
DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI –…
1.LE APP TARGATE AMAZON SUI TELEFONINI BLACKBERRY
r. e. per "La Stampa"
Amazon sotto i riflettori. Ieri, nel giorno in cui l’ad Jeff Bezos ha svelato il primo smartphone prodotto dal colosso dell’e-commerce (nella foto), il gruppo ha ufficializzato l’accordo che permetterà agli utenti Blackberry di accedere al suo store online. Per il produttore canadese è una svolta importante perché, a partire dal prossimo autunno, potrà espandere l’offerta di giochi, video, musica e applicazioni.
L’altra novità presentata da Bezos, come detto, è il cellulare: «Fire Phone» è un dispositivo in 3D con uno schermo di 4,7 pollici, in collegamento diretto con tutti i servizi Amazon. Il telefono, che costerà 199 dollari, sarà disponibile negli Stati Uniti a partire da settembre, grazie all’accordo in esclusiva stretto con la compagnia A&T. L’obiettivo è far breccia in un mercato dominato dai giganti Samsung e Apple, che assieme vantano una quota del 60%.
2.“SCIOPERO DEI BENZINAI, ADESIONE ALL’80% PER CENTO”
r. e. per "La Stampa"
Lo sciopero dei benzinai, che termina oggi, ha registrato un’«alta adesione» secondo i sindacati di categoria Faib, Fegica e Figisc Anisa. Le sigle spiegano che hanno interrotto il servizio 8 impianti su 10. Alla base della protesta ci sono «la mancata riforma della rete nazionale» e le politiche delle compagnie, giudicate «discriminatorie». Lo sciopero, ha detto il viceministro allo Sviluppo Claudio De Vincenti, «segnala lo stato di disagio e sofferenza delle categoria. Non possiamo rimanere insensibili».
Dal canto suo, il presidente dell’Unione petrolifera Alessandro Gilotti, durante l’assemblea annuale, ha tracciato un quadro complesso per le compagnie: consumi sempre più al lumicino, raffinazione a rischio, rete di distribuzione poco remunerativa chiedono, ha detto, importanti interventi di politica industriale. Inoltre, Gilotti, ha riproposto il tema delle tasse sui carburanti: le più alte d’Europa.
3.GENERAL ELECTRIC RILANCIA SULLA FRANCESE ALSTOM
lui. gra. per "La Stampa"
General Electric rilancia sulla francese Alstom: dopo l’offerta alternativa di Siemens e di Mistubishi, il gigante americano oggi presenterà una nuova proposta, nelle sue intenzioni migliorativa e irresistibile. «Giovedì i rappresentanti di Ge incontreranno il governo francese e i sindacati di Alstom, e ovviamente l’offerta sarà migliorata» ha dichiarato alla stampa di Parigi una fonte vicina alla General Electric. La nuova proposta degli americani, secondo le indiscrezioni, comprenderà la disponibilità a cedere ad Alstom le attività nella segnaletica ferroviaria, che nella versione precedente dovevano far parte di un semplice partenariato industriale. In questo modo la Ge ingloberebbe sì la attività elettriche di Alstom, ma il ramo dei trasporti (al cui perimetro si ridurrebbe, sostanzialmente, il gruppo francese) uscirebbe rafforzato: treni ad alta velocità e (in più) la segnaletica.
4.PRONTI I VOLTI «NUOVI» DELLA COMUNICAZIONE
Per prima volta nella sua storia, Generali riorganizza e rinforza, anche con innesti esterni, la comunicazione. Un altro segno della svolta e dell’autonomia dell’ad Mario Greco, che ha affidato a Simone Bemporad, capo delle Relazioni esterne del gruppo dallo scorso gennaio, il compito di ridisegnare il settore, attraverso la creazione di nuove divisioni che avranno il compito di comunicare le strategie del colosso delle assicurazioni.
Due le principali novità:dall’1 luglio la nuova area «mediaweb » avrà come responsabile Roberto Alatri, che lascia Finmeccanica, mentre a guidare la «comunicazione interna » sarà Annabelle Palling, in arrivo da Ing Bank, a conferma del numero sempre crescente di dipendenti esteri del gruppo. Mentre Lucia Sciacca passa alla guida delle Relazioni esterne di Generali Italia.
5.GLI AGNELLI BRINDANO CON LA LIQUIDAZIONE
La «Old Town» degli Agnelli va in pensione. Una delle più vecchie finanziarie lussemburghesi, costituita cinquant’anni fa, e controllata interamente dalla Giovanni Agnelli & C, è stata messa in liquidazione. La società, che in passato ha più volte cambiato nome (da Ifint a Exor), era dedicata, in particolare, agli investimenti esteri del gruppo. Si ricorda, ad esempio, l’operazione sul Club Med o Chateau Margaux. Esaurita tale funzione, negli ultimi anni ha potuto distribuire i suoi attivi, sotto forma di dividendi, all’accomandita. Per chiudere in bellezza, prima della messa in liquidazione, poche settimane fa è stato distribuito un dividendo di 28 milioni di euro all’accomandita. Un assegno che segue un cedolone di 173 milioni di euro erogato alla fine dello scorso anno, attinto dal capitale e dalle riserve.
6.IL BANCO, RELEASE E IL NODO DEL PREZZO
ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN FOTO LA PRESSE
C.Fe. per "il Sole 24 Ore"
Sono giorni cruciali per le offerte su Release, la controllata del Banco Popolare sulla quale è in corso un'asta gestita da Equita. Ma c'è un nodo da sciogliere per la bad bank del Banco, che contiene asset per circa 3 miliardi fra immobili, crediti chirografari e ipotecari e non performing loan.
Il problema resta il prezzo che sono disposti a mettere sul piatto i compratori ammessi all'asta: cioè Blackstone, Prelios-Fortress e la cordata tra Pimco e Gwm (mentre più ai margini sembra l'altro contendente Usa Lone Star). Per il Banco e gli altri soci Release avrebbe un valore abbastanza distante da quello nella mente degli acquirenti.
Quindi la cessione della bad bank si avrà solo nel caso le posizioni si dovessero avvicinare e si dovesse trovare una soluzione al problema: impresa non impossibile, ma difficile. Di sicuro il Banco, post-aumento, potrebbe anche permettersi di congelare momentaneamente la vendita di Release, magari fino all'asset quality review quando saranno più chiare le necessità patrimoniali.
7.L'INTERESSE TEDESCO PER LA GRECA AGROTIKI
V.D.R. per "il Sole 24 Ore"
Tra Germania e Grecia ci sono stati negli anni passati momenti di forte tensione politica nei momenti più difficili della crisi economica e del successivo salvataggio di Atene. I tedeschi accusavano i greci di aver truccato i conti pubblici, mentre i greci accusavano Berlino di avere mire egemoniche in Europa. Oggi, invece, il business tedesco torna a guardare con interesse alle opportunità in terra ellenica.
L'ultimo segnale di questa inversione è rappresentato da Allianz, il più grande gruppo d'assicurazione europeo, e dalla Ergo Versicherungsgruppe della Munich Re, che sarebbero in trattative per acquistare la società di assicurazioni greca Agrotiki, oggi in portafoglio della banca Piraeus.
Il prezzo di Agrotiki, conosciuta anche come ATE Insurance, è stimato tra i 60 milioni e gli 80 milioni di euro, secondo fonti vicine alla trattativa. Ma ciò che più conta è che una società di punta della Germania investa ad Atene in un settore finanziario, cuore della crisi ellenica. Evidentemente Berlino crede nella svolta di Atene.
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