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DECOLLO O TRACOLLO? - CONTE FA IL POLIZIOTTO CATTIVO CON I BENETTON PER FAR CONTENTA LA BASE 5 STELLE, MA INTANTO PATUANELLI HA DATO IL VIA AL DISGELO CON ATLANTIA SUL DOSSIER ALITALIA - TE CREDO, L’OFFERTA VINCOLANTE DEL CONSORZIO CON FS, DELTA E MEF, VA PRESENTATA AL MASSIMO ENTRO FINE MESE - LA REVOCA DELLE CONCESSIONI AUTOSTRADALI FINIRÀ NEL SECCHIO SE I MAGLIARI “SALVANO” LA COMPAGNIA AEREA? DI MAIO CHE DICE?

Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

alitalia

Si apre uno spiraglio di sereno nel cielo plumbeo di Alitalia, nonostante ieri alcune dichiarazioni del premier Conte sembravano inasprire i rapporti con Atlantia. Invece un colloquio svoltosi giovedì sera tra il ministro Stefano Patuanelli e i massimi esponenti della holding del gruppo Benetton, il presidente Fabio Cerchiai e il direttore generale Giancarlo Guenzi, ha avviato il disgelo anche rispetto al nodo-concessioni sollevato dal gruppo autostradale nella lettera al Mise che aveva dato fuoco alle polveri.

giancarlo guenzi

 

Sicché sullo sfondo spunta la possibilità che il consorzio formato da Fs, Atlantia e Delta, al quale si aggiungerà il Mef, possa confermare l'offerta vincolante entro il 15 ottobre, chiedendo però tempo fino a fine mese per definire il prezzo e il piano industriale.

 

LA VIA D'USCITA

LA CRINIERA AL VENTO DI GIUSEPPE CONTE

I fatti. Ieri pomeriggio, nonostante la sera prima si era avuta una prima schiarita durante l'incontro al Mise, il premier è sembrato chiudere ad Atlantia con queste parole: «É una situazione complicata, non lo nascondiamo. Noi faremo il possibile per assicurare alla compagnia di bandiera di poter rivolare», ha detto Conte. Per il premier «non è tanto» la questione «di salvare una compagnia in sé, e quindi c'è un problema occupazionale, ma il fatto di rilanciare un asset strategico del trasporto intermodale, riguardo il turismo».

FABIO CERCHIAI

 

stefano patuanelli

Poi, più diretto entra sul nervo scoperto, il nodo-concessioni: «Non mi permetto di valutarlo, dico solo una cosa: il governo è stato molto chiaro dall'inizio, Alitalia è una questione, Autostrade e il procedimento amministrativo sulla revoca è un'altra questione, la commistione tra i due piani è inaccettabile». Parole pesanti, che sembravano contrastare con la posizione più flessibile espressa qualche settimana fa dalla ministra Paola De Micheli («Nessuna revoca ad Atlantia») e pronunciate dall'interlocutore istituzionale finora mostratosi meno ostile ad Atlantia.

 

alitalia

Nella missiva indirizzata l'altro giorno al ministro Patuanelli, il vertice della holding dei Benetton faceva riferimento, per la prima volta, alla «caducazione della concessione», come focolaio di una situazione di incertezza nociva alla stessa società. Ed ecco la conclusione del capo del governo: «Non si tratta tanto di mediare ma di fare un'operazione che vogliamo fortemente caratterizzata sul piano industriale». Insomma, un detto non detto, che non chiarisce fino in fondo la reale volontà del governo.

paola de micheli parla fitto fitto con stefano patuanelli

 

giuseppe conte 2

E' evidente che questa incertezza allarmi i sindacati che perciò hanno inviato una richiesta di incontro urgente al ministro del Mise. C'è da dire che l'intervento del premier avrebbe la valenza di una sorta di copertura politica nei confronti di Luigi Di Maio e dell'ala dura dei grillini che da 14 mesi picchiano duro sulla revoca della concessione. Che è un provvedimento amministrativo già avviato, ma che ha un iter lungo il quale è possibile trovare forme di attenuazione e in qualche modo di soddisfazione reciproca. Conte ha dovuto fare la sua parte, mentre la sera prima fra Patuanelli, che è un ministro M5S, e i vertici di Atlantia la tensione è andata allentandosi. Massimo riserbo sui contenuti del colloquio, definito cordiale, durato circa un'ora, dove si sarebbe parlato di Alitalia ma anche di concessioni autostradali.

 

DELTA AIRLINEScrollo ponte morandi genova 28

Alla lettera inviata al ministro, era allegato un documento tecnico contenente le osservazioni sulla debolezza del piano elaborato da Delta insieme a Fs. Anche questo dossier è coperto dal riserbo: ci sarebbe la comparazione fra il piano Fs-Delta e le simulazioni fatte da Atlantia dalle quali si evince che il razionale economico del business plan originario non consente di raggiungere il break-even nemmeno al quinto anno. Questo perché finora Delta si è rifiutata di apportare aggiustamenti. Da ieri pomeriggio, però, il clima sarebbe cambiato anche su questo fronte, sembra per effetto di diplomazie intervenute sulla compagnia Usa.

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

 

Così nella call di tre ore sulla jv Blue Sky e la governance, da parte degli uomini di Delta ci sarebbe stata, a sorpresa, l'apertura su una richiesta di Atlantia di prevedere un meccanismo di uscita dall'alleanza oltre alla disponibilità a valutare l'ingresso di Alitalia nella jv con un ruolo paritetico. Lunedì il negoziato riprende onde consentire a Fs di formalizzare la nascita del consorzio così come chiedono i commissari.

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