massimo dalema vino

D’ALEMA BRINDA PER GLI “AIUTINI” DI STATO – NEL 2024 LA “SILK ROAD WINES”, LA SOCIETÀ DI VINO DELLA FAMIGLIA DI “BAFFINO” E DELL’ENOLOGO COTARELLA, HA RICEVUTO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE “RISTORI” POST-COVID PER 72 MILA EURO. E QUESTO NONOSTANTE UN FATTURATO PIÙ CHE TRIPLICATO, PASSATO DA 60 A 213 MILA EURO, CON UN UTILE DI 29 MILA EURO – L’EX PREMIER È PREOCCUPATO CHE LA GUERRA IN UCRAINA E I “TUMULTI” IN MEDIO ORIENTE DANNEGGINO I SUOI AFFARI…

Estratto dell’articolo di Fosca Bincher per www.open.online

 

massimo d alema e i suoi vini

Anche se nell’ultimo bilancio disponibile il fatturato è più che triplicato, passando da 60 a 213 mila euro e alla fine c’è stato pure un utile di 29.691 euro, Massimo D’Alema è preoccupato per le conseguenze che la sua Silk Road Wines potrebbe subire dalla congiuntura geopolitica, economica e monetaria internazionale.

 

La società, costituita a Perugia (ma con sede legale ad Orvieto) nell’aprile 2019 per sfruttare le opportunità offerte dall’allora premier Giuseppe Conte con la firma dell’accordo con la Cina sulla via della seta, vede come amministratori e soci l’ex premier e ministro degli Esteri italiano, il suo enologo di fiducia Riccardo Cotarella, due figli di D’Alema (Francesco e Giulia) e due figlie di Cotarella (Enrica e Dominga).

 

massimo d alema e il suo vino sfide

Secondo la relazione che accompagna il bilancio della società, firmata a due mani proprio da D’Alema e da Cotarella, «preoccupa il prezzo delle materie prime energetiche, elemento oggi più che mai centrale, a causa dei forti shock causati prima di tutto dalla nascita del conflitto in Ucraina, con le relative sanzioni alla Russia, e poi dallo scoppio del tumulto in Medio Oriente, che ha avuto anch’esso un forte impatto sul prezzo di tali materie prime.

 

[...] Viene citata dunque la ben nota guerra in Ucraina, mentre viene declassato a «tumulto» quello che sta accadendo fra Israele e Hamas a Gaza.

 

MASSIMO D'ALEMA

A quattro anni dalla pandemia continuano ad arrivare alla società che vuole esportare il vino seguendo la Via della Seta i famosi «ristori» previsti prima da Giuseppe Conte e poi da Mario Draghi che dovevano riparare con un aiuto pubblico «i gravi turbamenti dell’economia». Che sicuramente ci sono stati, ma che nel 2024 non sembrano più avere alcuna ragione di esistere (e invece continuano a piovere non solo sulle società di D’Alema, ma su migliaia di altre).

 

Alla Silk Road Wines ne è arrivato uno dall’Agenzia delle Entrate da 24.168 euro il 21 febbraio del 2024. Poco più di una settimana dopo, il primo di marzo 2024 è arrivato sempre dalla Agenzia delle Entrate un «contributo a fondo perduto» della stessa identica somma: 24.168 euro.

 

massimo d alema - forum internazionale della democrazia a pechino

L’11 marzo successivo ecco il terzo contributo a fondo perduto destinato ai «soggetti che maggiormente sono stati colpiti dall’emergenza epidemica del Covid 19», con un importo superiore di 100 euro: 24.268 euro. In tutto fanno 72.604 euro, pari al 34% dell’ultimo fatturato noto della società.

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