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BOLLORÉ ABBASSA LE PENNE: NOTIFICA A PALAZZO CHIGI LA SUA POSIZIONE IN TIM. COSÌ SPERA DI EVITARE LA MULTA PER LA MANCATA COMUNICAZIONE (MA NON ACCETTA LA POSIZIONE CONSOB) - ‘LES ECHOS’: VIVENDI È IN UN’IMPASSE POLITICA IN ITALIA, LEGATA ANCHE ALLA GUERRA FINCANTIERI/STX’

1.VIVENDI: NOTIFICA A PALAZZO CHIGI LA SUA POSIZIONE IN TIM (RCOP)

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Vivendi ha notificato a Palazzo Chigi la propria posizione in Tim in base all'articolo 1 del decreto 56 del 2012 che riguarda i poteri speciali del Governo sugli asset ritenuti strategici per il Paese. E' quanto si apprende da fonti qualificate. Si tratta, spiegano le fonti, di un'iniziativa volontaria, slegata dalla posizione espressa dalla Consob di recente che ha stabilito che il gruppo francese esercita un controllo di fatto su Tim. Decisione contro la quale Vivendi ha preannunciato ricorso all'autorita' giudiziaria competente.

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2.TIM: LES ECHOS, VIVENDI IN UN’IMPASSE POLITICA IN ITALIA

 (ANSA) - "Vivendi in un'impasse politica in Italia": questo il titolo di un articolo pubblicato sul quotidiano economico francese Les Echos, che dedica un'intera pagina al caso del gruppo di Vincent Bolloré. Il giornale economico ribattezza la Consob come "il gendarme dei mercati" che ha messo i "bastoni tra le ruote" alla società francese, costretta a risanare il debito di 25 miliardi di euro di Telecom Italia.

 

"Da Vivendi si pensa che i contenziosi possano risolversi in fretta e, come già successo dopo la decisione dell'Agcom ad aprile, si presentano argomenti giuridici alla Consob" scrive il quotidiano, sottolineando che la società transalpina "ha trovato questa estate un alleato nella persona di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale".

 

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"In Telecom Italia, invece, si pensa di pagare il prezzo di una partita geopolitica tra Francia e Italia", dove "l'albero Telecom Italia/Vivendi nasconderebbe la foresta Fincantieri/Stx" spiega il quotidiano. Intanto, in Francia, l'Autorità dei mercati finanziari ha chiesto a Vivendi "le ragioni secondo le quali il gruppo dei media afferma di non detenere il controllo di fatto" della società italiana. Les Echos ricorda poi che quello con la Consob è solo l'ultimo di una lunga "lista di contenziosi italiani", evocando anche le tensioni con il gruppo appartenente alla famiglia Berlusconi e il monitoraggio da parte dell'Agcom e del Tar del Lazio. Sullo stesso argomento anche Le Figaro, che parla di una "nuova trappola" italiana per Vivendi.

 

"Le ragioni non mancano al gruppo di Bolloré per rifiutare la nozione di controllo di facto" afferma il quotidiano, secondo il quale le conseguenze economiche "potrebbero essere pesanti". Saldare il debito di Telecom Italia sarebbe "il peggior scenario per un gruppo che, dalla cessione di Sfr nel 2014, ha fatto di tutto" per regolare i suoi debiti. Le Figaro spiega poi che dietro al "malcontento degli italiani" ci sarebbe anche il dossier dei cantieri Stx di Saint Nazaire.

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3.BORSA: EUROPA E MILANO (-0,2%) FIACCHE, KO LONDRA PER ATTENTATO E STERLINA - SETTIMANA POSITIVA PER FTSE MIB: +2%

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Piazza Affari e i listini europei chiudono in lieve calo una settimana brillante, con un rialzo complessivo del 2% circa sia per il Ftse Mib sia per l'Eurostoxx50, ma e' su Londra che si sono focalizzate le attenzioni degli operatori a causa dell'esplosione avvenuta nella metropolitana della capitale inglese e del rafforzamento della sterlina. L'indice Ftse 100 ha perso oltre l'1% mentre il cambio sterlina/dollaro ha toccato anche quota 1,36, segnando i massimi dal referendum sulla Brexit del giugno 2016.

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Piazza Affari ha terminato le contrattazioni con un -0,23% nel Ftse Mib che e' stato frenato soprattutto dai titoli del lusso (-4% Ferragamo e -2,6% Ynap) ma anche dai realizzi sugli assicurativi (-1,7% Unipol e -1,1% Generali). Giu' anche Fiat Chrysler (-1,2%) dopo il nuovo top storico a 14,11 euro. Brillante Leonardo (+1,1%) in attesa di novita' sul dossier Fincantieri e sull'alleanza allo studio con i gruppi francesi sul settore difesa. Allungo sul finale per Eni che ha guadagnato l'1,25%. L'euro e' tornato ad avvicinare quota 1,20 dollari chiudendo a 1,1955. Petrolio stabile a New York (+0,08%) a 49,93 dollari al barile. In rialzo dello 0,4% il brent a 55,69 dollari al barile.