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ASSET DI VENDETTA – IL CREMLINO ACCUSA L’EUROPA DI VOLERE DERUBARE MOSCA USANDO I BENI RUSSI CONGELATI PER FINANZIARE LA GUERRA IN UCRAINA: “SI COMPORTANO COME UNA BANDA. C’È CHI FA IL PALO, CHI RAPINA, E CHI, COME IL BELGIO, GRIDA: ‘RAGAZZI, DIVIDIAMOCI LA RESPONSABILITÀ!” – COME REAZIONE, PUTIN HA FIRMATO UN DECRETO CHE ACCELERA UN NUOVO ROUND DI CONFISCHE DI IMPRESE STRANIERE RIMASTE IN RUSSIA DOPO LO SCOPPIO DELLA GUERRA...
Articolo di Antonella Scott per https://24plus.ilsole24ore.com/
vladimir putin al club valdai 2025 3
«La Russia segue con attenzione la militarizzazione dell’Europa, e se qualcuno desidera competere con noi nella sfera militare, ci provi pure: le contromisure non tarderanno ad arrivare». È però meglio non provocare la Russia, perché «finirà male per i provocatori».
Da Sochi, Vladimir Putin questa volta si appoggia al palcoscenico del Gruppo Valdai, forum di esperti internazionali, per lanciare un avvertimento a un Occidente da cui separa accuratamente gli Stati Uniti di Donald Trump, gestendo a parte una relazione costellata da «non poche divergenze», ma anche dalla volontà di risolverle.
vladimir putin in mimetica alle esercitazioni militari zapad
Malgrado quella definizione di “tigre di carta” incollata alla Russia e alla sua economia dal presidente americano: «Noi tigri di carta? – ribatte Putin -, la Russia in questi anni sta tenendo testa non all’esercito ucraino ma praticamente all’intero blocco Nato. Eppure, stiamo avanzando su tutta la linea del fronte».
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Dunque Putin consiglia ai leader europei che agitano la minaccia di una guerra con la Russia di «dormire tranquilli»: l’idea che la Russia possa attaccare un Paese membro della Nato «è impossibile da credere».
DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA MOSTRA LA SUA FOTO CON VLADIMIR PUTIN - FOTO LAPRESSE
Tra le “divergenze” con la Casa Bianca su cui Putin sembra voler glissare c’è il “via libera” che Trump potrebbe dare a Kiev riguardo alla fornitura di missili Tomahawk, in grado di colpire in profondità il territorio russo.
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Anche sul fronte delle sanzioni, però, al centro della sfida c’è la Ue che sta studiando il modo per andare oltre il congelamento degli assets sovrani russi detenuti in Europa – la maggior parte, si calcola, dei 300 miliardi di dollari di riserve della Banca Centrale russa in oro e valuta investite in Occidente al momento dell’invasione dell’Ucraina, nel febbraio 2022.
vladimir putin al club valdai 2025 4
I Paesi europei vorrebbero andare oltre quel congelamento e l’utilizzo degli interessi generati per trasferire il denaro all’Ucraina con un prestito che aggiri la trappola di una confisca.
Fin dal principio, Mosca aveva avvertito che avrebbe risposto in modo simmetrico al congelamento degli assets. Putin, che a Sochi ha vantato «il record assoluto della Russia» nell’adattarsi e resistere «a misure punitive che vergognosamente chiamano sanzioni», sugli assets in Europa per ora ha lasciato la parola al portavoce, Dmitrij Peskov. Secondo cui qualunque cosa decidano a Bruxelles, per Mosca si tratterà comunque di un furto.
I Paesi europei, ha fatto intendere Peskov, possono risparmiarsi la fatica di trovare un meccanismo di trasferimento degli assets russi giuridicamente inoppugnabile. «Si comportano come una banda - ha detto Peskov - C’è chi fa il palo, chi rapina, e chi, come il Belgio, grida: “ragazzi, dividiamoci la responsabilità!». In ogni caso, ha chiarito il portavoce del Cremlino, la Russia sta valutando il modo per compensare le perdite e assicurarsi che «chi è coinvolto in questi atti illegali ne risponda».
La risposta di Putin è un decreto firmato il 30 settembre in cui si prevede un’accelerazione del processo per cui Mosca potrebbe nazionalizzare gli assets stranieri, per rivenderli in tempi brevi ad acquirenti russi. Il riferimento è alle azioni e alle proprietà fisiche delle compagnie straniere rimaste in Russia – più o meno volontariamente – dopo l’invasione e l’imposizione delle prime sanzioni.
VLADIMIR PUTIN CON LA MIMETICA
Il Cremlino potrebbe inoltre decidere di rivalersi sui profitti generati dagli assets stranieri, ora depositati in speciali conti bancari chiamati “Type C”. Per attingere ai quali è necessaria un’autorizzazione del Governo russo.
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