Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
giorgia meloni con la figlia ginevra in udienza da papa francesco
Bussare al portone della Chiesa. E riscuotere. Un incasso che per l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, può valere fino a 3,5 miliardi. È un ordine puntuale quello che Bruxelles ha impartito al governo italiano: deve recuperare l’Ici, la vecchia imposta comunale sugli immobili, che la Chiesa non ha versato, tra il 2006 e il 2011, per le attività «di natura economica» all’interno delle proprie strutture.
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Nulla da eccepire per i luoghi di culto e per gli oratori; il problema nasce per quella parte del patrimonio immobiliare adibita ad affittacamere, scuole e cliniche. In questo caso, spiega la Commissione europea, gli aiuti di Stato concessi sono da considerare «illegittimi». Per questo, ora, bisogna passare all’incasso del pregresso.
[…] A Roma l’indicazione è stata recepita con molti dubbi. Palazzo Chigi aveva messo in conto l’ordine di Bruxelles. E quindi anche la risposta, che a caldo è la stessa di quella approntata dopo il richiamo dell’Ue sulla proroga delle concessioni balneari: non mettersi di traverso, ma non per questo agire con urgenza.
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Anzi, si ragiona in ambienti di governo, l’obiettivo è avviare una trattativa con la Commissione europea su due punti, che sono di fatto la sostanza del richiamo: come calcolare le cifre da riscuotere e con quale strumento procedere. Quesiti che puntano a prendere tempo perché la materia è delicata. Non solo nei rapporti con la Chiesa, ma anche con i Comuni. […] In ballo, secondo l’Anci, ci sono fino a 3,5 miliardi di mancati introiti, ma l’ammontare va depurato dalle somme che i Comuni sono riusciti a recuperare nelle aule dei tribunali. I contenziosi che hanno generato i recuperi hanno riguardato, tra gli altri, immobili religiosi ubicati a Roma, Milano e Genova. Sono però eccezioni. […] Ma è il governo che deve decidere se e quando bussare al portone della Chiesa.