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CALCI IN CULO - L’ANTITRUST PREOCCUPA GLI SPAGNOLI DI MEDIAPRO - CHIEDE DI “INDICARE LE ATTIVITÀ CHE VERRANNO SVOLTE IN QUALITÀ DI ASSEGNATARIO DEI DIRITTI”. E “SE TRA LE ATTIVITÀ RIENTRANO DEI COMPITI CHE COMPORTANO L'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ EDITORIALE” - IL FUTURO DEL CALCIO ITALIANO È LEGATO A UNDICI DOMANDE... 

Marco Mensurati per la Repubblica

 

Mediapro

Il futuro del calcio italiano è legato a undici domande. Sono quelle contenute nella lettera che l' Antitrust ha inviato via pec al " legale rappresentante pro tempore" della Lega Serie A, vale a dire il commissario Giovanni Malagò. Il documento, firmato dal responsabile della Direzione Antitrust Giuseppe Galasso, è di fatto il primo atto del passaggio in Agcm previsto dalla Lege Melandri. E, a leggerlo bene, si capisce chiaramente quanto questo sia cruciale.

 

Jaume Roures Taxto Benet mediapro

Come noto, dopo due bandi falliti, la Lega ha infatti deciso di procedere all' assegnazione dei diritti tv della Serie A 2018- 2021 non già ai broadcaster (Sky e Mediaset) ma a un intermediaro unico ( figura espressamente prevista dalla Melandri), la spagnola Mediapro. La quale, attraverso la sua partecipata italiana Mediapro Srl, si è impegnata, in cambio di un miliardo cinquanta milioni e mille euro, a distribuire, secondo i criteri previsti dalla Melandri, le partite ai broadcaster.

 

MEDIAPRO

Il giorno dell' apertura della busta con dentro l' offerta di Mediapro, Sky ha inviato alla Lega una diffida formale. L'emittente satellitare era preoccupata dall' ipotesi che le reali intenzioni di Mediapro fossero quelle di realizzare il Canale della Lega e non di di fare l' intermediario unico. Il Canale della Lega, anche questo è noto, è sempre stato l' obbiettivo numero uno degli spagnoli, che però avevano partecipato a un bando il cui oggetto era tutt' altro ( e incompatibile).

 

sede antitrust roma

Luigi De Siervo, l' ad di Infront, liquidò a caldo quella diffida definendola un «fallo di confusione» commesso da un « campione che non sa perdere». A leggere le undici domande poste alla Lega sembra però che l' Autorità abbia letto quella diffida con più cautela. Dopo un paio di richieste preliminari piuttosto generiche ( « descrivere la struttura societaria di Mediapro Srl e del gruppo a cui è riconducibile... indicare eventuali rapporti tra Mediapro e altri operatori della comunicazione), l' Agcm entra nel vivo. E chiede di «indicare le attività che verranno svolte da Mediapro in qualità di soggetto intermediario indipendente assegnatario dei diritti » . E « se tra le attività del soggetto assegnatario rientrano dei compiti che comportano l' assunzione di responsabilità editoriale».

 

INFRONT LUIGI DE SIERVO

Nelle righe successive, l' Antitrust entra ancora più nello specifico, incentrando quasi tutte le altre richieste di chiarimento alla Lega sul tema cardine di tutta questa storia, e cioè la reale natura (distributore o broadcaster) di Mediapro. « Con riferimento all' allegato 18 ( inviato dalla lega all' Autorità ai sensi della Melandri, subito dopo l' apertura dell' offerta, ndr) , contenente il verbale del 2 febbraio 2018 e avente ad oggetto la trattativa privata con Mediapro, si chiede di fornire la descrizione puntuale delle attività svolte dai quattro gruppi di lavoro - Legale, Finanziario, Negoziale ed Editoriale-produttivo - relativi alla proposta di Mediapro (...) soprattutto in merito alle «necessità editoriali, produttive e distributive ».

 

luigi de siervo e claudio lotito

Infine, la domanda più esplicita di tutte. «Con riferimento all' allegato 22 relativo alla separata proposta per il canale tematico ( avanzata ai presidenti da Mediapro durante le trattative riservate successive all' apertura delle buste, ndr) chiarire se la stessa sia stata esaminata e, in ogni caso, illustrare i rapporti tra quest' ultima e l' offerta per il pacchetto Global » , cioè quella da intermediario unico.

La Lega - che ostenta serenità e sicurezza e definisce le suddette 11 domande «roba di routine» ha risposto a stretto giro di posta.

 

malago' goggia

Sgomberando il tavolo - a quanto si apprende - da ogni ambiguità: Mediapro non è editore, non farà il canale tematico, distribuirà il calcio italiano rispettando i paletti fissati dalla Melandri e dal bando della Serie A.

 

Tuttavia martedì pomeriggio, durante i lavori della commissione diritti tv presso la sede della Lega in via Rosellini, Luigi De Siervo ha accennato agli scenari da prendere in considerazione nel caso in cui l' Antitrust dovesse bloccare l' assegnazione a Mediapro, o nel caso in cui gli spagnoli non trovassero le garanzie richieste (una fideiussione bancaria da un miliardo e trecentomila euro). E gli scenari sono sempre gli stessi: o un terzo bando per esclusiva (praticamente su misura per Sky) oppure il canale tematico. Ovviamente con Mediapro.

malagò fabbricini