BPM, SI SCRIVE BONOMI, SI LEGGE NAGEL - LA DOPPIA FACCIA (TOSTA) DI MEDIOBANCA: UN MESE FA NAGEL FACEVA LO GNORRI E ORA SI SCOPRE CHE, COME PREDISSE DAGOSPIA, HA MESSO LE MANINE SULLA BANCA (CHIARUTTINI, FOTI, DE CONTO), NECESSARIA A PIAZZETTA CUCCIA PER AVERE UN ISTITUTO “RETAIL” ACCANTO ALLA BANCA D’AFFARI - PIAZZA MEDA SE NE SBATTE DELLO STOP DI BANKITALIA E IL DG CHIESA RESTA AL SUO POSTO (CHE DIRÀ LA VIGILANZA?)…

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1 - CHIESA RESTA ALLA GUIDA DI BPM, MA NON SARÀ AD
Vittoria Puledda per "la Repubblica"

Avanti tutta, verso l´aumento di capitale con partenza da lunedì (nonostante per ora manchi l´ok della Consob al prospetto) e avanti tutta anche su Enzo Chiesa, che resta direttore generale (nonostante lo stop di Bankitalia alla nomina di capo azienda); un direttore forte, visto che almeno per il momento non c´è consigliere delegato e anzi il consiglio di gestione, appena riunito, ha deciso «di non procedere alla nomina del consigliere delegato, reputando opportuno rinviare tale decisione».

Difficilmente la Vigilanza accetterà un rafforzamento delle deleghe di Chiesa, ma è altrettanto vero che in questo momento il manager si trova inevitabilmente ad averne molte, visto che il calendario per l´aumento di capitale va avanti a tappe forzate: già oggi è prevista la riunione del cdg, per fissare il prezzo dell´aumento e in questa sede quasi sicuramente verranno attribuite deleghe speciali a Chiesa, funzionali al realizzarsi dell´aumento. Si tratterà di vedere se Bankitalia considererà accettabile questa soluzione, oppure se chiederà un´interpretazione più stringente della sua richiesta di discontinuità (che, peraltro, non ha impedito la nomina di nove consiglieri su 19 membri del consiglio di sorveglianza, presenti anche nella vecchia gestione).

Ieri intanto è stata una giornata campale, iniziata con l´ok della Banca d´Italia allo Statuto e con la sua successiva registrazione; subito dopo è stato quindi possibile riunire il consiglio di sorveglianza, nella pienezza dei suoi poteri (e del suo organico, che vede la presenza di undici rappresentanti della lista guidata da Filippo Annunziata, tre della lista Messori, che però non ha accettato l´incarico insieme a molti altri componenti, tanto che sono risultati eletti Carlo Dell´Aringa, Enrico Castoldi e Mauro Paoloni) il rappresentante dei soci non dipendenti Pietro Lonardi e i due rappresentanti della lista Bonomi-Investindustrial (cioè la lista del risparmio gestito, nonostante il medesimo finanziere abbia festeggiato insieme alla lista della maggioranza e abbia ieri ufficialmente assunto la carica di presidente del consiglio di gestione).

In mattina Filippo Annunziata ed Enzo Chiesa erano andati presso la sede di Mediobanca, per discutere dell´imminente aumento di capitale; nel pomeriggio, c´è stata la nomina del consiglio di gestione. Che vede presidente Andrea Bonomi, insieme a Davide Croff, Claudio De Conto, Alessandro Foti e Dante Razzano.

Oggi, a mercati chiusi, verrà comunicato il prezzo dell´aumento di capitale (ieri il titolo in Borsa ha perso vistosamente terreno: -4,52%, a 1,56 euro per azione). «Resto in Bpm con l´obiettivo di portare a termine con successo l´aumento di capitale della banca e con l´obiettivo di proseguire con determinazione nell´attuazione del piano industriale sul quale ho lavorato sin dall´inizio e nel quale credo fortemente», ha dichiarato ieri Chiesa, motivando la sua decisione di tenere la carica di direttore generale. Dopo aver incassato, ieri, «apprezzamento e fiducia» da parte del consiglio di gestione.

2 - LA DOPPIA FACCIA DI MEDIOBANCA
Giovanni Pons per "la Repubblica"

Un mese fa Alberto Nagel negava qualsiasi interesse per Bpm. Solite fantasie dei giornalisti, diceva. Oggi si scopre che Mediobanca non solo ha mandato avanti Bonomi nel più classico dei portage ma è salita in cattedra piazzando tre suoi fedelissimi (Chiaruttini, Foti, De Conto) tra Cds e Cdg della banca milanese. Non solo: piazzetta Cuccia è l´advisor storico di piazza Meda e guida il consorzio di garanzia per l´aumento di capitale.

E dunque percepirà commissioni per questo doppio incarico. Se rimarrà dell´inoptato sui libri c´è da scommettere che se lo terrà stretto. Quando Bonomi passerà all´incasso troverà lei il compratore o lo sarà lei stessa. Piuttosto che vedersela soffiare sotto il naso dal vecchio rivale Matteo Arpe, Nagel non ha esitato ad allearsi con gli Amici e con una gestione a dir poco discutibile, assumendosi il rischio reputazionale. Una volta finito l´aumento Mediobanca & C. pensano di scaricare gli Amici e di gestire la Bpm in autonomia, dimenticando gli accordi sulle carriere pilotate. L´ambiguità in Italia e in finanza paga sempre.

 

ANDREA BONOMI ENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINIALBERTO NAGEL Anna Maria TarantolaFILIPPO ANNUNZIATADAVIDE CROFF - copyright Pizzi