1- AVVVISO AI NAVIGANTI: MERCOLEDÌ VENDONO L7. CDA CONVOCATI. SU CHI SE LA METTE IN TASCA, GIRA DI TUTTO. URBANO CAIRO. CARLO DE BENEDETTI. TARAK BEN AMMAR. FONDI ESTERI. BEBEè BERNABÈ VORREBBE CEDERE IL 100 PER CENTO. LA RICHIESTA/ORDINE PARTE DA ALBERTO NAGEL, CAPATAZ DEL PRIMO AZIONISTA DI TELECOM ITALIA, MEDIOBANCA (IL MOMENTO È FAVOREVOLE, LE ELEZIONI SONO ALLE PORTE) 2- CARLO DE BENEDETTI, IERI, A DOGLIANI, ALLA DOMANDINA DI GIOVANNI MINOLI, “COMPERARE LA7?”, HO REPLICATO: “UN ANNO FA CI PENSAVO MA BERNABÉ PREFERÌ TENERE IL GIOCATTOLO ANCHE SE LA SUA AZIENDA SI OCCUPA DI TELEFONIA. OGGI LA CRISI HA MUTATO LO SCENARIO. CREDO CHE OGGI DOVREBBE ESSERE BERNABÉ A VENIRMI A PREGARE”. E QUANDO GIOVANNI MINOLI HA FATTO NOTARE CHE “QUESTA RISPOSTA È UN INIZIO DI TRATTATIVA”, DE BENEDETTI HA SORRISO MA NON HA COMMENTATO 3- CHISSà COSA NE PENSA IL FIGLIO RODOLFO, CHE HA LA CASSA DI FAMIGLIA (LA CIR)

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1- DAGOREPORT
Avvviso ai naviganti: mercoledì vendono La7. Cda convocati. Su chi se la mette in tasca, gira di tutto. Urbano Cairo. Carlo De Benedetti. Tarak Ben Ammar. Fondi esteri. Bernabè vorrebbe cedere il 100 per cento. Richiesta di Nagel, capataz del prima azionista di Telecom Italia, Mediobanca. Il momento è favorevole, le elezioni sono alle porte.

2- IL FUTURO DEI GIORNALI SARÀ NELLA MULTIMEDIALITÀ"
DOGLIANI -
Paolo Griseri per La Repubblica

Comperare La7? «Un anno fa ci pensavo ma Bernabé preferì tenere il giocattolo anche se la sua azienda si occupa di telefonia. Oggi la crisi ha mutato lo scenario. Credo che oggi dovrebbe essere Bernabé a venirmi a pregare». Il presidente del gruppo Espresso, Carlo De Benedetti, ha risposto così a chi gli chiedeva se fosse ancora interessato a rilevare la tv di Mentana. E quando Giovanni Minoli ha fatto notare che «questa risposta è un inizio di trattativa», De Benedetti ha sorriso ma non ha commentato.

Accade a Dogliani, in provincia di Cuneo, dove l´editore ha casa: «Sono qui perché mi sento un doglianese». Con Minoli si parla di nuovi media, internet, tv e giornali: «Quel che conta - dice De Benedetti - è il contenuto. È lui il re. Gli strumenti possono cambiare nel tempo. Il miliardo gli utenti di facebook dimostra che c´è una grande richiesta di comunicazione».

Il futuro è dunque nelle piattaforme multimediali, nei brand che uniscono diversi media. I giornali di carta, prevede De Benedetti, «non spariranno, muteranno la loro funzione. Perderanno copie e numero di pagine, aumenteranno il prezzo e soprattutto la qualità perché offriranno analisi sui fatti più che annunciarli».

I giornali saranno affiancati da altri media: «Oggi l´Ipad raccoglie già l´8 per cento dei lettori di Repubblica». Sulla multimedialità scommette anche Minoli osservando come «i giovani utenti di internet sono i più affezionati spettatori di Raistoria. I linguaggi e i mezzi si integrano talvolta in modo sorprendente».

 

 

CARLO DEBENEDETTI E IL FIGLIO RODOLFO BENE BERNABE E SIGNORA