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CATTOLICA: VOLA IN BORSA (+43%) CON ARRIVO DI GENERALI
(ANSA) - Cattolica vola in Borsa dove è entrata agli scambi in leggero ritardo non essendo riuscita a fare subito prezzo dopo l'annuncio, nella notte, dell' ingresso di Generali che sottoscriverà un aumento di capitale da 300 milioni a 5,55 euro per azione (3,61 euro la chiusura di ieri). Il titolo della compagnia, di cui il Leone diventerà primo azionista con il 24,4% del capitale, e destinata a trasformarsi in Spa, fa un balzo del 43% a 5,1 euro. Generali intanto cede lo 0,9% mentre Banca Generali lo 0,78%.
GENERALI: ACCORDO CON CATTOLICA, 300 MILIONI PER 24,4%
(ANSA) - Generali e Cattolica hanno firmato una partnership strategica che prevede l'impegno del Leone di Trieste a sottoscrivere un aumento di capitale senza diritto d'opzione da 300 milioni di euro, subordinatamente all'approvazione da parte della Società veronese della trasformazione in spa e di talune modifiche statutarie. Lo annunciano le due compagnie in una nota congiunta. Generali, che in cambio dell'investimento deterrà il 24,4% di Cattolica, potrà inoltre sottoscrivere pro quota il successivo aumento di capitale in opzione fino a un massimo di 200 milioni.
L'aumento di capitale da 300 milioni, la cui sottoscrizione è sottoposta al verificarsi di talune condizioni, prevede l'emissione a favore di Generali di 54,054 milioni azioni di Cattolica, ad un prezzo unitario di 5,55 euro, dunque con un significativo premio rispetto ai 3,6 euro a cui quota la compagnia veronese a Piazza Affari. Oltre all'aumento riservato, Cattolica prevede di deliberarne uno fino a 200 milioni a favore di tutti gli azionisti al fine di completare il rafforzamento patrimoniale atteso dall'Ivass, che ha chiesto a Cattolica un aumento da mezzo miliardo entro il 30 settembre 2020 allo scopo di risolvere le debolezze evidenziate dagli indici di solvibilità del gruppo, finiti sotto pressione a causa delle tensioni sui mercati scatenate dalla pandemia di coronavirus.
Gli accordi prevedono che il cda di Cattolica convochi l'assemblea straordinaria, da tenersi entro il 31 luglio, per deliberare la trasformazione in spa e il conseguente cambio di statuto. Entro il 15 luglio, inoltre, il cda approverà l'aumento da 300 milioni riservato a Generali e quello fino a 200 milioni destinato a tutti i soci.
L'investimento delle Generali è subordinato alla previa approvazione della trasformazione di Cattolica in spa, con efficacia differita all'1 aprile 2021, all'ottenimento di tutte le autorizzazioni delle autorità coinvolte e all'adozione da parte di Cattolica di alcune modifiche statutarie volte a tutelare i diritti del Leone di Trieste dal momento della sottoscrizione dell'aumento fino alla data di efficacia della trasformazione.
Tali modifiche, spiega la nota, includono il diritto di veto di Generali in assemblea e in cda in relazione a determinate materie rilevanti a tutela dei suoi interessi finanziari come investitore e socio di Cattolica, nonché la nomina di 3 membri del cda.
GENERALI: CON CATTOLICA QUATTRO INIZIATIVE INDUSTRIALI
(ANSA) - La partnership strategica firmata da Generali e Cattolica Assicurazioni contempla l'esecuzione di "quattro iniziative industriali che rappresentano importanti opportunità di crescita profittevole sui servizi ai clienti del segmento danni e nel comparto asset management, facendo leva sulle competenze e capacità di Generali nella gestione degli investimenti, nell'innovazione digitale e nei servizi salute e consentendo a Cattolica di ampliare e migliorare l'offerta alla propria clientela con nuovi e innovativi servizi accessori". In particolare, spiega una nota congiunta delle due compagnie, gli ambiti industriali coinvolti nell'accordo saranno quattro: l'asset management, l'internet of things, la salute e la riassicurazione.
