DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
1- MENTRE I NEGOZI SI TRASFORMANO IN CIMITERI IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO SANGALLI SI SPARA UN BEL FORUM DI CHIACCHIERE A CERNOBBIO
Qualche vecchio amico di Arezzo, la citta' dove 61 anni fa e' nato il presidente di Confcommercio,Gian Carlo Sangalli, dovrebbe avere la bonta' di accompagnarlo per le strade dove ogni giorno si chiudono 167 esercizi commerciali. La strage sta trasformando le citta' in cimiteri con la lapide del fallimento e non risparmia nemmeno le firme di antica tradizione.
In realta' Sangalli che conosce il settore dal '98 quando e' diventato presidente della Camera di Commercio di Bologna,sa benissimo che l'agonia dei negozi e' destinata a durare per tutto il 2013 e non si puo' negargli di aver lanciato dalla tribuna di Confcommercio grida altissime per fermare il fenomeno. Meno comprensibile e' l'insistenza che lo ha portato anche quest'anno a organizzare nei saloni di Villa d'Este a Cernobbio il solito Forum che da venerdi' a domenica diventera' la passerella per ministri uscenti, economisti e rappresentanti sindacali. Perfino la Chiesa con papa Francesco si e' liberata da alcune liturgie di vecchio stampo, ma per Sangalli l'abitudine cronica ai Forum di Cernobbio sembra irrinunciabile.
Ed ecco perche' con un tempismo fuori luogo arriveranno la ministra delle lacrime Fornero, la Severino, il neogovernatore Maroni e, se Napolitano lo consentira', anche la star del momento Piero Grasso. Per quanto riguarda la truppa degli economisti Sangalli ha volato basso inserendo nel programma il desaparecido Bini Smaghi e quel simpaticone di Alberto Quadro Curzio mentre dall'estero, al posto dello sciupafemmine apocalittico Roubini, saranno presenti tre professori di minor prestigio desiderosi di fare una scampagnata in Italia.
Come avviene spesso in queste occasioni il tema e' vasto e generico ("I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000") ma questo non interessa gli organizzatori dello Studio Ambrosetti che sara' l'unico a beneficiare concretamente dell'evento. Per dare un po' di senso al Forum, Sangalli presentera' una ricerca curata da Format Research in cui si legge che il 42% degli imprenditori e' pessimista e il 90% considera un dramma l'emergenza fiscale.
E' la scoperta dell'acqua calda che ,oltre a scendere sulla testa della platea ,scaldera' le vivande sulle quali si buttera' il popolo affamato dei giornalisti-moderatori (Nicola Porro, Myrta Merlino, Goffredo Galeazzi) seguiti a ruota dai colleghi che in questi anni hanno raccontato le favole dei meeting "chiacchiere e catering".
2- IL RITORNO DEL CIPOLLETTA
Ha taciuto per troppo tempo e molti pensavano che dopo l'ultimo libro pubblicato due anni fa e dopo la nomina a maggio alla presidenza dell'AIFI ( l'associazione delle societa' di private equity e del venture capital) Innocenzo Cipolletta avesse messo i neuroni in pensione. Invece eccolo riapparire nelle ultime 2 ore con la vivacita' che l'economista romano ha dimostrato negli anni.
La realta' e' che quest'uomo non ama le parole goffe e ingombranti dei suoi colleghi economisti che pensano di ipnotizzare il pubblico con toni catastrofici e preferisce seguire l'etica un po' mistica di Simone Weil, la scrittrice francese per la quale valeva sopratutto "l'educazione all'attenzione".
Ieri pero' l'ex-presidente delle Ferrovie non ce l'ha fatta piu' e ha preso di petto i signori in grigio della troika che stanno facendo un balletto sulle macerie di Cipro. L'ha fatto senza agitare lo spauracchio di Putin ,che il suo animo di sinistra tende a dimenticare nonostante gli oligarchi russi,e senza nemmeno ricorrere alla metafora della farfalla che con un battito d'ali fa crollare i mercati del mondo.
Rispetto a questa metafora che nasce dai racconti fantascientifici di Bradbury e poi e' arrivata dalla matematica fino all'economia, il buon Cipolletta ha preferito un linguaggio piu' diretto ed efficace.
"I membri della troika meriterebbero di essere licenziati per aver attentato alla stabilita' del sistema finanziario europeo!", poi all'anatema ripreso dal sito www.formiche.net ha aggiunto una conclusione sorprendente che suona cosi': "a volte ci lamentiamo dei nostri politici e dei nostri burocrati, ma essi sono dei giganti rispetto a questi incompetenti".
E' un giudizio fin troppo generoso ma pesante che probabilmente non scuotera' le stanze della Bce,della UE e del Fondo Monetario dove in queste ore si parla solo della perquisizione nella casa parigina della nobildonna Christine Lagarde, ma di rado si era sentito Cipolletta, frequentatore di salotti e avvezzo alle buone maniere, usare toni cosi' accesi.
