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APPLE SPOSTA IN INDIA L’ASSEMBLAGGIO DEGLI IPHONE A CAUSA DEI DAZI VOLUTI DA TRUMP CONTRO LA CINA – IL “FINANCIAL TIMES” RIVELA CHE LA “MELA” PUNTA A RADDOPPIARE LA PRODUZIONE DEI SUOI SMARTPHONE IN INDIA ENTRO I PROSSIMI DUE ANNI - NON A CASO, QUESTA SETTIMANA, IL VICEPRESIDENTE AMERICANO JD VANCE È STATO IN VISITA A NUOVA DELHI, DOVE HA DICHIARATO CHE…
Estratto dell’articolo di Massimiliano Jattoni Dall’asén per il “Corriere della Sera”
Dopo quasi vent’anni nella terra del Dragone, Apple sarebbe pronta a lasciare la Cina e spostare in India l’assemblaggio degli oltre 60 milioni di iPhone che vende ogni anno negli Stati Uniti (il 28% della sua produzione totale). La notizia è del Financial Times che indica anche una data: la fine del 2026. […] Secondo il quotidiano economico-finanziario britannico, che cita «persone ben a conoscenza della questione», l’obiettivo di Cupertino sarebbe di riuscire in meno di due anni a raddoppiare la produzione del «melafonino» in India.
La decisione, va detto, non è esattamente un fulmine a ciel sereno, se consideriamo che già tre anni fa, durante la pandemia, l’azienda di Cupertino aveva comunicato ad alcuni dei suoi produttori a contratto l’intenzione di aumentare la produzione delle fabbriche in Oriente, al di fuori della Cina, a causa della rigida politica anti-Covid di Pechino. Tra i Paesi indicati, ovviamente, figurava già l’India.
Ora, però, la guerra dei dazi scatenata da Trump, e che sta spingendo molte multinazionali a rivedere le proprie forniture, sta dando evidentemente un’accelerazione (anche rispetto a quanto previsto dagli investitori) al progetto del gigante della tecnologia di diversificare la propria catena di approvvigionamento.
Come sappiamo, la Cina, dove Apple assembla il 90% degli iPhone venduti nel mondo, è oggetto dei dazi più aggressivi tra quelli decisi dal presidente degli Stati Uniti, che tuttavia ora manifesta la volontà di negoziare con Pechino[…] all’indomani dell’annuncio dei dazi trumpiani, le azioni di Apple sono crollate di oltre il 20% a Wall Street, mandando in fumo 700 miliardi di dollari di capitalizzazione.
[…] Subito dopo l’annuncio di tariffe «reciproche» di oltre il 100% sulle importazioni dalla Cina, Trump ha fatto una delle sue varie retromarce, offrendo una tregua temporanea proprio per gli smartphone, che attualmente sono soggetti a una tariffa separata del 20%. Apple ha tirato un mezzo sospiro di sollievo, dato che l’assemblaggio dell’iPhone è l’ultima fase del processo produttivo, che vede riunire centinaia di componenti per i quali Cupertino dipende ancora fortemente dai fornitori cinesi. […] L’India, che inizialmente doveva essere soggetta a una tariffa «reciproca» del 26%, è in pausa, mentre Nuova Delhi spinge per un accordo commerciale bilaterale con gli Stati Uniti.
Non a caso, questa settimana, il vicepresidente americano JD Vance è stato in visita a Nuova Delhi, dove ha dichiarato che i due Paesi stanno facendo «ottimi progressi», mentre il ceo di Apple, Tim Cook, è in contatto regolare con Trump da quando ha partecipato all’insediamento del presidente a gennaio. […]
NEGOZIO APPLE INDIA
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