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    BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - COME LA GERMANIA, ANCHE IL BANANA SI PRENDE LA TRIPLA “A” - SOLO CHE LA SUA È GIUDIZIARIA, CON RUBY E TARANTINI DOPO MEDIASET


     
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    Francesco Bonazzi per Dagospia

    berlusconi tarantini berlusconi tarantini

     

    La Germania si vede confermare il rating superiore con la tripla “A” e anche Silvio Berlusconi, nel suo piccolo, pare ben avviato a vedere rafforzato il proprio personalissimo rating giudiziario. Alla vigilia del voto in Aula sulla riforma del Senato, il proprietario di Forza Italia, decaduto da onorevole per la condanna Mediaset, incassa un colpo al processo Ruby e un’altra botta nell’inchiesta Tarantini-escort. E l’umore gli torna al nero.

     

    LAVITOLA E BERLUSCONI INSIEME A PANAMA LAVITOLA E BERLUSCONI INSIEME A PANAMA

    Il venerdì è il giorno in cui il capo di Forza Italia assiste i coetanei meno fortunati a Cesano Boscone, ma i suoi guai giudiziari non sono tutti nel dover rigare dritto per evitare gli arresti domiciliari. Il compagno di riforme di Matteo Renzi oggi sperava – forse in buona compagnia – che i tempi del processo d’appello Ruby si dilatassero, in modo da non arrivare a sentenza proprio mentre le sue truppe, di malavoglia, spingono il pulsantino verde sull’autodistruzione del Senato elettivo.

    FOTOMONTAGGIO RUBY TRIBUNALE DI MILANO - DA QUINK FOTOMONTAGGIO RUBY TRIBUNALE DI MILANO - DA QUINK

     

    Invece il magistrato che sostiene la pubblica accusa, il sostituto pg De Bellis, è stato durissimo: ha detto no alle testimonianze-spettacolo come quella di George Clooney e degli altri vip chieste dalla difesa; ha accusato Berlusconi di conoscere perfettamente la minore età di Ruby; ha bollato come gravissimi tanto la telefonata in questura per farla rilasciare quanto la superballa della nipote di Mubarak. E alla fine ha chiesto la conferma dei sette anni di galera comminati in primo grado all’ex Cavaliere, per concussione e prostituzione minorile.

     

    GIAMPAOLO TARANTINI GIAMPAOLO TARANTINI

    A Bari, invece, la procura ha chiesto sempre oggi il suo rinvio a giudizio nell’inchiesta escort-Tarantini. L’allora premier avrebbe pagato il giornalista socialista Valter Lavitola per indurre Giampiero Tarantini, compagno di feste in una folle estate sarda, a non rivelare di aver portato prostitute nelle residenze di Berlusconi.

     

    Ma un Berlusconi non rabbuiato e fiducioso nel futuro serve come il pane a Renzie e al patto del Nazareno. Lunedì 14, anniversario della presa della Bastiglia, l’aula del Senato comincia a votare la riforma Boschi e i numeri dicono che non c’è quasi storia, perché sono d’accordo Pd, Fi, Ncd e Lega Nord, mentre sono contrari soltanto grillini e quel che resta di Sel.

    MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

     

    Tuttavia il passaggio è delicato, perché c’è già chi vuol far le prove generali della battaglia sulla legge elettorale, e poi c’è una quarantina abbondante di dissidenti nei due principali partiti. Certo, il Berlusconi che spera di dare il via libera alle riforme costituzionali e poi entrare in una fase politica nuova, dove magari ottenere la grazia, oggi a Bari e a Milano ha ripreso confidenza con la dura realtà delle procure. Il sospetto è che di grazie ne servano più d’una.

     

    Matteo Renzi ieri a Venezia con il ministro per la pubblica amministrazione Marianna Madia Matteo Renzi ieri a Venezia con il ministro per la pubblica amministrazione Marianna Madia

    Il resto della giornata è poca cosa. Renzie fa spallucce di fronte all’accusa di essere “autoritario” che gli arriva da sinistra e da alcuni costituzionalisti e se la cava con un bel sorriso. La ministra Madia presenta invece la seconda parte della riforma della Pubblica amministrazione e promette un Pin unico per cittadino dal prossimo anno. Tutto bene, tutto bello, ma l’Europa si aspetta provvedimenti che rilancino l’economia e il “jobs act” , che però è fermo sul binario morto. Padoan ha bisogno di cose concrete, per non sforare sui conti a metà ottobre.

     

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