare dichiarazioni spontanee.

     

    LA FOTO CONTESTATA - Ci sono state poi scintille fra la difesa di Bossetti e gli avvocati di parte civile della famiglia di Yara su alcune slide con cui  gli avvocati del muratore cercano di dimostrare come il corpo della ragazzina non possa essere rimasto per tre mesi nel campo di Chignolo d'Isola, come sostenuto dell'accusa. Uno degli avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni, ha mostrato delle fotografie tratte da un satellite nei giorni precedenti al ritrovamento del corpo per sostenere la sua tesi.

    ESTER ARZUFFI MADRE DI MASSIMO BOSSETTI ESTER ARZUFFI MADRE DI MASSIMO BOSSETTI

     

    "Quella foto è tarocchissima - ha detto uno degli avvocati della famiglia, Andrea Pezzotta - siamo ben oltre il limite e mi riservo un esposto". La fotografia, hanno spiegato gli stessi difensori dell'imputato, presentava una barretta per evidenziare dove si doveva trovare il corpo che, dall'immagine mostrata in aula, non si vede. "Quella barretta dovrebbe rappresentare l'altezza del corpo di una persona ma è in proporzione più larga della strada che è larga tre metri. È un falso", hanno contestato i legali di parte civile. Immediata la risposta di Salvagni: "Non posso essere continuamente interrotto".

     

    marita bossetti marita bossetti

    L'ANALISI DEI PC - Non c'è "neanche una donna nuda" nei supporti informatici sequestrati a Massimo Bossetti e nessuna ricerca pornografica o "ancor meno pedopornografica" in quelli da lui usati. Lo ha detto il legale della difesa di Massimo Bossetti. "Che cosa emerge" dalle analisi del pc? "Niente. In tutte queste ricerche, nel corso degli anni, non sono state trovate chat né interessi verso minori - ha detto l'avvocato Camporini - né ci sono tracce di navigazioni nel cosiddetto dark web. Soltanto il 29 maggio 2014" e in un'altra occasione "che non ci dà dimostrazione di digitazione manuale" di ricerche a sfondo pedopornografico.

     

    massimo bossetti massimo bossetti

    Ricerche comunque fatte da un computer, ha sottolineato il legale, privo di password per l'accesso ed effettuate dalla moglie di Bossetti, Marita Comi, come da lei stessa dichiarato. "Quando si è cercata qualche conferma - ha chiosato Camporini - non si è trovato che smentite".

     

    (ha collaborato GABRIELE MORONI)

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