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    “BRUTTA” DA MORIRE – UNA 23ENNE BELGA HA CHIESTO DI RICORRERE ALL’EUTANASIA PERCHÉ NON SI PIACE – LA RAGAZZA È AFFETTA DA “PARALIZZANTE TIMIDEZZA” CHE NEGLI ANNI L’HA PORTATA A DIVERSI RICOVERI, TENTATIVI DI SUICIDIO, DISTURBI ALIMENTARI E PSICHICI, ATTI DI AUTOLESIONISMO – DAL 2002 IN BELGIO 113 PERSONE HANNO FATTO RICORSO ALL'EUTANASIA PER CAUSE PSICHIATRICHE. MA SI PUÒ CHIEDERE DI MORIRE PERCHÉ NON SI RIESCE A FARE I CONTI CON LO SPECCHIO?


     
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    Massimo Sanvito per “Libero quotidiano”

     

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    Scegliere di morire perché non ti piaci. Perché ti senti brutta. Perché pensi di essere troppo timida. E poco importa se hai un fidanzato che ti ama, un gruppo di amici che ti vuole bene e non soffri di nessuna malattia. Kelly, ragazza belga di Lovanio 23 anni, vuole l' eutanasia. A 23 anni. La vuole più di ogni altra cosa.

     

    La vuole ogni volta che si guarda allo specchio e pensa che starebbe meglio dopo la puntura letale. Noi non siamo contro la "dolce morte", anzi su Libero ne abbiamo sempre preso le difese, però qualche interrogativo commentando un caso come questo è d' obbligo porselo. Perché altrimenti basta svegliarsi una mattina e decidere di voler morire, senza nemmeno dare una spiegazione. E pretendere di essere accontentati.

     

    Timidezza Il nome di Kelly è rimbalzato in Gran Bretagna, sulle colonne del Daily Mail, prima di fare il giro del pianeta.

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    «Crippling shyness», ovvero «paralizzante timidezza», così è stato catalogato il suo malessere. Una morsa che la sta stritolando ogni giorno di più, fino a spingerla sull' orlo del burrone con la richiesta di chiudere qui la sua vita.

     

    «Quando mi guardo allo specchio, vedo un mostro. Davvero, non mi piace ciò che vedo»: la spiegazione è tutta racchiusa in queste parole. A tanti saranno scappate frasi simili perché piacersi sempre nell' aspetto fisico non è mai scontato. Eppure di storie così non ne abbiamo mai sentite, da nessuna parte nel mondo. Non è detto però che il desiderio ultimo di Kelly venga esaudito, nonostante la legislazione belga sia apertissima all' eutanasia. Qualcuno addirittura sostiene che in Belgio sia stata normalizzata.

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    Ma gli psichiatri, e anche molti cittadini, hanno cominciato a tirare il freno a mano per contenere gli effetti di una "dolce morte" all' ennesima potenza. Basta infatti dare un' occhiata ai numeri per rendersi conto della portata del fenomeno: i primi 235 casi di eutanasia nel 2003 sono lievitati a oltre 1.000 già nel 2011, in meno di dieci anni, per poi salire fino agli oltre 2.350 del 2018. Dal 2010 al 2018 i casi sono aumentati del 147%. Da quando l' eutanasia è legale in Belgio le richieste hanno cominciato a crescere senza mai fermarsi.

     

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    Non solo. Uno studio pubblicato nel marzo 2015 sul The New England Journal of Medicine, basato sui dati del 2013, ha messo in evidenza come solo quell' anno più di 1.000 persone siano decedute con procedure di morte assistita mai richieste in precedenza.

     

    Del resto i casi di cronaca non mancano. In Belgio, nel 2012, Godelieva De Troyer, 65 anni, passò a miglior vita senza neppure che i figli della donna fossero stati avvisati.

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    Motivo della richiesta di morte? «Depressione non trattabile». Senza tornare troppo indietro nel tempo, tutti ci ricordiamo di Noa Pothoven, la ragazzina olandese di 17 anni che ha scelto di lasciarsi morire perché i due stupri subiti le avevano fatto perdere la voglia di continuare a vivere.

     

    Aveva cominciato a soffrire di anoressia per colpa di quei balordi che l' avevano violentata, prima all' età di undici anni durante una festa scolastica e poi quando ne aveva 14, per strada. Aveva deciso di rifiutare cibo e cure.

     

    La commissione E dire che alla fine del 2001 la Commissione belga che ha lavorato sull' allora progetto di legge sull' eutanasia aveva affermato senza troppi giri di parole che la sola sofferenza psichica del paziente non avrebbe mai dovuto condurre alla morte.

    È il caso di Kelly, che tra ricoveri ospedalieri, tentativi di suicidio, disturbi alimentari e atti di autolesionismo ha manifestato, e tuttora manifesta, problemi psichiatrici.

     

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    In tutto ciò, però, dall' introduzione della legge nel 2002, in Belgio hanno fatto ricorso all' eutanasia per cause psichiatriche 113 persone. Si va dalla depressione alla demenza, dai disturbi bipolari alla schizofrenia, passando per ogni tipo di malattia mentale che spinge ti sussurra nell' orecchio che forse è giunta l' ora di morire.

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