A BRESCIA SI CAMBIA, DAL TONDINO A ESSELUNGA. CAPROTTI VUOLE INSEDIARSI SUI TERRENI DELLO STABILIMENTO SIDERURGICO STEFANA PER CREARE UN POLO LOGISTICO CHE POSSA SERVIRE TUTTO IL NORD ITALIA

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1. GRIDA ENI, GLI ACQUISTI DELLA PRESIDENTE MARCEGAGLIA

emma marcegagliaemma marcegagliaemma marcegaglia e massimo d'alemaemma marcegaglia e massimo d'alema

Da il “Corriere della Sera”( f.sav. ) La notizia arriva da un comunicato di «internal dealing» (termine con il quale si identificano le operazioni di compravendita sui titoli di una società quotata da parte dei propri amministratori, sindaci e top manager) dell’Eni. Il presidente, Emma Marcegaglia, ha acquistato a fine agosto circa 29 mila azioni del Cane a sei zampe in tre diverse operazioni per un controvalore di oltre 425mila euro. L’attività sui titoli del colosso energetico non si esaurisce qui. L’ex presidente di Confindustria a inizio luglio aveva venduto poco meno di mille azioni per un ammontare complessivo di 14.500 euro. 

2. DOVE C’ERA L’ACCIAIO, ESSELUNGA VUOLE CREARE IL POLO LOGISTICO
( r.g. )
Logistica e grande distribuzione al posto dell’acciaio. L’uscita dalla lunga crisi industriale spinge Brescia verso una metamorfosi che indebolisce l’antica vocazione produttiva ma apre nuovi cantieri destinati a cambiare e forse a rafforzare il tessuto economico. Esselunga vuole insediarsi sui terreni dello stabilimento siderurgico Stefana di Ospitaletto per creare un polo logistico che possa servire tutto il Nord Italia.

GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIAGIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIA

 

Una decisione ufficiale arriverà il 22 settembre quando l’assemblea dei creditori della Stefana, in concordato preventivo, si pronuncerà sull’offerta di oltre 50 milioni di euro presentata dal gruppo di Bernardo Caprotti con la famiglia Ghidini, già proprietaria del centro siderurgico.

 

L’operazione, all’esame del commissario giudiziale Valerio Galeri, è giudicata con favore dai sindacati perché potrebbe garantire un futuro a larga parte dei 600 dipendenti (erano 800 all’inizio della crisi) della Stefana. Esselunga, infatti, si sarebbe impegnata a riassorbire i 250 operai di Ospitaletto, mentre Ghidini manterrebbe in attività la Profilati Nave e l’acciaieria di Montirone.

 

bernardo caprottibernardo caprotti

Lo stabilimento di Ospitaletto chiude anche se è efficiente e competitivo. Nonostante gli investimenti realizzati in anni recenti è destinato a sparire sotto il peso dei debiti dell’ex proprietario e della crisi dell’acciaio. L’area su cui sorge la fabbrica interessa quasi un milione di metri quadrati, c’è spazio per un grande e moderno polo logistico sfruttando la vicinanza con le autostrade A4 e Brebemi e con i collegamenti ferroviari.

esselunga esselunga

 

Investimenti ingenti potrebbero essere necessari per smontare i macchinari e bonificare i terreni. Ma il piano di Esselunga non è l’unico a mutare l’ex capitale del tondino. Ikea sta raddoppiando il suo centro bresciano, uno dei primissimi in Italia, con un nuovo polo commerciale di 170 negozi e cento milioni di investimento. 

3. STAFFETTA FRANCO-TEDESCA ALLA BRI
( f.sav. ) Potremmo definirla una staffetta franco-tedesca alla Banca per i regolamenti internazionali (organizzazione che riunisce 60 istituti centrali). Al posto del francese Christian Noyer arriva il tedesco Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank. Il board della Bri gli ha assegnato un mandato triennale che comincerà a novembre. 
 

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