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    VESPA SPECIAL: “HO VINTO UNA SCOMMESSA CON RENZI. IN CAMPAGNA ELETTORALE PER IL REFERENDUM COSTITUZIONALE. LUI MI AVEVA DETTO CHE AVREBBE VINTO COL 60 PER CENTO. GLI AVEVO RISPOSTO CHE NON SAREBBE ANDATO OLTRE IL 40. L'ESITO LO CONOSCIAMO. E LUI HA TENTATO DI FREGARMI. AVEVA SCOMMESSO UNA GRANDE CASSA DI VINO TOSCANO. IO TRE DELLE MIE. ALLA RADIO HO DETTO PUBBLICAMENTE CHE NON VOLEVA PAGARE LA SCOMMESSA, E INFATTI NON L'HA PAGATA, MA POI MI SONO VENDICATO QUANDO…”


     
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    Alessandro Gonzato per “Libero quotidiano”

     

    «Le racconto questa: un giorno, eravamo al Quirinale, ho perso una scommessa con Giuseppe Conte. Gli ho dovuto regalare una cassa di miei vini, che peraltro ha molto apprezzato. Mi ha detto: "Bruno, non sapevo che in Puglia ne producessero di così buoni". Facciamo vini della sua terra, gli è piaciuto particolarmente il nostro spumante ricavato da uve Negramaro, il "NoiTre", un metodo classico, 36 mesi di invecchiamento. So che qualche mia bottiglia l' ha offerta a Salvini e Di Maio in occasione di alcuni vertici».

    Conte mostra Padre Pio a Vespa Conte mostra Padre Pio a Vespa

     

    Bruno Vespa ha scelto lo storico Hotel Cristallo di Cortina per presentare l' ultima sua creatura, "Terregiunte", rosso rubino sapido e potente, note di ciliegia e marasca, 15.2 di gradazione alcolica. È la prima volta in Italia che un vino viene realizzato da due vitigni di regioni diverse: il Costasera, Amarone Masi della Valpolicella, zona collinare del Veronese, e il Raccontami, primitivo di Manduria figlio dell' azienda "Vespa vignaioli per passione". Veneto e Puglia insieme in una sola bottiglia.

     

    Direttore, che scommessa ha perso con Conte?

    «Mi imbarazza un po' Diciamo così: non mi ricordavo la data di una sua presenza a "Porta a Porta". Per me è stata una dimenticanza molto grave. Il giorno dopo ho dovuto pagare pegno. Però qualche scommessa con del vino di mezzo l'ho pure vinta».

     

    Sempre con Conte?

    «No, con Renzi».

     

    Racconti

    MATTEO RENZI BRUNO VESPA PORTA A PORTA MATTEO RENZI BRUNO VESPA PORTA A PORTA

    «Eravamo in piena campagna elettorale per il referendum costituzionale. Lui mi aveva detto che avrebbe vinto col 60 per cento. Gli avevo risposto che non sarebbe andato oltre il 40. L' esito lo conosciamo. Ha tentato di fregarmi, scherzando, dicendo che era comunque finita 60 a 40, che le percentuali erano quelle. Aveva scommesso una grande cassa di vino toscano. Io tre delle mie. Alla radio ho detto pubblicamente che non voleva pagare la scommessa, e infatti non l'ha pagata, ma poi mi sono rifatto».

     

    Come?

    «Un giorno ero al ristorante con mia moglie e un amico. Dopo un po' è entrato anche Renzi. A fine pasto me ne sono andato dicendo al proprietario che il conto l'avrebbe pagato il senatore».

    matteo renzi a porta a porta da bruno vespa 3 matteo renzi a porta a porta da bruno vespa 3

     

    Come nasce "Terregiunte"?

    «Da una vecchia idea, dalla passione e dalla straordinaria competenza di Sandro Boscaini, il signor Masi. Era da tanto che volevo creare un vino che unisse l' Italia da Nord a Sud. Ne ho parlato col mio enologo, Riccardo Cotarella, che è presidente mondiale di categoria. Lui ne ha discusso con l' enologo di Boscaini, Andrea Dal Cin, e da lì abbiamo deciso di fondere, e non di mescolare, attenzione, due vini con caratteristiche affini.

    Viviamo in un Paese fantastico con peculiarità diverse, sono a favore dell' autonomia, e qui in sala c' è il governatore del Veneto Luca Zaia, ma mi piaceva abbracciare tutta l' Italia. Ci siamo riusciti con l' annata 2016».

    bruno vespa bruno vespa

     

    Che è l' anno della caduta di Renzi. Salvini, allora, era in piena ascesa. Dopo tre anni si aspettava questa situazione?

    «No. Mi aspettavo che prima o poi Salvini avrebbe chiamato le elezioni, ma non che Renzi avrebbe rilanciato in questo modo. Secondo me non se l' aspettava nemmeno Salvini».

     

    "Terregiunte" si rivolge a una fascia di pubblico alta.

    «Al ristorante la bottiglia costa 105 euro. Riteniamo di aver creato un grande prodotto e dobbiamo stare allo standing dei vini di altissima qualità. Di questa prima annata abbiamo fatto 12mila bottiglie, solo 500 magnum. E comunque, è un dato di fatto, c' è una fascia di pubblico internazionale che se un vino non costa non lo compra, è incredibile. Ci sono vini buonissimi che costano poco: il nostro vino base, si chiama "Il Bruno dei Vespa", esce dalla cantina a 5 euro e 90, però c' è gente che se il vino non è iconico non lo prende neanche in considerazione».

     

    Quando ha deciso di produrre vino?

    FEDERICO E BRUNO VESPA CON IL LORO VINO FEDERICO E BRUNO VESPA CON IL LORO VINO

    «Ne scrivo da trent' anni, sono allievo di Luigi Veronelli, poi sono diventato amico di Boscaini e tantissimi altri produttori. A un certo punto, prima non ci avevo mai pensato, c' è stata la possibilità di rilevare una masseria del Cinquecento in Puglia, che si chiama Li Reni, e siamo arrivati a 31 ettari, a breve ne aggiungeremo 6. Facciamo 300 mila bottiglie all' anno, siamo nel commercio da 5, esportiamo in venti Paesi. I vini più pregiati, dopo "Terregiunte", sono il "Raccontami" e l' "Helena", un nero di Troia in purezza».

    BRUNO VESPA DEGUSTA VINO BRUNO VESPA DEGUSTA VINO

     

    Il suo primo bicchiere?

    «Ero bambino: un Cerasuolo d' Abruzzo. Però me lo allungarono con l' acqua».

     

    Un vino per Salvini e Di Maio.

    «Per Salvini un Primitivo, che però al di là del nome è un grande vino. A Di Maio, ma ormai non è più d' attualità visto come sono andate le cose al governo, avrei offerto il "NoiTre", che prende il nome da me e i miei due figli».

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