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Le cose in casa Marpionne non vanno come dovrebbero, e questo è chiaro. Mentre la produzione di Chrysler ha ricominciato a macinare (ma non bisogna scordare che molte macchine, seppur prodotte, poi giacciono per mesi presso i concessionari), le vendite e le quote di mercato Fiat crollano in Italia e in Europa, mentree in America il rilancio del marchio viaggia ben al di sotto delle stime.
Su internet circola una voce, non confermata ma molto insistente, che Laura Soave, ex capo di Fiat Nordamerica, non abbia semplicemente "lasciato la compagnia", ma che sia stata costretta a farlo a causa di una "relazione impropria" con Michael D'Antonio, CEO della società di marketing e comunicazione Impatto. Impatto era stata scelta proprio dalla Soave per gestire le nuove strategie di Fiat negli Stati Uniti, che per ora si sono concentrate sul lancio della 500.
D'Antonio era stato scelto dalla Soave anche quando lei lavorava per Ford e gestiva le vendite delle Lincoln. Questa lunga conoscenza nasconderebbe in realtà un rapporto diverso, che secondo le malelingue avrebbe spinto la manager ad affidare a D'Antonio un compito che non sarebbe stato in grado di gestire, troppo grande e troppo creativo per una piccola agenzia di comunicazione del Michigan, non particolarmente quotata (se non addirittura considerata un mezzo bidone nell'ambiente).
I primi giorni di settembre, prima di conoscere i deludenti dati di vendita della city-car, e prima dell'abbandono della Soave, Fiat ha troncato il contratto con la Impatto, da un giorno all'altro. Tanto erano tesi i rapporti, che lo spot con Jennifer Lopez (sommerso di critiche perché brutto, perché la Lopez non è mai andata a New York ma ha girato lo spot a Los Angeles ecc.) era stato affidato a un'altra agenzia, mentre la Chrysler aveva lanciato un indagine ("audit") sui bilanci dell'Impatto, per verificare se vi fossero stati comportamenti illeciti.
Poche settimane dopo, "Bloomberg" ha annunciato che "Laura Soave ha lasciato Fiat Nordamerica e sarà sostituita dal manager Tim Kuniskis". Forse sarebbe carino se Marpionne comunicasse agli azionisti se l'intera strategia per il rilancio del marchio in Nordamerica, sia stato affidato a due persone che dopo pochi mesi sono state allontanate perché la loro relazione (propria o impropria che fosse) ha condizionato scelte fondamentali e che hanno ricadute di milioni di dollari sulle vendite e sul valore del brand.
FONTI:
http://www.adweek.com/news/advertising-branding/fiat-na-splits-impatto-135136
http://jalopnik.com/5861493/was-fiats-laura-soave-fired-because-of-an-improper-relationship
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