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GENERALI, SULL'ATTENTI! ALBERTO NAGEL INCONTRERÀ IL CAPO DI GABINETTO DI GIORGIA MELONI, GAETANO CAPUTI, PER CAPIRE L'UMORE DEL GOVERNO IN MERITO ALL'OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI - CHE FARÀ L’ESECUTIVO DI FRONTE ALL’OPERAZIONE? A PALAZZO CHIGI SI MUOVONO SULLE UOVA, VISTO CHE SONO PARTE IN CAUSA: IL GOVERNO È SPONSOR DELL’OPA DI MPS, DI CUI È AZIONISTA, SU MEDIOBANCA, E SPINGE PER LA CREAZIONE DEL "TERZO POLO BANCARIO" INSIEME CALTAGIRONE-MILLERI - IL DAGOREPORT: LA SORPRENDENTE APERTURA DI FRANCESCO MILLERI IN MERITO ALL'OPERAZIONE DI PIAZZETTA CUCCIA...

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Estratto dell'articolo di Giuseppe Colombo e Giovanni Pons per "La Repubblica"

 

ALBERTO NAGEL

L’offerta di scambio proposta da Mediobanca su azioni Banca Generali, annunciata lunedì scorso, comincia a entrare nel vivo. A quanto risulta a Repubblica da fonti attendibili il prossimo passo sarà un incontro a Palazzo Chigi tra Alberto Nagel, ceo di Piazzetta Cuccia, ed esponenti del governo, probabilmente con Gaetano Caputi, capo di gabinetto della premier Meloni, che fin qui ha seguito tutti i dossier bancari in coordinamento con il Mef. L’incontro servirebbe a capire l’umore dell’esecutivo di fronte all’operazione appena annunciata.

 

GAETANO CAPUTI

E a conferma di ciò da Mediobanca fanno sapere che «spiegheranno l’operazione a tutti gli stakeholder, azionisti, istituzioni, dipendenti». Il governo, in effetti, non si aspettava l’ultima mossa di Mediobanca su Banca Generali, non è stato avvertito in anticipo anche perché la legge obbliga al riserbo assoluto per non creare asimmetrie informative sul mercato. [...]

 

Nel caso di Mediobanca l’idea è facilitare una composizione di tutti gli interessi in campo, anche se non è facile visti gli intrecci che si sono venuti a creare intorno alle banche. Ma il solo fatto che si verrebbe a recidere il cordone ombelicale che ha legato Mediobanca a Generali da cinquant’anni a questa parte sembra essere stato accolto con favore da Palazzo Chigi. Da capire meglio, però, cosa può succedere all’Ops lanciata dal Monte dei Paschi sulla stessa Mediobanca, operazione che vede coinvolto anche il Mef come azionista diretto di Siena.

 

FRANCESCO MILLERI

L’idea di Nagel è creare consenso intorno alla sua operazione, andando a spiegarla nei dettagli anche agli azionisti. E dunque c’è da aspettarsi che da qui al 6 giugno (ultimo giorno per la registrazione delle azioni per l’assemblea del 16 giugno) si possano svolgere incontri anche con i due azionisti forti di Piazzetta Cuccia, cioé Delfin (la finanziaria della famiglia Del Vecchio che detiene il 19,7% di Mediobanca) e Francesco Gaetano Caltagirone (con il 6,8%). Anche loro hanno apprezzato il primo passo di Nagel in distacco da Generali (mercoledì si riunirà il cda), ma prima di dare un consenso tondo all’operazione vogliono capire quale sarà il secondo tempo.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

 

L’operazione proposta da Nagel prevede infatti che Mediobanca paghi il prezzo con le azioni Generali che già possiede (il 13%), per un valore di 6,3 miliardi. La metà andrà agli azionisti di mercato che aderiranno all’offerta, mentre l’altra metà (6,5%) rientrerà a Trieste sotto forma di azioni proprie che diventeranno determinanti per il futuro controllo della compagnia. Sapere in che mani finiranno è fondamentale.

FRANCESCO MILLERI E LEONARDO DEL VECCHIO CON I RAY BAN STORIES - GLI OCCHIALI SMART DI LUXOTTICA E FACEBOOKALBERTO NAGEL