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BUM! BENJAMIN NETANYAHU SCIOGLIE IL GABINETTO DI GUERRA - IL PREMIER HA INFORMATO I MINISTRI: LA DECISIONE SEGUE LE DIMISSIONI DI BENNY GANTZ E GADI EISENKOT DAL CONSIGLIO RISTRETTO – TECNICAMENTE, L’ANNUNCIO NON IMPATTA SUL GOVERNO: NETANYAHU CONTINUERÀ A TENERE RIUNIONI LIMITATE A SCOPO DI “CONSULTAZIONE” – DOPO LO SCAZZO SULLA “PAUSA UMANITARIA”, L’ESERCITO ANNUNCIA CHE LE OPERAZIONI “MIRATE” A RAFAH CONTINUANO - TENSIONE MASSIMA TRA GENERALI E NETANYAHU ANCHE SULLA LEVA PER GLI ULTRAORTODOSSI

BENJAMIN NETANYAHU - MEME BY EDOARDO BARALDI

NETANYAHU ANNUNCIA LO SCIOGLIMENTO DEL GABINETTO DI GUERRA

(ANSA) - Benyamin Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra. Il premier - secondo i media - ha informato i ministri durante la riunione del Gabinetto di sicurezza politico dopo le recenti dimissioni di Benny Gantz e Gadi Eisenkot da quello di guerra. Secondo le previsioni, Netanyahu continuerà a tenere riunioni limitate a scopo di "consultazione", che si sono già svolte alla presenza dei ministri Yoav Galant, Ron Dermer e del capo dell'Assemblea nazionale Tzachi Hanegbi.

 

ISRAELE, 'IDF CONTINUA OPERAZIONI A RAFAH E IN CENTRO GAZA'

Benny Gantz e Gadi Eisenkot

(ANSA) - L'esercito sta continuando le sue operazioni "mirate e basate su informazioni dell'intelligence" a Rafah, nel sud di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui "sono state localizzate numerose armi e colpita una serie di strutture dotate di esplosivi che rappresentavano una minaccia per i soldati". "Contemporaneamente - ha proseguito la stessa fonte - nell'area di Tel Sultan, diversi terroristi che rappresentavano una minaccia per le truppe sono stati eliminati in combattimenti ravvicinati e dai droni". Oltre che a Rafah, i soldati stanno continuando a operare nella parte centrale di Gaza dove "sono stati eliminati terroristi armati in combattimenti ravvicinati. Distrutte anche una serie di strutture militari che rappresentavano una minaccia per i soldati e usate da Hamas per scopi terroristici".

 

LA PAUSA DEI VELENI

Estratto dell’articolo  di Nello Del Gatto per “La Stampa”

 

itamar ben gvir e bezalel smotrich 1

«Abbiamo un Paese con un esercito, non un esercito con un Paese». Così si è espresso Benjamin Netanyahu durante la riunione del gabinetto di guerra, disapprovando le pause umanitarie comunicate dall'esercito.

 

Il portavoce dell'esercito israeliano, Avihai Adrei, aveva annunciato in mattinata una pausa quotidiana tra le 8 e le 19 lungo una strada chiave nel sud della Striscia di Gaza, quella che porta dal valico di frontiera di Kerem Shalom alla strada Salah a-Din, una delle due arterie principali di Gaza. Nessuno stop alla guerra ma «una pausa tattica dell'attività militare» quotidiana per facilitare l'ingresso e la consegna degli aiuti ai palestinesi.

 

RAFAH NADAL - MEME BY EMILIANO CARLI

«Questo è un ulteriore passo avanti negli sforzi di aiuti umanitari condotti dall'esercito e dal Cogat (l'ente coordinatore delle attività governative nei territori)», si legge in una nota dei militari, che hanno tuttavia subito chiarito che «non vi è alcuna sospensione dei combattimenti nel sud della Striscia di Gaza e che i combattimenti a Rafah continuano».

 

L'annuncio dell'esercito ha creato un vero e proprio scompiglio all'interno del governo. Il premier Netanyahu si è affrettato a commentare che «questo non è accettabile per lui». «Per ottenere l'eliminazione di Hamas, ho preso decisioni che non sempre sono accettate dai livelli militari», ha detto il primo ministro che durante la guerra si è espresso retoricamente contro alcune misure umanitarie, avversate dai suoi alleati.

 

Herzi Halevi

Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha dichiarato che chiunque abbia deciso la politica delle pause è un «folle che non dovrebbe continuare a essere nella sua posizione».

 

Lo scollamento tra i militari e il governo trova quindi un altro punto di frizione, dopo alcune proteste dei riservisti e, soprattutto, la questione della coscrizione degli ebrei ultra-ortodossi. Il capo di stato maggiore, Herzi Halevi, ha affermato che c'è una «chiara necessità» che ciò avvenga. Ipotesi invece fortemente osteggiata dai partiti ultraortodossi, che hanno minacciato di lasciare la coalizione se il servizio militare obbligatorio venisse esteso anche a loro. Le Nazioni Unite hanno accolto favorevolmente la notizia della "pausa tattica" nella Striscia, ma hanno detto che occorrono anche «misure concrete» che facilitino sempre di più l'arrivo degli aiuti. Uno dei punti più controversi e difficili, in una situazione di totale emergenza. […]

itamar ben gvir e bezalel smotrich 2Gadi Eisenkot e Benny Gantz