C’È una cosa che mette d’accordo tutti i banchieri: in europa È ora di fare l’unione bancaria ...

20 giu 2025 17:33

MARIO CENTENO - JOACHIM NAGEL - KLAAS KNOT - ANDREA CECCHERINI - FABIO PANETTA - Francois Villeroy de Galhau - young factor

Appartenere davvero all’Europa non è questione di passaporti o confini, ma di partecipazione, di conoscenza. A partire da quel linguaggio, l’economia, che oggi regola scelte, opportunità, destini.

Se i giovani vogliono essere protagonisti e non spettatori della società devono impararlo. Per questo, l’educazione economica e finanziaria è il primo passo per sentirsi cittadini europei. È questo lo spirito di «Young Factor Europe», il progetto digitale di economic and financial literacy lanciato da Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori (Opge), sulla scia di quello che, in Italia, ha coinvolto, per i dati ufficiali, 728 mila studenti.

giuseppe de filippi jean claude trichet young factor osservatorio giovani editori

[…] «Sarà il primo progetto di statura comunitaria che scommette sullo sviluppo del pensiero critico e sull’educazione economico-finanziaria per favorire il vostro senso di appartenenza e il vostro livello di partecipazione all’Ue», ha detto Ceccherini. Si partirà dal prossimo anno scolastico, in forma sperimentale, in Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.

L’iniziativa è sostenuta pubblicamente dai relativi governatori di banche centrali, già membri dell’International advisory board dell’Opge: Joachim Nagel (Bundesbank), François Villeroy de Galhau (Banque de France), Fabio Panetta (Banca d’Italia), Mário Centeno (Banco de Portugal) e Klaas Knot (De Nederlandsche Bank).

andrea ceccherini young factor osservatorio giovani editori

[…] Ieri, a Milano, si è parlato molto di Europa. «Quest’anno stiamo centrando il target del 2%» ha detto Nagel. «Missione compiuta» sull’inflazione, con tassi «in territorio neutro» e una politica monetaria che ha imboccato «la strada giusta». Ma ora, «la responsabilità è nelle mani dei politici».

[…] «È ora di fare l’unione bancaria e dei capitali», ha aggiunto Nagel, condividendo le osservazioni di Andrea Orcel (Ceo Unicredit) sulle «barricate» che ancora si alzano a livello nazionale contro ogni passo avanti in ambito europeo.

[…] De Guindos conferma: «L’inflazione è scesa all’1,9% e siamo fiduciosi che si stabilizzerà su questi livelli». La Bce manterrà un approccio «prudente» e «basato sui dati», ma «la stabilità dei prezzi non è sufficiente» per la crescita. E, ha ricordato, per mandato «non è onnipotente».

andrea orcel

Tocca ai governi. Che, dice, «hanno tanto da fare». Poi elenca: «Dobbiamo far crescere la produttività, migliorare la competitività dell’economia, avere mercati del lavoro, dei capitali e dei beni e servizi che funzionino a dovere e una sana politica di bilancio». Per Nagel, il programma tedesco da mille miliardi «va nella direzione giusta».

[…] Ci sono rischi da disinnescare. «Spero che troveremo un accordo sui dazi con gli Usa» ha detto de Guindos, «perché se ci fosse un’escalation, le conseguenze sarebbero pesanti». Netto Nagel: «I dazi sono una pessima idea» che produce «solo perdenti». Meglio trattare «un compromesso che consenta di tenere i livelli dei dazi bassi».

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