Ma non finisce qui perche' oggi rieccolo apparire dopo poche ore con un lungo articolo su "MF" in cui si capisce benissimo che il bersaglio e' la politica del rigore che ammazza la qualita' in favore della quantita'. Gli italiani, le imprese, l'export e anche le banche - scrive l'economista di simpatie keynesiane - sono i punti di forza per contrastare il bollettino di guerra della crisi.
Quindi bando alle chiacchiere: lo Stato rimetta i soldi nell'economia e metta le mani nelle tasche dei ricchi con un prelievo sui redditi piu' elevati; cosi' dovrebbero fare a Cipro cacciando a calci in culo gli uomini grigi della troika. E cosi' avrebbe dovuto fare Monti,il bocconiano sull'orlo della crisi di nervi di cui Cipolletta con il suo naso lungo aveva capito i limiti fin dall'inizio.
3- I DE BENEDETTI SMENTISCONO I RUMORS, MA MONTANO LE VOCI CHE DANNO SORGENIA IN VENDITA
Se i rumors che girano a Milano e sono stati ripresi oggi dal Messaggero sono veri, allora si puo' dire che in casa De Benedetti e' arrivata la rivoluzione.
La prima mossa e' di pochi giorni fa quando l'Ingegnere ormai vicino agli 80 anni ha deciso di donare la proprieta' della holding ai figli Rodolfo, Marco e Edoardo. Molti hanno ammirato la saggezza di una scelta che non e' consueta nelle dinastie, e c'e' stato perfino qualcuno che si e' stupito quando Dieguito Della Valle il piccolo combattente degli "arzilli vecchietti" non ha applaudito.
Adesso viene il sospetto che Carletto, pur conservando la presidenza del Gruppo Espresso, abbia donato il cuore e le tasche ai tre figlioli lasciando sulle loro spalle un fardello pesante. Il fatto e' che gli ultimi bilanci della CIR, la holding creata nel '76 per operare nella componentistica,i media e l'energia, hanno crepe vistose provocate dalla crisi che non risparmia nessuno.
A soffrire di piu' e' Sorgenia, la societa' per l'energia che dal 1999 e' nelle mani di Rodolfo,il primogenito dalla barba incolta che dopo aver studiato a Ginevra e' stato chiamato dal padre a gestire l'azienda. Fino a un paio di anni fa e'andato tutto bene poi sono cominciati guai e l'ultimo bilancio si e' chiuso con numeri da brivido.
Le perdite sono arrivate a 196,8 milioni, ma a preoccupare Rodolfo e suo padre e' sopratutto l'esposizione di 1,7miliardi verso le banche.
Da qui le voci che Sorgenia, nonostante 5 milioni di clienti dichiarati sia in vendita con il consenso del socio austriaco Verbun che detiene una quota del 46% e non vede l'ora di scappare dal mercato italiano.
Dal quartier generale di Carletto e del figlio si smentiscono i rumors, ma per un uomo come l'Ingegnere che non e' abituato a perdere la faccia e i quattrini il dossier e' sicuramente in bella vista sulla scrivania. E' solo questione di prezzo.
4- ACEA ADDIO PER STADERINI
Avviso ai Naviganti:" si avvisano i signori naviganti che la parabola industriale di Marco Staderini, l'amministratore delegato di Acea sta per finire.
L'ingegnere romano dai capelli bianchi, appassionato di sport, arte e cultura, non fara' parte della lista dei consiglieri di Acea che oggi Alemanno trasmettera' alla multiutility capitolina. Dopo aver posteggiato con grazia e leggerezza sulle poltrone dell'Inpdap, Lottomatica e Rai, il povero Staderini paga il prezzo dell'amicizia con Pierfurby Casini, il leader dell'UDC schiantato nelle elezioni al quale il manager romano ha sempre portato la borsa con ammirevole spirito di servizio".
5- FORTI DUBBI DEI GRANDI CREDITORI NUTRONO SUL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DI PIETRO SCOTT JOVANE?
Qualcuno dei grandi azionisti di Rcs comincia ad avere più di un dubbio sul ruolo del Credit Suisse come advisor finanziario per l'aumento di capitale. Non convincono infatti le condizioni onerose poste dalle banche che dovrebbero rientrare dalla loro esposizione
proprio attraverso la ricapitalizzazione: Intesa e Unicredit in testa ma anche quella Bpm presieduta dal finanziere Andrea Bonomi che siede nel board Rcs come indipendente.
Non sarà che queste condizioni sono dettate da forti dubbi che i grandi creditori nutrono sull'efficacia del piano di ristrutturazione messo a punto dall'a.d. Pietro Scott
Jovane?
4 tremonti carlo sangalli lapBandiera di Villa DEste cernobbio - villa este PIERO GRASSO Elsa Fornero Innocenzo Cipolletta CHRISTINE LAGARDE FOTO Rodolfo De Benedettisorgenia LOGOCASINI CON MARCO STADERINI FOTO ANDREA ARRIGA SCOTT JOVANE
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