
JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA…
a cura di colin ward e critical mess
1 - IL SUICIDIO PERFETTO
Alla fine l'attaccamento al Porcellum e la sordità totale a qualunque auto-riforma -fosse l'abolizione delle provincie o una diminuzione degli emolumenti - hanno confezionato il capolavoro sul quale oggi piagnucolano gli amanti della "governabilità ": un ex comico ha il primo partito e al Senato non c'è una maggioranza.
Adesso, naturalmente, è il momento delle sottili alchimie quirinalizie di Re Giorgio Banalitano. Nei prossimi giorni, costituzionalisti di ogni rango e specie ci spiegheranno come fare i governi più incredibili. Il tutto con una sola grande giustificazione: lo spread e il famoso "giudizio delle Cancellerie".
Quando l'unico responso chiaro delle urne, sommando i voti grillini a quelli del Banana, è che alla stragrande maggioranza degli italiani non frega assolutamente nulla di indici di Borsa e beneplaciti europei. Allacciamoci le cinture: il grande casino è appena cominciato.
Il Corriere delle banche depositarie (di titoli di Stato) non si capacita: "Voto choc: non c'è maggioranza. Clamorosa rimonta di Berlusconi, testa a testa al Senato. Il trionfo di 5 Stelle. Bersani vince di un soffio a Montecitorio. Alfano: dati ufficiosi, non proclamiamoli" (p. 1). "Elezioni anticipate o larghe intese. Le due strade dopo lo tsunami" (p. 3).
"Incarico, il rebus di Napolitano. La linea: tenersi le mani libere. Tra le ipotesi spunta anche quella di dare vita a un âgoverno di scopo'" (p. 5). Scopo vivacchiamento. La Repubblica degli Illuminati spara in prima: "Boom di Grillo, Italia ingovernabile. Bersani vince di misura Camera e Senato. Grande rimonta di Berlusconi. Flop di Monti". Poi il retroscena: "Sul Palazzo l'incubo di nuove elezioni. Napolitano: la priorità è avere un governo. E Berlusconi prepara l'offerta di una maggioranza di unità nazionale" (p. 7). Sulla Stampa, "Ingovernabilità . Diventa realtà il timore del Colle. Trapela l'amarezza per il risultato elettorale. Oggi pomeriggio il Presidente vola in Germania" (p. 11).
Il Messaggero piange a tutta prima: "Ha vinto l'ingovernabilità ". Dentro, il retroscena: "Ora è il Colle a dare le carte. Il nodo dell'incarico a Bersani. Esclusa l'ipotesi Fassina di scioglimento della sola assemblea di palazzo Madama. Non resta che tentare con un esecutivo di larghe intese per le riforme e rivotare" (p. 3)
Esulta il Fatto dello sconfitto Ingroia: "Grillo boom batte tutti e li spinge all'ammucchiata" (p. 1). Gode come un riccio il Giornale: "Miracolo Berlusconi".
2 - LA SUPPOSTA NELL'URNA
Non sempre le supposte pagano. Basta vedere i risultati del Rigor Montis. "La coalizione di Monti non sfonda. âE' una vittoria del populismo'. Sotto l'8% in molte regioni: a Palazzo Madama meno di venti seggi. Fini rimane fuori dalla âsua' Camera. Casini accetta il flop (ma sarà senatore)" (Corriere, p. 18). Toni struggenti su Repubblica: "Abbiamo donato il nostro sangue', l'amaro tramonto di Fini e Casini. L'ex leader di An non ce la fa: âPer l'Italia temo il peggio" (p. 15).
Sangue amaro anche tra le toghe in politica. "Ingroia resta fuori: âTutta colpa del Pd'. Rc non conquista seggi e l'ex pm attacca: âBersani si dimetta, è stato un suicidio". Cala il sipario su Di Pietro. âHo sbagliato, ora devo riflettere'. Un'alleanza a rischio e Tonino scompare di scena" (Repubblica, p. 16). Infine, per il carrello dei trombati, "L''impresentabile' Razzi preferito a Paola Concia. Le lacrime della deputata uscente del Pd sconfitta in Abruzzo: âQuesta è la democrazia'" (Corriere, p. 8). Democrazie delle figuracce. A proposito, torna in Parlamento anche Scilipoti. Qui, non ci sono parole. A meno che di iniziare una complessa dissertazione sul suffragio universale.
3 - NON SI DOVEVA VOTARE?
Un popolo di minorenni si è recato alle urne e ha fatto il solito casino. Così adesso arrivano le prime rampogne dall'estero. "Borse in altalena insieme al voto poi la frenata per l'ingovernabilità . Spread oltre quota 290, euro a picco. Preoccupazione a Wall Street che perde l'1,5%" (Repubblica, p. 18). "Allarme rosso nelle cancellerie europee. âNon possiamo permetterci questa paralisi'. E domani Kerry sarà a Roma: sul tavolo anche il caso-Italia" (p. 19). Per il Corriere, "L'Italia adesso rischia il blocco'. Cohn-Bendit: punita l'austerità . Dalla Frankfurter allo spagnolo El Pais, i timori dall'estero" (Corriere, p. 26).
4 - MA FACCE RIDE!
"Cuba, per il dopo Castro si aspetterà fino al 2018. Raul annuncia che lascerà il potere a fine mandato" (Corriere, p. 37).
5 - ALI BUCATE
Continuano le avvincenti avventure dei Capitani Coraggiosi di Passera e Berlusconi. "Alitalia: via Ragnetti, poteri a Colaninno. L'interim al presidente. Nel 2012 il rosso cresce a 280 milioni. I ricavi a 3,6 miliardi (+3,3%). L'indebitamento finanziario sale da 854 milioni a oltre un miliardo" (Corriere, p. 53). Sulla Stampa: "L'ad Ragnetti lascia il timone di Alitalia. Il rosso nel 2012 quadruplica a 280 milioni, ma nell'ultimo trimestre c'è il pareggio operativo" (p. 42).
6 - CUCU' LASETTETE
Franco Bernabebè si fa intervistare dal Corriere e spiega perché Telecom ha detto no allo Scarparo a pallini. "La7, da Cairo l'offerta migliore. Banda larga? Politiche di sostegno. âHo proposto io la vendita dell'emittente. Della Valle fuori tempo massimo. Bernabè: all'industria delle telecomunicazioni servono interventi pubblici" (p. 51). Ok, Della Valle era fuori tempo massimo, ma intanto ha fatto sapere (a Cairo) che lui c'è.
7 - ULTIME DA UN POST-PAESE
"Maradona sfida il fisco: âIntervenga Napolitano'. Diego in Italia dopo otto anni: non sono un evasore. E a Napoli i tifosi lo acclamano" (Repubblica, p. 36). Poi uno si interroga sulla rimonta di Berlusconi.
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