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Ernesto Menicucci per âIl Corriere della Sera - Roma'
Un programma di «consiliatura», elencato in 13-proposte-13 di delibera, che spaziano dai trasporti alle tasse, dalla burocrazia alle municipalizzate, dall'emergenza casa al Bilancio, dalla cultura al car sharing. Solo che, a presentare il lungo e dettagliato piano di interventi, denominato «13 proposte per migliorarci subito la vita» e sottoscritto da 10.138 firme raccolte dal 30 novembre al 30 gennaio, non è il sindaco o il partito di maggioranza.
Bensì, nella sala delle Bandiere del Campidoglio, luogo ufficiale che più ufficiale non si può, attorniato dai militanti con t-shirt bianche e k-way, il sindaco Ignazio Marino fa da comprimario ad Alfio Marchini, l'imprenditore dei «cuori spezzati» che snocciola le delibere in compagnia di Alessandro Onorato, capogruppo della sua lista in Assemblea Capitolina.
Un evento, quello tra Marino e Marchini, che ha tutta l'aria di una «strana» tregua. Dove è chiaro l'obiettivo di Alfio - dimostrare che si può incidere anche da opposizione, rimarcare il «vuoto politico» che c'è in Campidoglio - e un po' meno quello del primo cittadino, se non quello di trovare nuove «sponde» nelle forze civiche della città , finendo però per distaccarsi sempre di più dai democratici, pronti a «processarlo» all'indomani delle Europee.
Marino, parlando delle delibere marchiniane, è tutto contento: «Questo è il tipo di opposizione che mi rende felice», dice. E poi: «Marchini e Onorato non sono avversari, ma compagni di percorso». Che, però, fino a qualche giorno fa - vedi consiglio straordinario sul Salva-Roma - gliene hanno dette di tutti i colori. Marchini spiega: «C'è un'opposizione dura e ferma, ma anche propositiva. Oggi plasticamente è stata celebrata la fine del consociativismo, un vero cancro per Roma. Il tempo in cui di giorno si litiga e di notte si spartisce è morto e noi romani non ne sentiremo la mancanza».
Quella di Alfio, però, sembra quasi una prova generale: in molti, a sinistra come a destra, lo immaginano come futuro candidato sindaco, se Marino per qualunque motivo saltasse. Il sindaco, per ora, dice di «essere d'accordo con dieci proposte su tredici» e non fiuta pericoli: «Perché non le ho proposte io? Qualcosa, in verità abbiamo fatto». Ma il Pd come la prenderà ? «Pensate che il Pd sia contro il Comune? Il Pd è con il Comune, con la giunta e col sindaco». Tra i democrat, però, parla solo il capogruppo D'Ausilio: «Sulla riforme è indispensabile il confronto con tutte le opposizioni. Valuteremo nel merito». Mentre Peciola (Sel) parla di «molti temi condivisibili». Uscendo, però, qualcuno scherza con Alfio: «Sembrava un passaggio di consegne, mancava solo la campanella...».
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