DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Andrea Biondi per “il Sole 24 Ore”
Sulle auto connesse scatta l’allarme dell’industria delle Tlc. Che in vista di una decisione europea – inizialmente prevista per mercoledì e ora spostata al 4 luglio – ha serrato i ranghi. Il tema? La corsia preferenziale per il wifi come standard da utilizzare per le automobili connesse. Wifi dunque, a scapito del 5G. Asstel, l’associazione che riunisce la filiera delle tlc in Italia, lo ha spiegato in una nota: «Una decisione che vincolerebbe l’utilizzo di alcune frequenze a specifiche tecnologie assimilabili al Wifi (cosiddette ITS-G5), che verrebbero quindi privilegiate rispetto a tutte le altre, facendo perdere la prima grande occasione per mettere a frutto la tecnologia 5G che è preferibile perché gestita su frequenze licenziate secondo standard uniformi a livello europeo».
In sostanza la tecnologia ITS-G5 non è compatibile con la tecnologia 5G e porterebbe, scrive Asstel, «a duplicazione di infrastrutture, maggiori costi e rischi di discontinuità di servizio perché non uniforme sul territorio nazionale».
L’associazione guidata da Pietro Guindani si è fatta portavoce di un Sos lanciato dalle compagnie telefoniche in Italia ma non solo, visto che delle preoccupazioni si è fatta anche portavoce l’Etno, l’associazione delle telco europee insieme a Gsma e 5G Automotive. L’atto delegato della Ue, che sarà messo ai voti, ha il problema di non essere «technology-neutral» e «innovation-friendly» si legge nell’appello delle associazioni.
Il tema della contrarietà al principio della neutralità tecnologica, dando un vantaggio al wifi a scapito del 5G, è uno dei punti più battuti nelle proteste dell’industria delle tlc. Le tlc sono in subbuglio anche perché da una simile decisione si immaginano impatti negativi di lunga durata, se si tiene in considerazione il ciclo di vita medio-alto del prodotto automotive.
Quanto alla clausola di non revisione contenuta nell’atto Ue – che renderebbe possibile anche l’introduzione di nuove tecnologie – di fatto le telco la ritengono non applicabile per mancanza di interoperabilità e compatibilità fra tecnologia cellulare e wifi.
Da qui l’attenzione per il passaggio del 4 luglio, quando ci sarà il voto, definitivo a decidere il futuro delle auto connesse fra wifi e 5G. Occhi puntati anche su ciò che deciderà l’Italia. E qui le telco in più occasioni hanno sottolineato che per le frequenze 5G hanno sborsato 6,5 miliardi, Non sono previste modifiche. L’atto potrà essere accolto o rigettato (e poi ripensato).
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