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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
1. SE LA ZELANTE GIORNALISTA DEL "FINANCIAL TIMES" SI FOSSE INFORMATA DAVVERO DI EMMA MARCEGAGLIA
Da quando ha lasciato nelle mani del povero Squinzi la presidenza della Confindustria, Emma Marcegaglia sembra rinata.
A renderla serena e meno aggressiva e' il distacco dai tavoli e dai dossier che l'hanno sfiancata nel periodo trascorso a capo degli imprenditori, un'esperienza che non vorrebbe ripetere anche se ieri si sono ricordati di lei offrendole di presiedere per altri tre anni il consiglio di amministrazione della Luiss, l'universita' di Confindustria.
Inutile dire che la signora di Mantova ha accettato la nomina tra gli applausi dei consiglieri tra i quali, oltre a Caltariccone, Ranucci, Fossa e Massolo, spiccava Luigino Abete grondante di sudore.
La giornata era cominciata nel modo migliore perche' la Emma ha letto sul "Financial Times" il testo della sua intervista alla giornalista Rachel Sanderson che le ha dedicato un piccolo monumento zeppo di omissioni.
Ormai e' chiaro che anche la Bibbia del giornalismo economico e' stato colpita dal virus italiano della piaggeria e della banalita'. Solo in questo modo si spiega perche' l'intervistatrice abbia dedicato tre quarti del suo pezzo alla vita privata della donna che ad aprile e' stata nominata al vertice di Business Europe, la lobby che rappresenta a livello europeo 41 associazioni imprenditoriali.
Nel testo la Marcegaglia viene presentata come "la donna manager piu' importante d'Italia che fin da quando giocava con le bambole pensava al business", un'autentica lady di ferro che racconta di aver dedicato l'ultimo anno allo yoga e alle arti marziali "tagliando dalla vita tutto quello che e' inutile".
Se la zelante giornalista del "Financial Times" si fosse informata avrebbe appreso che in realta' la figlia di Steno e Palmira ha cercato di fare alcuni tagli per rimettere un po' in sesto l'azienda dei tubi che nel 2012 ha fatturato 4, 2 miliardi e occupa 6500 dipendenti. Tanto per cominciare ha avviato trattative per vendere ai russi di Gazprom il resort sardo di Forte Village che e' diventato una palla al piede al pari dell'Arsenale della Maddalena preso in affitto per 40 anni dopo la decisione di trasferire all'Aquila il G8. E le cose non sembrano andar bene nemmeno sul fronte industriale dove 10 giorni fa ben 4 stabilimenti del gruppo Oto, ex fiore all'occhiello della holding siderurgica, sono passati per 100 milioni nelle mani della multinazionale francese Fives.
Questa operazione ha fatto incazzare i sindacati all'oscuro dell'operazione, ma ormai le litanie operaie non scuotono la Marcegaglia che vuole portare la sua aggressivita' a Bruxelles per chiedere. . . "una politica industriale veramente unitaria".
2. BENIAMINO GAVIO SI INNAMORA DI MATTEO RENZI GRAZIE A UNA PRESENTAZIONE ENTUSIASTA DI DAVIDE SERRA E METTE ALLA PORTA IL SUO PIÃ FEDELE MANAGER, BRUNO BINASCO, CARO AL TICKET PENATI-BERSANI
Beniamino Gavio , il 48enne figlio del mitico Marcellino che ha costruito un impero sulle autostrade, sembra aver digerito l'Opa con cui il suo avversario Pietro Salini gli ha soffiato il colosso Impregilo. La battaglia con il costruttore romano e' stata durissima e senza esclusione di colpi, ma alla fine l'imprenditore di Catelnuovo Scrivia ha preferito fare un passo indietro e mettersi in tasca un pacco di milioni.
La vicenda sembra aver comunque toccato il 48enne Beniamino che una decina di giorni fa ha troncato i rapporti con Bruno Binasco, il top manager torinese che in 43 anni di servizio ha avuto un ruolo determinante nel gruppo autostradale.
La sorpresa e' stata grande perche' Binasco (nativo di Tortona, classe 1944) e' sempre stato considerato dal patriarca-fondatore Marcellino Gavio e dal figlio qualcosa di piu' di un fedelissimo. Lo dimostro' ai tempi di Tangentopoli quando nel 1992 fu arrestato per ben sei volte con l'accusa di corruzione.
In quella vicenda Binasco dimostro' per intera la sua capacita' di relazione con tutti partiti e mise nelle peste anche Primo Greganti (il famoso "compagno G") destinatario di un miliardo di lire al partito comunista.
Adesso molti si chiedono la ragione della rottura tra il quasi giovane Gavio e lo storico manager caro al ticket Penati-Bersani estromesso di colpo dalle due holding di controllo del gruppo. Qualcuno ha cercato di avere una risposta da Fabrizio Palenzona, il massiccio banchiere che ha introdotto i Gavio in Mediobanca e ha contribuito all'esplosione del business autostradale.
E' stata una fatica inutile perche' l'ex-camionista tiene la bocca cucita, ma almeno una cosa e' trapelata: Beniamino Gavio si e' letteralmente innamorato (politicamente parlando) di Matteo Renzi che ha conosciuto a Londra grazie a una presentazione entusiasta di Davide Serra il finanziere che si attribuisce il merito di suggerire la strategia economica ai futuri potenti.
3. LA MERKEL AVREBBE RILANCIATO L'INTERESSE DEI TEDESCHI DI SIEMENS PER L'ACQUISTO DI ANSALDO ENERGIA
Avviso ai Naviganti : "Si avvisano i Signori naviganti che alla Presidenza del Consiglio e' arrivata la voce di un pressing da parte della massaia di Berlino, Angela Merkel, a proposito di Finmeccanica.
Secondo questi rumors la Cancelliera avrebbe rilanciato l'interesse dei tedeschi di Siemens per l'acquisto di Ansaldo Energia. A Palazzo Chigi si esclude categoricamente che il messaggio sia stato trasmesso nel corso della visita di Matteo Renzi a Berlino".
4. COME MAI IL VISPO MARPIONNE SI Ã COMPRATO RECENTEMENTE UNA BELLISSIMA CASA IN QUEL DI PESARO?
Come mai il vispo Marpionne si è comprato recentemente una bellissima casa in quel di Pesaro? Eh, sì: il sessantunenne manager di Chieti sta pensando seriamente alla pensione. Agli amici confida che una volta che Obama chiuderà il suo secondo mandato alla Casa Bianca, fra tre anni, si sentirà svincolato da qualsiasi impegno con la Chrysler e potrà lasciare gli Stati Uniti per godersi la magione pesarese.
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