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AVANZA LA (RI)NAZIONALIZZAZIONE DI TIM – POSTE ITALIANE SI ASSESTA AL 9,8% DI TIM (QUOTA RILEVATA DA CDP) E APRE IL DIALOGO CON VIVENDI, PRIMO AZIONISTA CON IL 23,75%: LA SOCIETÀ GUIDATA DA DEL FANTE POTREBBE RILEVARE LA QUOTA DEI FRANCESI, E SCALARE L’EX TELECOM, CHE TORNEREBBE COSÌ, SEPPUR IN MANIERA INDIRETTA, ALLO STATO – L’IMPROBABILE OFFERTA DI ILIAD (TROPPO PICCOLA PER ACQUISIRE IL COLOSSO TIM E CON PROFILI ANTITRUST DA CHIARIRE) E LE MIRE DEL FONDO BRITANNICO CVC, CHE GIÀ TRE ANNI FA ERA PARTITO ALL’ASSALTO DI ENTERPRISE, E TORNA ALLA CARICA CON L’OBIETTIVO DI SCORPORARLA DA TIM...

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Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/02/19/news/telecom_azioni_quotazione_borsa_poste_sindacati-424013074/

 

MATTEO DEL FANTE

Il ruolo che Poste Italiane potrebbe avere nel futuro di Tim accende l’attenzione degli investitori ma anche quella dei sindacati, che ieri hanno chiesto un incontro con le due aziende, a garanzia dell’occupazione della società di telecomunicazioni che in Italia dà lavoro a 17mila persone.

 

Il gruppo guidato da Matteo Del Fante venerdì, insieme ai risultati, annuncerà i target per il 2025. Prima di allora difficilmente ci saranno novità sui piani di Poste per il 9,8% che ha appena rilevato di Tim, una quota che lo stesso gruppo ha definito «strategica». In molti sono convinti che quello di Poste […] sia solo un primo passo, a cui ne seguiranno altri, sia nella governance che a livello commerciale industriale, e, probabilmente, anche nell’azionariato.

 

VINCENT BOLLORE

[…] Poste avrebbe già contattato Vivendi (socia al23,75% del capitale) per aprire un dialogo con il primo azionista di Tim. E non è escluso che in vista dell’assemblea possa anche chiedere di essere rappresentato in cda.

 

Sia Vivendi che Poste, insieme hanno il 34% della società, non sono rappresentante in consiglio: il gruppo francese due anni fa ha infatti scelto di non partecipare alla governance, perché non condivideva la strategia del management e la vendita della rete.

 

MATTEO DEL FANTE

L’attuale consiglio di Tim consta infatti di 9 membri di cui 3 espressione del mercato e 6 indicati dalla lista del management tra cui il presidente Alberta Figari e l’ad Pietro Labriola. In proposito nei prossimi giorni, finito il roadshow di Tim, è probabile che Labriola e Del Fante si incontrino per definire una ventaglio di possibili operazioni commerciali da realizzare insieme, e magari Poste potrebbe fare anche delle richieste sulla governance.

 

Tim ha in agenda un consiglio per il 5 marzo per l’approvazione del bilancio, ma ancora all’ordine del giorno non ci sarebbe nessuna decisione […].Labriola e Del Fante si sono già incontrati settimane fa per discutere di Poste Mobile, in vista della scadenza del contratto da operatore virtuale del mercato mobile, attualmente in essere con Vodafone.

 

vincent bollore

Secondo fonti finanziarie, inoltre l’ingresso di Poste in Tim non precluderebbe neppure eventuali accordi con Cvc o Iliad, anche se potrebbero comunque esserci dei profili Antitrust da chiarire, perché insieme Poste, Tim e Iliad avrebbero una quota superiore al 40% della telefonia tricolore. […]