DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Rosario Dimito per Il Messaggero
L'oroscopo bancario del 2018 segna incertezza. C'è una ripresa in atto, ma le elezioni di primavera aggiunte a tassi sempre a zero e regole complicate e insidiose specie sugli npl, mettono gli istituti in guardia. Le due ammiraglie Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno la solidità per affrontare i venti. Mps di Stato deve attuare la cura dimagrante. «Tra le banche italiane vi sono ancora debolezze e casi di difficoltà». Da questo passaggio di Ignazio Visco pronunciato martedì 19, nell'audizione davanti alla Commissione d'inchiesta gli osservatori fanno i nomi di Carige, CreVal, Popolare di Bari, Unipol Banca, Popolare di Valconca, Cassa di Volterra, Banca del Fucino, qualche decina di bcc.
LOTTE INTESTINE
Ha raccolto 560 milioni sul mercato ed è a buon punto con l'intera manovra da 1,1 miliardi, eppure Carige è in cima alla lista. Bce e Bankitalia tengono l'istituto nel mirino sulla governance per il ruolo del vicepresidente e primo socio Vittorio Malacalza che ha un approccio egemone in un consesso dove la gestione del presidente Giuseppe Tesauro si caratterizza per la sua debolezza.
Non è un caso che a valere dell'autorizzazione chiesta dalla Malacalza Investimenti per salire al 28% (esercitata solo per crescere al 20%) Francoforte abbia subordinato l'ok al mancato svolgimento di un'influenza sulla gestione operativa precludendo l'assunzione di un ruolo di direzione e controllo. Malacalza, invece, domina. Ha sfiduciato Guido Bastianini con otto voti a favore e quattro contrari, senza una motivazione chiara. Da agosto, quando si è iniziato a dibattere l'aumento di capitale e la sua declinazione, i rapporti con l'ad Paolo Fiorentino, arrivato il 20 giugno con la sua benedizione, si sono irrigiditi.
l banchiere napoletano ha proposto un aumento senza diritto di opzione che evidentemente serviva per ridimensionarlo. Malacalza investimenti ha preso posizione includendo il diritto dei soci. Da allora in quasi tutti i consigli ci sono contrapposizioni tra i consiglieri vicini a Malacalza (Pericu, Balzani e Lunardi) e gli indipendenti guidati da Gallazzi, i rappresentanti degli altri soci (Armella, Fenoglio, Pasotti, Checconi). Compreso l'ultimo di giovedì 21. Divergenze scoppiate sulla vendita di Creditis, degli npl: spesso le delibere condivise da Malacalza (assente da molti cda ma collegato in call) sarebbero state da lui messe in discussione nel board successivo adducendo una carenza informativa. Bce e Bankitalia sono in allerta: in uno dei prossimi cda potrebbe esserci la presenza fisica o in video conferenza di uomini Bce.
CreVal è l'altra banca alle prese con un aumento-monstre da 700 milioni, pari a cinque volte la sua attuale capitalizzazione (138 milioni). C'è interesse da parte di investitori su un'operazione che dovrebbe favorire la vendita di 1,4 miliardi di npl portando la copertura al 10%. Le Autorità sono vigili sull'andamento di una maxi-manovra da completare in febbraio. Via Nazionale vorrebbe una fusione con Popolare di Sondrio che al contrario la respinge anche perchè è alle prese con l'acquisizione della Cassa di Cento sotto l'egida della fondazione ferrarese che ha il 67%: la due diligence è in corso e richiederà più tempo rispetto a fine anno.
Popolare di Bari è in stand by sulla spa a causa del ricorso al Consiglio di Stato. Nel frattempo ha dato incarico allo studio Marchetti di studiare come contenere le conseguenze sul diritto di recesso visto che ci sono 7 mila soci ansiosi di monetizzare. Bankitalia spinge perchè si faccia chiarezza sulla governance, per allentare la presa della famiglia Jacobini che esprime al vertice il presidente (Marco) e i suoi due figli Gianluca e Luigi (condirettore generale e vicedg) e tiene sotto osservazione il livello patrimoniale.
Faro acceso su Unipol banca per la zavorra di 3 miliardi di npl che da pochi giorni sono stati trasferiti in una newco. Popolare Valconca è un piccolo istituto vicino Rimini che ha da poco rinnovato il vertice: alla presidenza è arrivato Ottavio Righini, alla poltrona di dg Roberto Torre. Uno scossone voluto da Bankitalia con un piano industriale di rilancio verso la spa e di rafforzamento patrimoniale. Cassa di Volterra deve trovare un assetto visto che il 54% ce l'ha la fondazione che non ha risorse per sostenere una ricapitalizzazione della banca e il 20% di San Miniato finirà a Cariparma che non è interessata. Per Banca del Fucino Bankitalia potrebbe chiedere un'altra ricapitalizzazione (50 milioni).
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