Nell'asset management è prevista la gestione da parte di Generali Asset Management di parte del portafoglio investimenti di Cattolica, con l'obiettivo di incrementarne l'efficienza facendo leva sulle competenze ed expertise specialistiche. Nell' 'internet of things' verrà offerta ai clienti di Cattolica la piattaforma IOT sviluppata da Generali Jeniot per lo sviluppo del business telematico auto, casa, pet e imprese. Nella salute si prevede l'estensione alla clientela di Cattolica dei servizi di Generali Welion e l'esternalizzazione alla stessa Generali Welion, di parte dei servizi di liquidazione e assistenza. Infine, nella riassicurazione verrà avviata una collaborazione che farà di Generali il principale partner di Cattolica in relazione ad una quota dei rischi da riassicurare.
GENERALI: BEDONI, RAFFORZA POSIZIONE CAPITALE DI CATTOLICA
(ANSA) - "La partnership strategica con il Gruppo Generali rappresenta un progetto rilevante nella storia di Cattolica che, con l'obiettivo di preservare la centralità del territorio, dei clienti e dei dipendenti, offre una importante opportunità di creazione di valore per i soci e azionisti. Infatti, attraverso questo accordo il Gruppo Cattolica potrà beneficiare per i suoi clienti di nuovi ed innovativi servizi del Gruppo Generali e potrà rafforzare la propria posizione di capitale".
E' quanto affermano in una nota il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, e il direttore generale, Carlo Ferraresi. A fine maggio l'Ivass, l'authority che vigila sulle assicurazioni, ha chiesto a Cattolica di varare entro fine settembre un aumento di capitale da 500 milioni di euro per rafforzare l'indice di solvibilità, principale indicatore di solidità patrimoniale di una compagnia assicurativa, finito sotto pressione a causa delle tensioni sui mercati scatenate dalla pandemia di coronavirus.
GLI EQUILIBRI NELLA PARTITA INTESA-UBI
Marcello Zacché per Ilgiornale.it
Generali entra nella partita Cattolica. Il gruppo triestino guidato dall'ad Philippe Donnet tratta per sottoscrivere gran parte della ricapitalizzazione da 500 milioni richiesta dall'Ivass alla compagnia veronese guidata da Paolo Bedoni. Le indiscrezioni, che trovano conferme ancorché ufficiose in ambienti vicini al dossier, indicano che il Leone è pronto a investire fino a 300 milioni, per una quota di capitale fino al 24,5 (oltre il 25% scatta l'Opa obbligatoria). Dettagli che svelano una trattativa avanzata e per un ruolo di primazia.
Di sicuro, almeno dal punto di vista razionale, una tale ipotesi esclude che Cattolica possa mantenere il modello cooperativo attuale: difficile pensare che Generali investa 300 milioni, diventi il primo azionista della compagnia (il secondo, con il 9%, è al momento Berkshire Hathaway di Warren Buffett) senza avere un riscontro in termini di governance e di peso in cda.
Per Cattolica, quindi, e per il suo presidente Paolo Bedoni, strenuo sostenitore della cooperativa, finirebbe un'era. Ma ne inizierebbe un'altra molto interessante dal lato industriale, avendo con Generali un partner sia di prodotto, sia commerciale del massimo standing in Italia. Certo, bisognerà poi vedere le ricadute in termini di antitrust, ma ora è prematuro.
L'operazione si inserisce anche nel complesso rimescolamento di equilibri della finanza nazionale. Cattolica si era infatti schierata nella partita dell'offerta lanciata da Intesa su Ubi in difesa di quest'ultima, rilevando l'1%. E questo nonostante il difficile momento attraversato dalla società, che ha visto il deterioramento dei propri parametri patrimoniali fino, appunto, all'intervento dell'Ivass.
Ma con Generali a fare da cavaliere bianco, l'asse sembra spostarsi verso il fronte «opposto»: l'advisor di Intesa nell'offerta di acquisto su Ubi è infatti Mediobanca, che è a sua volta il primo azionista di Generali, con il 13%. Il che fa supporre come l'iniziativa triestina non incontri certo l'opposizione di Piazzetta Cuccia.
Come se, nel riassetto bancario assicurativo previsto da Intesa-Ubi (che coinvolge anche Unipol per alcune attività di Ubi stessa) Cattolica diventi da ora un nuovo tassello chiave.
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