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DAGOSPIA, 7 GIORNI FA - AVVISATE IL FONDO ELLIOTT: ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA PER SCEGLIERE I REVISORI DI TIM, VIVENDI AVREBBE IN MENTE UN COLPO GOBBO: NOMINARE ALTRI 4 CONSIGLIERI DEL CDA
TIM VIVENDI AFFILA LE ARMI E CONTRATTACCA
Rosario Dimito per “il Messaggero”
Nuove tensioni in Tim. Adesso è Vivendi a voler capovolgere il tavolo convocando una nuova assemblea per azzerare il cda nominato il 4 maggio. «La nuova governance è infatti una preoccupazione per Vivendi», si legge in una nota diffusa da Parigi il giorno dopo l' approvazione della trimestrale e il venir meno della direzione e coordinamento da parte della media company per cui è cessato il distacco di Michael Sibony come capo degli acquisti la cui delega è stata assunta ad interim dallo stesso Genish. «Vivendi potrebbe considerare di convocare un' assemblea per riorganizzare il cda».
IMPATTO DI 100 MILIONI
I francesi tornano a paventare uno «smantellamento di Tim» per opera di «una governance che non tiene conto degli interessi di tutti gli azionisti». Ma la giornata si era aperta con un blitz dalle forti ricadute social-sindacali. Quando era stata applicata nel 2000, c' era ancora la lira e aveva riguardato 2.200 persone: 18 anni dopo, Tim torna ad utilizzare la cassa integrazione (cigs).
L' ex monopolista a trazione Elliott/Cdp e guidato da Amos Genish ha infatti formalizzato al Ministero del Lavoro l' avvio della cigs per una durata massima di 12 mesi, presumibilmente a partire dal 18 giugno fino al 17 giugno del 2019. «Forzatura unilaterale» protestano i sindacati.
Sarà applicata a un massimo di 29.736 lavoratori che saranno sospesi dal lavoro per un numero medio di giornate non superiore a 26, da distribuire su base mensile nel periodo di applicazione e comunque in linea con i fabbisogni del programma di riorganizzazione. Gli esuberi individuati, alla base della richiesta della cigs, sono 4.500. Alla fine del periodo di applicazione della cassa, precisa la lettera «è prevedibile il permanere di eventuali eccedenze di personale, in misura pari a 4.500 unità di personale che solo in parte potranno essere gestite con strumenti non traumatici in quanto direttamente collegate a specifici contesti produttivi».
Tim ha definito «inevitabile» la misura, ricordando di «aver avviato a fine gennaio un confronto con le organizzazioni sindacali per individuare le misure a sostegno del piano industriale DigiTIM ed in particolare definire un piano organici coerente con le finalità e i target annunciati». L' avvio della cigs «verrà analizzato e discusso con le organizzazioni sindacali nell' auspicabile prospettiva di pervenire ad un accordo in tempi rapidi», aggiunge la nota.
Peraltro, nella conference call di presentazione dei risultati del primo trimestre 2018 il cfo del gruppo, Piergiorgio Peluso, ha stimato in circa 100 milioni l' impatto positivo della manovra sul personale. La conference call ha offerto altri spunti. In particolare, Genish ha aperto alla possibilità di una quotazione della Netco, la società della rete.
NESSUN PIANO ALTERNATIVO
«Il perimetro del gruppo è stato definito nel piano - ha spiegato agli analisti - se poi si presenteranno opportunità, vedremo quale sarà il valore e le considereremo. La Netco è una possibilità: potremo muoverci verso nuovi consolidamenti, che potrebbero richiedere un' Ipo. L' importante - ha però rimarcato il manager - sarà non perdere il controllo della rete o deconsolidare l' asset Netco». Genish ha ricordato che il sistema delle tlc si sta muovendo verso il 5G e il broadband e quindi la rete avrà sempre maggiore valore. Ha inoltre ribadito che «il Brasile non è in vendita in alcun modo», aggiungendo però che «se in quel Paese ci saranno consolidamenti, dovranno essere valutati con la massima attenzione, indipendentemente dalle intenzione degli azionisti».
Confermata invece la «messa in vendita» di Sparkle, che nel trimestre ha registrato risultati deboli. «Sparkle non rappresenta per noi il core business e quindi potremo considerare un deconsolidamento», ha spiegato Genish, chiosando: «Con la multa legata alla golden power, però, la cosa diventa più complessa».
Multa contro cui, ha dichiarato Genish, Tim farà ricorso ritenendo non sussistesse obbligo di notifica della presa di controllo da parte di Vivendi. Genish ha infine sottolineato che la società ha già conseguito il 27% degli obiettivi di piano e di essere «tranquillo» per la realizzazione del piano.
«Durante il primo cda c' è stata una dichiarazione chiara del presidente Conti di sostegno al piano e al management», ha detto il ceo, ribadendo che non esiste un piano alternativo di Elliott. «Se poi in futuro ci saranno opportunità ne parleremo in cda. Ma adesso vediamo il piano come un progetto di sviluppo strategico», ha concluso il manager. In Borsa il titolo ha lasciato sul terreno lo 0,6% a 0,768 euro dopo una crescita fino al 2%.
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