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    BRUXELLES BATTE UN COLPO – LA MANOVRA NON PUO’ DANNEGGIARE LA CRESCITA – TEMPO DI SALDI: SCONTO DEL 50% ALLA CORREZIONE (STRUTTURALE) CHIESTA ALL’ITALIA – E A SORPRESA SCHAUBLE SPUNTA FRA I CANDIDATI ALLA PRESIDENZA (A TEMPO PIENO) DELL’EUROGRUPPO: PRIMO PASSO PER DIVENTARE MINISTRO DELLE FINANZE UE


     
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    Alberto D’Argenio per “la Repubblica”

     

    il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

    «Una correzione eccessiva dei conti potrebbe mettere a rischio la ripresa economica o danneggiare la crescita potenziale». Cinque pagine per blindare legalmente il maxi sconto al risanamento dei conti concesso all' Italia in vista della manovra di ottobre. Le ha preparate la Commissione Ue e sono state discusse dagli sherpa dei ministri delle Finanze della zona euro. Con qualche intoppo, visto che il fronte rigorista capitanato dalla Germania ha posto una serie di dubbi sulla nuova flessibilità. Il dossier quindi non sarà discusso alla riunione dei ministri della moneta unica (Eurogruppo ed Ecofin) venerdì e sabato a Tallinn, ma dovrebbe passare ad ottobre, in tempo per le manovre 2018 dei singoli Paesi.

    Jeroen Dijsselbloem Piercarlo Padoan Jeroen Dijsselbloem Piercarlo Padoan

     

    Un negoziato che si incrocia con la riscrittura delle regole dell' euro e con la nomina del prossimo presidente dell' Eurogruppo, carica per la quale dietro le quinte nelle ultime ore sarebbe comparsa una candidatura a sorpresa: quella del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.

     

    In Commissione non c' è preoccupazione per l' Italia, si dà ormai per scontato che per evitare una procedura Ue, alias commissariamento, a Roma basterà una correzione strutturale del deficit pari allo 0,3% del Pil, 5,4 miliardi rispetto ai 10,8 previsti dalle regole e agli oltre 15 inizialmente paventati. Tanto che a Bruxelles spiegano: «Lo 0,3% andrà bene, anche se come sempre verificheremo che le misure valgano davvero la cifra indicata».

     

    padoan moscovici padoan moscovici

    Però manca ancora il suggello formale al patto stretto tra il commissario Moscovici e Padoan . Ed è qui che entra in gioco il documento di 5 pagine intitolato "Margini di discrezionalità per la Commissione nel valutare il rispetto del Patto di stabilità". In sostanza la base giuridica per Bruxelles a non applicare automaticamente la cosiddetta "matrice", la tabella che indica il taglio del deficit per ogni Paese (la flessibilità ricevuta da Roma negli ultimi due anni era per i periodi di crisi, questo nuovo sconto si applica anche in fase di crescita).

     

    Presentato il 28 agosto agli sherpa dei governi, non è stato bocciato, ma i rigoristi hanno avanzato una serie di domande sulla necessità di nuova flessibilità. Un modo per tenere sul filo i Paesi interessati: non solo l' Italia, ma anche Francia e Portogallo che a breve usciranno dalla procedura Ue e mirano a sconti sostanziosi sul risanamento. Il negoziato si intreccia con una serie di partite che si apriranno proprio a Tallinn come la riforma della governance dell' eurozona, tema sul quale la presidenza di turno estone ha preparato un questionario per i ministri il cui approccio tradisce la vena rigorista di Tallinn.

     

    Draghi e Schaeuble Draghi e Schaeuble

    Poco male, perché la discussione finirà nelle mani dei leader e durerà fino a primavera con la partita tra chi (Roma, Parigi e Bruxelles) vuole creare un ministro del Tesoro Ue che abbia un bilancio per aiutare i governi a fare le riforme e chi (Berlino) vuole un ministro delle Finanze Ue che metta mano nei bilanci nazionali magari bloccando i fondi europei a chi sgarra sui conti.

     

    Partita nella partita, quella delle nomine: con l' olandese Jeroen Dijsselbloem in uscita, punta alla presidenza dell' Eurogruppo il ministro francese Bruno Le Maire, forte dell' ottimo rapporto con Schaeuble (al contrario di Macron, è un rigorista). Ma nelle ultime ore a Bruxelles è arrivata la voce di una candidatura dello stesso Schaeuble: sarebbe interessato alla poltrona se la presidenza dell' Eurogruppo diventasse a tempo pieno nel caso Merkel dovesse decidere di non confermarlo nel prossimo gabinetto tedesco.

    GENTILONI E MERKEL GENTILONI E MERKEL

     

    Le due candidature però potrebbero elidersi e così se non si esclude una conferma dello stesso Dijsselbloem, in corsa ci sono anche i ministri di Slovacchia (Peter Kazimir, forte perché dell' Est e socialista), Portogallo e Malta. La partita si lega a quelle per le agenzie Ue che lasceranno Londra, alla successione di Draghi e del suo vice alla guida della Bce nel 2019, dei capi del Single resolution board e della Supervisione bancaria di Francoforte (oggi Elke Koenig e Daniele Nouy) e la guida degli sherpa dell' Eurogruppo (Efc). E l' Italia, ricordano da Roma, non potrà uscire a mani vuote.

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