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    BRUNETTA E LA POLITICA DELL’ORTICELLO: SI OPPONE ALLA DISCARICA DI FALCOGNANA PER DIFENDERE IL SUO VILLONE SULL’ARDEATINA


     
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    1 - BRUNETTA E LA SINDROME NIMBY: NO A DISCARICA SOTTO CASA MIA
    Da "l'Unità"

    TITTI E RENATO BRUNETTATITTI E RENATO BRUNETTA

    Lo spiega bene il deputato Pd, Marco Miccoli: «L'onorevole Brunetta è contro la discarica di Falcognana per un solo motivo: difendere il suo villone con piscina sull'Ardeatina. All'onorevole Brunetta non interessa che con il suo atteggiamento Roma rischia di andare in emergenza rifiuti e non interessa neanche che la mega-discarica di Malagrotta, aperta da oltre 30 anni, può rimanere attiva. Per l'onorevole Brunetta l'unico e reale interesse è la sua incantevole dimora sull'Ardeatina. Per cinque anni, mentre Alemanno faceva sprofondare Roma nell'emergenza rifiuti, di Brunetta nessuna traccia. Oggi invece dichiara un giorno sì e l'altro pure contro Falcognana. Della serie: casa dolce casa, anzi villa dolce villa».

    RENATO BRUNETTA E MOGLIE TITTIRENATO BRUNETTA E MOGLIE TITTI

    2 - LA BATTAGLIA DI BRUNETTA PER «FATTO PERSONALE»: NO ALLA DISCARICA SOTTO CASA
    Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"

    «Interesse personale? Beh sì, l'ho detto apertamente. Del resto se le aprissero una discarica sotto casa cosa farebbe?». Renato Brunetta, già ministro per la Pubblica amministrazione del governo Berlusconi, da qualche giorno ha cominciato una nuova, furente, battaglia. Ha scritto sette interrogazioni ad altrettanti ministri e ieri ha pubblicato sul Messaggero una lunga e dettagliatissima lettera con la quale chiede di fermare la discarica romana in programma sull'Ardeatina. Con una curiosa premessa: «Caro direttore, l'interesse personale c'è ed è bene dichiararlo subito». L'«interesse» è una casa sull'Ardeatina, nella quale si è trasferito dopo il matrimonio con Titti Giovannone, preferendola alle altre di Todi, Ravello e Venezia.

    Le aprono una discarica sotto casa. Non è bello.
    «È nella zona dove giocava mia moglie da piccola, a circa un chilometro di distanza».

    RENATO BRUNETTA CON TITTIRENATO BRUNETTA CON TITTI

    Un buen retiro per lei.
    «No, no. È la casa dove ho la residenza e dove abito».

    La raccontano come una casa faraonica, con un giardino da 1.300 metri quadrati, 14 vani e una bella piscina.
    «Ma no, quale faraonica. È un casale di campagna».

    Comunque sia, anche lei è vittima del Nimby, la sindrome del «non nel mio giardino».
    «Spero di non essere affetto dalla sindrome, come ho scritto, ma qualche dubbio viene anche a me».

    Non solo a lei. Ha una carriera politica ormai ultra decennale, ma non si ricordano memorabili campagne ambientaliste. Finora su queste questioni ha taciuto e ora s'indigna.
    «Io non ho taciuto. Mi sono occupato semplicemente d'altro. Però non sopporto la violenza, l'ottusità e l'arroganza di Marino e Zingaretti che hanno aspettato agosto per far passare con un blitz la nuova discarica. Non passeranno».

    Il Nimby ha una deriva che si chiama Banana. Acronimo di «Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything» ovvero «Non costruire assolutamente niente in nessun posto vicino a qualunque cosa».
    «Infatti, grazie di avermelo ricordato, è una sindrome pericolosa. Però io dico esattamente l'opposto del Nimby».

    RENATO BRUNETTA CON TITTIRENATO BRUNETTA CON TITTI

    Cioè?
    «Io non dico: no a una discarica nel mio giardino. Dico no a un'altra discarica a Roma. Non dico: apritela da un'altra parte. Dico: risolviamo strutturalmente il problema».

    Come?
    «Bisogna modernizzare l'intero ciclo dei rifiuti e portare a termine la road map indicata dall'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini».

    proteste ai fori imperiali per la discaricaproteste ai fori imperiali per la discarica

    Nel frattempo, c'è chi sostiene che la discarica di Falcognana è necessaria.
    «Io voglio sapere se ci sono tutte le autorizzazioni, se ci sono studi scientifici sull'impatto ambientale, sulla salute pubblica e sull'inquinamento e se ci sono soluzioni alternative. Voglio sapere se sono vere le voci, tutte da verificare, sulle opacità societarie per la proprietà del nuovo sito. Se mi daranno tutte le risposte e saranno soddisfacenti, sono anche pronto a cambiare idea».

    discaricadiscarica

    In passato, dice il passaparola in Rete, aveva parlato della «conurbazione Napoli-Caserta», riferendosi al problema dei rifiuti, come a «un cancro sociale». E aveva attaccato «gli intellettuali napoletani che disquisivano se il termovalorizzatore di Acerra fosse idoneo o no, mentre stavano con la merda sopra i capelli».
    «La prima frase non l'ho mai detta, mentre è vero che se a Roma si fosse fatto il termovalorizzatore e modernizzato il ciclo non saremmo in questa situazione».

    Resta il fatto che la discarica rischia di aprire sotto casa sua. Si trova bene in quella zona?
    «È l'agro romano piccolo borghese. Spero di viverci a lungo e bene».

     

     

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