Andrea Ossino e Luca Monaco per “la Repubblica – Roma”
i ragazzi della baby gang 18 il giorno dell'aggressione al 17enne down a roma ostiense 4
« Sono andata perché me lo ha detto il mio fidanzato». Afferma di non sapere nulla della trappola in cui è cascato il 17enne massacrato dalla baby gang a Ostiense. E punta il dito contro il suo fidanzato.
La versione di Giorgia ( il nome è di fantasia), 15 anni, è chiara: sarebbe stata presa in giro dal suo ragazzo, uno dei capi della gang " 18". Pensava di potersi fidare ma poi avrebbe scoperto che il suo ragazzo adoperava i suoi social per usarla come esca.
E quando il bullo le ha ordinato di accompagnarla all'appuntamento con la vittima, lei ha obbedito. Saranno le forze dell'ordine a stabilire se la studentessa che frequenta un istituto tecnico menta o meno.
Al momento è indagata, proprio come altri 5 bulli che nel maggio 2021 hanno aggredito il ragazzo con un lieve deficit cognitivo. Tuttavia Giorgia è l'unica ragazza del branco ad aver raccontato la sua versione dei fatti. Ha spiegato di essere anche lei una vittima, di essere stata raggirata: « L'appuntamento era stato preso dal mio fidanzato utilizzando a mia insaputa il mio account Instagram», dice la 15enne.
LA FOTO DI GRUPPO DELLA GANG 18 - NELLE FRECCE I MEMBRI COINVOLTI NEL PESTAGGIO DEL 17ENNE A OSTIENSE
Per questo la vittima pensava « di avere un appuntamento con me e non con lui » . « Credevo fosse un chiarimento verbale tra loro due - continua - c'erano anche alcuni amici del mio fidanzato ma lui disse che sarebbero andati via subito», afferma sottolineando che il 17enne le avrebbe mandato alcuni messaggi « di apprezzamento » , una circostanza non confermata dalla vittima.
Una cosa è certa: quando la preda è scesa dal treno, alla stazione Ostiense, gli amici della coppia sono scomparsi. «Credevo se ne fossero andati invece si erano nascosti tra le auto parcheggiate », spiega Giorgia. Poi l'aggressione, con il fidanzato che urla «che vuoi questa è la mia ragazza » , prima di sferrare «un pugno sul volto».
Quindi l'aggressione e il brutale pestaggio: «Gli altri ragazzi che prima erano con me si sono scagliati addosso picchiandolo, per poi fuggire verso la metro Piramide ».
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La vittima a quel punto era a terra, sanguinante, con un occhio chiuso. La ragazza viene ripresa anche lei nei vari video e appare nelle foto, postati sui social, mentre sta ferma e assiste alla terribile scena.
«Volevo aiutarlo e gli ho chiesto come stava, ma lui si è alzato di scatto impaurito gridando " lasciami stare", ed è corso verso la stazione dei treni Ostiense ». Giorgia racconta dunque di essere stata incastrata. Ciononostante la quindicenne dopo l'aggressione ha « raggiunto gli altri ragazzi» tra cui il suo fidanzato: « Mi chiamava chiedendomi di raggiungerlo fino alla fermata Metro Piramide. Poi ci siamo allontanati tutti insieme » .
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Dice di aver provato « paura » e « confusione » , ma dagli atti traspare altro. Perché quando le altre gang hanno deciso di vendicare il 17enne per quella spedizione « da ' nfami » , lei è corsa ai ripari cercando « ' n po' de pischelle » pronte a reagire, perché «se vanno a rompe er ca..o ar pischello mio là non credo che sto bona». Non proprio l'atteggiamento di una ragazza che nutre risentimento verso chi la ha incastrata.
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